Meditazione / Chiediamo al Signore la conversione del cuore

Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me

Mc 7,1-23

di Eremita

Con questo Vangelo Gesù ci invita a un autentico cammino di fede. Chissà quante volte ci siamo chiesti perché il Signore sembra non ascoltare le nostre preghiere. La risposta l’abbiamo chiara nel Vangelo di oggi: perché spesso onoriamo il Signore con le labbra, ma il nostro cuore è molto lontano da Lui. Ci sono persone che pensano di essere ascoltate da Dio esclusivamente a forza di parole. Ma Gesù su questo è stato molto chiaro: “Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole” (Mt 6,7).

Ho sentito tantissime volte persone che sfoggiano le loro preghiere: “Oggi ho fatto dieci rosari, cinque coroncine, tre novene…”. Tutte cose buone e giuste. Ma può definirsi vera preghiera? Non è forse che la vera preghiera è quella che parte dal cuore? E cosa vuol dire pregare col cuore? Non è difficile. Significa che le tue preghiere, tutte le tue preghiere, devono trovare riscontro nella tua vita concreta. Altrimenti non arrivano neppure al soffitto della tua casa. È inutile che tu preghi dieci rosari, ma poi non sei capace di perdonare tuo marito, tua moglie o tuo figlio. È inutile pregare con tante parole ma poi non hai carità con nessuno e sei attaccato al denaro. Non sei capace di amare i tuoi nemici, di pregare per loro e di benedirli. Le nostre preghiere non hanno nessun effetto se poi non c’è riscontro nella vita quotidiana. Puoi muovere la lingua quanto vuoi, ma se il tuo cuore rimane duro, resti solo un fariseo o un ipocrita. Talvolta anche noi siamo come gli scribi e i farisei. Siamo attaccati alle nostre devozioni, alle nostre pratiche spirituali – tutte cose fondamentali – ma quando si tratta di mettere mano al portafoglio per fare un’elemosina seria, riemerge il dio denaro che puntualmente serviamo senza batter ciglio.

Mi è capitato di conoscere un uomo veramente pio, ligio ai comandamenti, integerrimo nella morale, sempre pronto a redarguire chiunque, a catechizzare, a mostrare agli altri la retta via. Ebbene: un giorno un suo amico d’infanzia malato gli chiese se poteva andare a fargli un po’ di spesa perché, vivendo da solo e non camminando bene, non poteva provvedere a sé stesso. Per tutta risposta l’uomo pio disse: “Mi spiace ma non posso. Devo andare a fare l’adorazione”.

Che valore può avere l’adorazione all’Altissimo se prima ho rifiutato il bicchiere d’acqua fresca a chi me l’ha chiesto (Mt 10,42)?

Chiediamo al Signore la conversione del cuore. Perché solo allora le nostre preghiere avranno un vero valore.

Amen.

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