La vittoria di Leclerc a Monza e quell’immagine fuori luogo

di Vincenzo Rizza

Caro Aldo Maria,

da tifoso della Ferrari, mi ha entusiasmato la vittoria di Leclerc a Monza, frutto di una strategia azzeccata ma soprattutto di una fenomenale abilità alla guida che ha consentito al campione di gestire con maestria i suoi pneumatici.

L’entusiasmo è tuttavia scemato quando nel post gara, durante i festeggiamenti, le telecamere hanno indugiato su tifosi che sventolavano festanti immagini di Leclerc rappresentato come Gesù, con tanto di stimmate e Sacro Cuore.

Non ritengo che intenzione di quei tifosi fosse quello di offendere Cristo: verosimilmente volevano solo ostentare la loro “fede” verso la Ferrari e il suo primo pilota enfatizzando la passione verso la scuderia di Maranello e il cuore Ferrari.

L’episodio, tuttavia, è l’ennesimo indice del decadimento della nostra civiltà, che ha del tutto perso il senso del sacro.

Perché stupirci, allora, della blasfema rappresentazione dell’inaugurazione delle Olimpiadi o della disgustosa vignetta della Vergine da parte di una rivista satirica francese quando da cattolici siamo i primi, spesso senza rendercene neppure conto o con supina acquiescenza, a utilizzare a sproposito immagini di Gesù?

Qualche anno fa fece discutere la pubblicità di una nota casa produttrice di pneumatici che raffigurava il brasiliano Ronaldo come il Cristo Redentore. All’epoca, per la verità, qualche voce da parte delle autorità ecclesiali si alzò: il cardinale Tonini sottolineò come «Gesù bisognerebbe lasciarlo stare, per fortuna è ancora un nome rispettato. In quello spot c’è una caduta di gusto e un’indecenza di fondo». Indecenza aggravata dal fatto che Ronaldo è cattolico. Sempre il cardinale Tonini constatò amaramente che nessuno, in un paese musulmano, avrebbe pensato di fare una pubblicità così: «Ci sarebbero reazioni eccessive, da noi invece si fa una smorfia e si passa ad altro. Si è persa sensibilità».

Domenica, come da tradizione, le campane della parrocchia di Maranello hanno suonato a festa per la vittoria di Leclerc; forse sarebbe opportuno anche qualche rintocco lento per salutare il declino della cultura cattolica in Occidente.

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