“Non conservano la sana dottrina e distolgono dalla verità”. Pio IX vide lontano

di Robert Morrison

Nel 1846 il beato Pio IX iniziò la sua prima enciclica papale, la Qui pluribus, descrivendo così il suo scopo ai vescovi della Chiesa:

Lo scopo è quello di esortarvi a vegliare sul gregge affidato alle vostre cure con la massima sollecitudine, veglia e sforzo, e a innalzare un muro di protezione davanti alla casa d’Israele; fate questo mentre combattete con forza e fermezza episcopale come buoni soldati di Cristo Gesù contro l’odioso nemico del genere umano.

Per coloro che non hanno letto Qui pluribus, o hanno dimenticato la sua santa saggezza, può essere utile riflettere sul significato di queste parole prima di addentrarsi nella sostanza dell’enciclica. Chi minacciava le greggi cattoliche? Quali erano le minacce contro cui Pio IX metteva in guardia? In che modo i vescovi dovevano proteggere le loro greggi? Quali danni si sarebbero verificati se i vescovi avessero mancato al loro dovere?

Pio IX continuò identificando coloro che minacciavano le greggi cattoliche:

Ognuno di voi ha notato, venerabili fratelli, che una guerra molto aspra e temibile contro l’intera comunità cattolica viene fomentata da uomini uniti in un’alleanza senza legge. Questi uomini non conservano la sana dottrina, ma distolgono dalla verità. Cercano ardentemente di produrre dalle loro tenebre ogni sorta di credenze prodigiose, per poi magnificarle con tutte le loro forze, pubblicarle e diffonderle tra la gente comune.

Quindi i nemici in questione erano coloro che “non conservano la sana dottrina, ma distolgono dalla verità”. L’esistenza di questi nemici non sarebbe stata così problematica se non fosse che cercavano di diffondere le loro menzogne tra i cattolici. Ancora peggio, Pio IX vide che questi nemici della verità cattolica erano piuttosto abili nel promuovere le loro menzogne:

Noi rabbrividiamo davvero e soffriamo amaramente quando riflettiamo su tutti i loro stravaganti errori e sui loro numerosi metodi, complotti ed espedienti dannosi. Essi usano tali mezzi per diffondere il loro odio per la verità. Sono esperti e abili nell’inganno, che usano per mettere in moto i loro piani per spegnere lo zelo dei popoli per la pietà, la giustizia e la virtù, per corrompere la morale, per gettare nella confusione tutte le leggi divine e umane, e per indebolire e persino, possibilmente, rovesciare la religione cattolica e la società civile.

Se non contrastati, questi nemici del cattolicesimo ingannerebbero i cattolici con i loro errori. Se ciò accadesse, lo zelo cattolico per la pietà, la giustizia e la virtù si spegnerebbe, la morale si corromperebbe, le leggi divine e umane verrebbero confuse e, infine, la religione cattolica e la società potrebbero essere rovesciate.

Sembra che la Qui pluribus contenga la chiave del perché oggi sperimentiamo questi grandi mali più che in qualsiasi altro momento della storia della Chiesa.

Quali erano gli errori che la Chiesa doveva affrontare nel 1846? Pio IX spiegò che derivavano dalla falsa idea che la Fede cattolica si opponesse alla ragione umana:

Senza dubbio non si potrebbe concepire nulla di più folle di una simile dottrina, nulla di più empio o di più contrario alla ragione stessa. Infatti, sebbene la fede sia al di sopra della ragione, non si può mai trovare un vero disaccordo o un’opposizione tra loro; questo perché entrambe provengono dalla stessa più grande fonte di verità immutabile ed eterna, Dio. Si aiutano reciprocamente, tanto che la vera ragione mostra, mantiene e protegge la verità della fede, mentre la fede libera la ragione da tutti gli errori e mirabilmente illumina, rafforza e perfeziona la ragione con la conoscenza delle cose divine.

Siamo al cuore dei problemi che affliggono oggi tanti cattolici che non credono più che la Fede cattolica sia immutabile, eterna e al di sopra della ragione umana. Sebbene non li giustifichi nel giudizio di Dio, molti cattolici oggi hanno almeno una ragionevole scusa per non credere che la Fede sia immutabile: hanno visto i loro pastori negare la natura immutabile della Fede in vari modi, e per così tanto tempo, che naturalmente presumono che sia soggetta a continui cambiamenti.

Pio IX descrive poi una particolare tattica di inganno che tutti conosciamo:

È con non minore inganno, venerabili fratelli, che altri nemici della divina rivelazione, con temeraria e sacrilega sfrontatezza, vogliono importare nella religione cattolica la dottrina del progresso umano. La esaltano con le più alte lodi, come se la religione stessa non fosse di Dio ma opera degli uomini, o una scoperta filosofica che può essere perfezionata con mezzi umani. La nostra santa religione non è stata inventata dalla ragione umana, ma è stata misericordiosamente rivelata da Dio; pertanto, si può facilmente comprendere che la religione stessa acquisisce tutto il suo potere dall’autorità di Dio che ha fatto la rivelazione, e che non può mai essere raggiunta o perfezionata dalla ragione umana.

La nozione di “progresso umano” è stata la scusa per tutti i cambiamenti che abbiamo visto nella Chiesa dopo il Vaticano II. Yves Congar – l’ispiratore del Sinodo sulla sinodalità attualmente in corso – lo ha detto con estrema chiarezza nel suo La crisi nella Chiesa e monsignor Lefebvre:

Con la franchezza e l’apertura dei suoi dibattiti, il Concilio ha posto fine a quella che si può definire l’inflessibilità del sistema. Per “sistema” intendiamo un insieme coerente di insegnamenti codificati, regole di procedura casisticamente specificate, un’organizzazione dettagliata e molto gerarchica, mezzi di controllo e sorveglianza, rubriche che regolano il culto: tutto questo è l’eredità della scolastica, della Controriforma e della Restaurazione cattolica del XIX secolo, sottoposta a un’efficace disciplina romana. Si ricorderà che Pio XII avrebbe detto: “Sarò l’ultimo Papa a mantenere tutto questo”.

Congar si vantava di fatto che il Concilio avesse rovesciato l’insegnamento di Pio IX secondo cui la Fede cattolica non può essere alterata importando intuizioni derivate dal “progresso umano”. Il professor Romano Amerio ha posto la questione in modo sintetico nel suo Iota unum:

Congar afferma ripetutamente che la Chiesa di Pio IX e Pio XII è finita.

Ma cosa è stato rubato ai cattolici con questo attacco alla Chiesa come esisteva prima del Vaticano II? Possiamo avere un’idea della perdita considerando quanto sia raro sentire i nostri pastori descrivere la Fede cattolica come faceva Pio IX nella Qui pluribus:

Questa fede, che insegna per la vita e indica la salvezza, che scaccia tutti i vizi ed è madre e nutrice feconda delle virtù, è stata stabilita dalla nascita, dalla vita, dalla morte, dalla resurrezione, dalla sapienza, dai prodigi e dalle profezie di Cristo Gesù, suo divino autore e perfezionatore! Risplendendo in tutte le direzioni con la luce dell’insegnamento dall’alto e arricchendosi con i tesori della ricchezza celeste, questa fede è cresciuta famosa e notevole grazie alle predizioni di tanti profeti, al lustro di tanti miracoli, alla fermezza di tanti martiri e alla gloria di tanti santi! Ha fatto conoscere le leggi salvifiche di Cristo e, rafforzandosi ogni giorno anche quando era più crudelmente perseguitata, ha attraversato il mondo intero per terra e per mare, dal sorgere del sole al suo tramonto, sotto l’unico vessillo della Croce! L’inganno degli idoli fu abbattuto, la nebbia degli errori fu dispersa. Con la sconfitta di ogni tipo di nemico, questa fede illuminò con la conoscenza divina tutti i popoli, le razze e le nazioni, per quanto barbare e selvagge, o diverse per carattere, morale, leggi e modi di vita. Li ha portati sotto il dolce giogo di Cristo stesso, proclamando la pace e la buona novella a tutti gli uomini!

Questa è la Fede per la quale le anime sono disposte a combattere e a morire. Questa è la Fede che rende santi e può resistere a tutte le minacce dei peggiori criminali che siano mai esistiti. Michael Matt ha sottolineato questo aspetto dell’opposizione del cattolicesimo alla tirannia nel suo recente Remnant Underground:

Che cos’è il cattolicesimo tradizionale? Non è questione di preferenze liturgiche… Si tratta del regno sociale di Gesù Cristo, che è intrinsecamente politico? Assolutamente sì, lo è sempre stato. Se si elimina il regno sociale di Gesù Cristo, rimane il Gulag. Quindi il cattolicesimo tradizionale è sempre stato al centro di tutto questo fin dall’inizio, ed è per questo che dicono sempre che finché non criticate ciò che fa il regime, vi daremo persino la Messa in latino: basta che non diciate che c’è una verità oggettiva; basta che non affermiate che la vostra religione è l’unica verità; basta che non pratichiate il suprematismo religioso, che ovviamente è ciò che la Chiesa cattolica è. C’è una sola vera Chiesa, al di fuori della quale non c’è salvezza.

Questa è la Fede di tutti i santi, ed è completamente opposta alla Fede promossa da Francesco e dal suo Sinodo sulla sinodalità.

Anzi, possiamo persino arrivare a dire che questa Fede di tutti i santi è completamente opposta alle credenze religiose che hanno prevalso tra tanti cattolici, compresa la maggioranza della gerarchia, dopo il Concilio. Se ne dubitiamo, basta considerare che la condanna di Pio IX dell’indifferentismo religioso è essenzialmente una critica al movimento ecumenico che ha animato il Concilio:

Perversa è anche la sconvolgente teoria secondo cui non fa alcuna differenza a quale religione si appartenga, teoria che è fortemente in contrasto anche con la ragione. Per mezzo di questa teoria, quegli uomini astuti eliminano ogni distinzione tra virtù e vizio, verità ed errore, azioni onorevoli e vili. Pretendono che gli uomini possano ottenere la salvezza eterna con la pratica di qualsiasi religione, come se ci potesse mai essere una condivisione tra la giustizia e l’iniquità, una collaborazione tra la luce e le tenebre, o un accordo tra Cristo e Beliar.

Questa mentalità, condannata da Pio IX e da tutti i papi precedenti al Vaticano II, è stata deliberatamente favorita nel Vaticano II, soprattutto nel Decreto sull’ecumenismo, Unitatis redintegratio:

Ne consegue che le Chiese e le Comunità separate in quanto tali, sebbene le riteniamo carenti sotto alcuni aspetti, non sono state affatto private di significato e di importanza nel mistero della salvezza. Lo Spirito di Cristo, infatti, non ha rinunciato a servirsi di esse come mezzi di salvezza che traggono la loro efficacia dalla stessa pienezza di grazia e di verità affidata alla Chiesa.

I difensori “conservatori” del Vaticano II ci dicono che questo riafferma semplicemente un insegnamento che anche Pio IX avrebbe accettato: che ci sono alcune circostanze straordinarie (come la morte di un battezzato non cattolico prima dell’età della ragione) in cui un non cattolico può essere salvato. Ma se il documento intendeva questo, perché si è astenuto dal dirlo chiaramente? Quale legittimo beneficio potrebbe mai derivare dal creare l’impressione che le chiese non cattoliche siano “significative” e “importanti” nel “mistero della salvezza”, come se fossero semplicemente luoghi inferiori sull’Arca della Salvezza?

Lungi dall’essere un beneficio o una fonte di carità, l’intero movimento ecumenico è un crimine di odio contro tutti i cristiani, che sono stati privati di pastori che aderiscono alla santa ingiunzione di Pio IX di lottare per la salvezza di coloro che sono affidati alle loro cure:

Dovete lottare con energia, poiché sapete bene quali grandi ferite ha subito la Sposa immacolata di Cristo Gesù e quanto sia vigoroso l’attacco distruttivo dei suoi nemici. Dovete anche curare e difendere la fede cattolica con forza episcopale e fare in modo che il gregge a voi affidato rimanga fino alla fine saldo e inamovibile nella fede. Infatti, se uno non conserva la fede integra e non ferita, senza dubbio perirà per sempre. Quindi, secondo la vostra cura pastorale, lavorate assiduamente per proteggere e conservare questa fede.

Quando i pastori non difendono la fede, le anime si perdono e l’intero Corpo mistico di Cristo soffre. E, lungi dall’idea liberale che dobbiamo tollerare gli errori, questo dovere di difendere la Fede cattolica implica necessariamente la denuncia e la lotta contro le menzogne che la minacciano:

È un atto di grande pietà smascherare le dissimulazioni degli empi e sconfiggere lì il diavolo stesso, di cui sono schiavi. Perciò vi preghiamo di usare ogni mezzo per rivelare al vostro popolo fedele i molti tipi di complotti, finzioni, errori, inganni e astuzie di cui si servono i nostri nemici. Questo li allontanerà accuratamente dai libri infetti. Esortateli anche a fuggire incessantemente dalle sette e dalle società degli empi come dalla presenza di un serpente, evitando seriamente tutto ciò che è in contrasto con l’integrità della fede, della religione e della morale.

Come scrisse Pio IX, è un atto di grande pietà combattere gli errori diffusi dal diavolo e dai suoi tirapiedi. Non proteggere le persone dagli errori che possono condurle all’inferno è ovviamente molto peggio, dal punto di vista cattolico, che non proteggerle dai veleni che possono ucciderle; eppure molti dei nostri presunti pastori oggi insistono sulla libertà di tutte le credenze religiose, tranne quelle professate da papa Pio IX nel 1846 e dai cattolici tradizionali di oggi.

Questi sono gli stessi frutti tossici che abbiamo visto provenire dalla rivoluzione del Vaticano II, e i veri cattolici non ne vogliono sapere. L’unico rimedio è il ritorno alla Fede dei santi, la Fede cattolica non adulterata difesa dal beato Pio IX nella Qui pluribus. E, come scrisse Pio IX a conclusione della sua prima enciclica papale, dobbiamo chiedere alla Beata Vergine Maria di intercedere presso Suo Figlio affinché possiamo avere le grazie necessarie per combattere come santi per l’unica vera Fede:

Affinché il Signore ci risponda più prontamente, invochiamo l’intercessione di Colei che è sempre con Lui, la santissima Vergine Maria, Madre Immacolata di Dio. È la dolcissima madre di tutti noi; è la nostra mediatrice, la nostra avvocata, la nostra più salda speranza e la nostra più grande fonte di fiducia. Inoltre, il suo patrocinio presso Dio è il più forte ed efficace.

Fonte: remnantnewspaper.com

 

 

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