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La lotteria di papa Francesco

Fine dell’anno, tempo di tombolate e lotterie. In un’Italia un po’ troppo malata di giochi d’azzardo, sopravvivono comunque alcune sane tradizioni, e da qualche tempo anche il Vaticano fa la sua parte con la lotteria di beneficenza per le opere di carità del Papa. Arrivata alla terza edizione, consiste nella messa in vendita di biglietti, a dieci euro l’uno, per tutto il periodo natalizio, con estrazione il 2 febbraio 2016. I biglietti si possono acquistare nel supermercato del Vaticano, nel negozio nei pressi della stazione, nella farmacia, alle poste, nei punti vendita dell’ufficio numismatico e filatelico, nonché nei bookshop dei musei vaticani. Una commissione garantirà la correttezza dell’estrazione e l’intero ricavato, su desiderio di Francesco, sarà consegnato a monsignor Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, che lo metterà a disposizione di interventi d’aiuto per profughi e senzatetto.

Accanto alle docce, al servizio di barbiere, al nuovo dormitorio ricavato in locali messi a disposizione dai gesuiti a pochi passi da piazza San Pietro e alla decisione di ospitare presso le due parrocchie vaticane altrettante famiglie di profughi dalla Siria e dall’Iraq, la lotteria è un altro gesto pensato dal Papa, in occasione dell’anno santo della misericordia, per manifestare non solo a parole l’aiuto nei confronti di chi arriva da noi privo di tutto, alla ricerca di un futuro migliore.

Fra i dodici i premi previsti, più altri trenta di consolazione (tutti oggetti che Francesco ha ricevuto in dono e ha deciso di destinare a questo scopo) ci sono un’automobile, un orologio, una bicicletta, un tandem, una penna in argento, un borsone di pelle, un tappeto lavorato a mano e una caffettiera elettrica.

La lotteria diventa così un’altra risorsa a disposizione della elemosineria apostolica, che già utilizza per la carità di Francesco i proventi derivati dalla vendita delle benedizioni papali realizzate su pergamena, vendute a chi ne fa richiesta in occasione di battesimi, matrimoni, prime comunioni, anniversari, compleanni e altre ricorrenze.

Come spiega monsignor Krajewski, che tutti in Vaticano chiamano don Corrado, l’anno scorso la cifra ottenuta dalla vendita delle pergamene  ha raggiunto i duecentocinquantamila euro, ma se a questi si aggiungono le donazioni e il valore degli oggetti regalati a Francesco e messi a disposizione delle opere di carità, si arriva al milione di euro.

L’attivismo di don Corrado ne è la prova. Dal suo ufficio, non lontano dall’ingresso vaticano di Santa Marta, il monsignore polacco, in passato cerimoniere di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, dirige una fitta rete di assistenza. Aiutato da don Diego Ravelli e altri collaboratori, individua le situazioni di bisogno e interviene nel modo più concreto possibile, proprio come richiesto da Papa Francesco, che gli ha raccomandato di non accumulare fondi sul conto corrente della elemosineria ma di spendere tutto a favore dei poveri. Frequenti le uscite notturne nelle zone attigue a piazza San Pietro, così come alla stazione Termini e in altri luoghi usati come rifugio dai senzatetto.

Cattolici nel mondo

La fine dell’anno è anche tempo di bilanci d’ogni tipo, e allora ecco una domanda: quanti sono i cattolici nel mondo? Nel periodo che va dal 2005 al 2013 i battezzati sono passati da quasi un miliardo e 115 milioni a un miliardo e 254 milioni, con un aumento  di 139 milioni di fedeli. Il numero cresce, in particolare, in Africa, nelle Americhe e in Asia, mentre resta stazionario in Europa. Annuarium Statisticum Ecclesiae 2013

I dati, contenuti dell’Annuarium Statisticum diffuso con l’Annuario pontificio 2015, sono riferiti al 2013 e forniscono un quadro delle principali dinamiche riguardanti la Chiesa cattolica nelle 2.989 circoscrizioni ecclesiastiche del pianeta.

Nel periodo considerato i cattolici hanno registrato una rapida crescita, con un incremento di oltre il 12%. Poiché nello stesso periodo la popolazione mondiale è passata da 6.463 milioni a 7.094 milioni, l’incidenza dei cattolici a livello planetario è aumentata dal 17,3 al 17,7 per cento. .

In Europa, anno 2013, i fedeli battezzati  ammontavano a 287 milioni: 6,5 milioni in più rispetto al 2005. Ben diversa la realtà africana, dove i cattolici sono aumentati del 34%: dai 153 milioni del 2005 ai 206 milioni del 2013. Situazioni intermedie tra quella europea e quella africana si registrano in America e in Asia (rispettivamente +10,5 e +17,4 per cento), mentre è stabile l’Oceania.

Al 31 dicembre 2013 erano presenti in tutte le circoscrizioni ecclesiastiche 5.173 vescovi, con un aumento di quaranta unità, di poco inferiore alla media degli ultimi otto anni (+ 41,5 unità). La presenza più numerosa è in America e in Europa (dove vivono rispettivamente il 37,4 e il 31,4 per cento dei vescovi), seguita a lunga distanza da Asia (15,1%), Africa (13,6%) e Oceania (2,5%). Un aspetto che balza agli occhi è il costante processo di sostituzione dei vescovi missionari con le gerarchie locali.

Alla fine del 2013 il numero complessivo dei sacerdoti, secolari e religiosi, era pari a 415.348. Rispetto all’anno precedente, un aumento dello 0,3 per cento. L’incremento si è verificato in America centrale (+ 1,6%),  America meridionale (+ 1%), Sud-Est asiatico (+ 2,4%) e soprattutto Africa (+ 4,2%), mentre nel Nord America e in Europa il numero dei sacerdoti si è ridotto nel giro di un anno rispettivamente dell’1,4 e dell’ 1,2 per cento.

Il 44,3% dei sacerdoti è presente (anno 2013) in Europa, dove vive poco meno del 23% di tutti i cattolici del mondo, mentre nelle Americhe, dove i cattolici sono il 49%, opera il 29,6%  dei sacerdoti.

Le suore sono passate dal 2005 e il 2013 da 760.529 a 693.575, con una variazione del -8,8 %. Il declino, anche in questo caso, riguarda Europa (-18,3%), America (-15,5%) e Oceania (-17,1%), mentre in Africa (+18%) e Asia (+10%) c’è stato un incremento vistoso.

Calano, infine, le vocazioni. Dopo un periodo di costante aumento, con il picco nel 2011, si assiste nell’ultimo biennio a un’inversione di tendenza: 118.251 vocazioni nel 2013 contro le 120.616 del 2011, con una flessione del 2%. Unica accezione l’Africa, dove tra il 2011 e il 2013 c’è stato un incremento dell’ 1,5 per cento.

Aldo Maria Valli, Studi cattolici, dicembre 2015

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