Per la Santa Messa di apertura del sinodo dei giovani papa Francesco ha usato una ferula che gli era stata donata durante l’incontro con i giovani al Circo Massimo. È un bastone che termina con due punte, attraverso le quali passa un grosso chiodo.
Guardando la ferula più da vicino, si vede che alla confluenza dei due rami c’è una protuberanza, una specie di naso. Vuol forse dire che essi sono, o dovrebbero essere, due braccia, ovvero quelle di Gesù in croce? Ma il chiodo messo in quel modo?
Sui social media ovviamente sono fioccati i commenti. Francesco è stato paragonato a Harry Potter che va a un incontro di Quidditch, a Gandalf del Signore degli anelli, al Simon mago degli Atti degli apostoli.
A me è venuta in mente la bacchetta a due punte del rabdomante, ma anche una fionda.
Se devo essere sincero, il primo pensiero è stato però un altro: quelle due punte sembrano proprio corna. E vedere il papa che se ne va in giro tenendo in mano quell’aggeggio suscita sgomento oltre che orrore, indignazione e tristezza.
Sento già il commento: ecco, il solito profeta di sventura, il solito fariseo, tutto formalismo ed esteriorità.
Che volete che vi dica? Quella ferula (ma la possiamo ancora chiamare così?) mi inquieta: la trovo sconvolgente. Vedere il papa che si appoggia a un bastone che termina con due corna mi fa star male.
Nel suo blog il padre John Zuhlsdorf, che non le manda mai a dire, mostra la foto che ritrae il momento in cui la ferula fu donata al papa da una giovane, durante l’incontro al Circo Massimo. Oltre che sulle corna alla sommità del bastone, padre John si concentra sul braccio sinistro della ragazza e in particolare sul polso, dove si vede un braccialetto rosso. Ebbene, secondo padre John quello è un simbolo wiccano.
Ora, il sottoscritto non sa nulla di wicca, wiccani e wiccanesimo. Sa soltanto che queste definizioni, come la “ferula” biforcuta, gli mettono agitazione. Siamo nel campo dell’esoterismo, della magia, del neopaganesimo, tutta roba che, a quanto pare, riscuote un certo successo tra i giovani in questo nostro mondo che definiamo evoluto.
Quella ragazza di fronte al papa, indossando quel braccialetto, era consapevole di portare su di sé un simbolo wiccano? Non lo so, ma tendo a pensare che non lo fosse. Anzi, a dirla tutta credo che il padre John questa volta abbia esagerato: magari quello è semplicemente un braccialetto rosso e basta, senza bisogno di scomodare i culti esoterici.
Il punto è un altro. Il punto è che la ferula biforcuta qualcuno l’ha pensata e l’ha pure realizzata, e poi l’ha proposta al Vaticano (o alla Cei o a vattelapesca) e qualcuno l’ha accettata, e qualcuno nell’accettarla avrà detto “ma che bella”, e qualcuno poi ha deciso che donarla al papa sarebbe stata una grande idea, e poi il papa l’ha ricevuta e a sua volta accettata, e l’ha pure usata per la Santa Messa che ha segnato l’inizio del sinodo dei giovani.
Ecco, in tutto questo c’è qualcosa che non quadra. Possibile che, nel corso dell’intera catena, a nessuno sia venuto spontaneo dire che la ferula biforcuta non ha nulla di cristiano, ha invece molto di demoniaco ed è proprio orrenda? Oppure vogliamo pensare, il che forse è ancora peggio, che qualcuno l’obiezione avrebbe voluto farla, ma non ha detto nulla, per paura di passare come tradizionalista e conservatore?
A proposito di tradizionalisti e conservatori, un amico mi dice che forse il papa ha accettato la ferula biforcuta perché ha visto la possibilità di usarla per punzecchiare il didietro di quelli che considera i suoi avversari, da lui graziosamente definiti tempo fa “cani selvaggi”. Può essere.
Può anche essere, ha osservato qualcun altro, che la ferula biforcuta, con quella forma, sia utile come bastone per tenere su il filo per stendere il bucato, e magari a Casa Santa Marta c’era bisogno di un aggeggio simile.
Ecco. Allora lasciamolo a Santa Marta.
Aldo Maria Valli