Buongiorno e ben ritrovati! L’Epifania tutte le feste se le porta via, ma non ha portato via la nostra rubrica L’uomo giusto al posto giusto!
Che si apre con monsignor Manuel Linda, vescovo di Oporto, in Portogallo, il quale sostiene che “non dobbiamo mai riferirci alla verginità fisica della Vergine Maria”.
Racconta infatti il sito Observador che, secondo Linda, “non dobbiamo mai riferirci alla verginità fisica della Vergine Maria. L’Antico Testamento dice spesso che Gesù sarebbe nato da una fanciulla, figlia di Israele, che era semplice, povera e umile. Ma in realtà questo è solo un riferimento alla piena devozione di questa donna a Dio. Il dono di essere madre di Dio è stato dato a Maria perché aveva un cuore indiviso. Ciò che conta è la donazione integrale”.
Sullo stesso sito un religioso, padre Anselmo Borges, definito “teologo”, sostiene che “Gesù Cristo non è figlio di una donna vergine ed è stato concepito da Maria e Giuseppe come qualsiasi altro bambino”. Il riferimento alla verginità di Maria sarebbe, secondo questo religioso, solo un modo per mostrare che Gesù era una persona speciale.
Ci sembra corretto, dunque, insignire anche il “teologo” padre Borges con il titolo di uomo giusto al posto giusto, tanto più che il religioso aggiunge: “Cioè, dire che Gesù è nato da una donna vergine è una verità teologica ma non necessariamente una verità biologica”. Infatti “la teologia non è un trattato di biologia” e la verginità di Maria serve solo a “dire l’importanza di Gesù come figlio speciale di Dio. Maria e Giuseppe si sono resi conto solo in seguito del figlio speciale che avevano”.
Bene, dopo questo inizio scoppiettante eccoci a un altro uomo giusto al posto giusto, ovvero Mario Chiaro, che in un articolo pubblicato il 30 dicembre 2018 sull’inserto di Bologna del quotidiano Avvenire (di proprietà della Conferenza episcopale italiana) scrive che Maria impiega tutta la vita ad accogliere “con il compagno” il mistero di Gesù e che Giuseppe fatica nell’accoglienza della “sua donna”.
“Compagno”? “Sua donna”? Questo linguaggio vi ricorda qualcosa? Anche a noi. Di qui la scelta di promuovere sul campo l’autore dell’articolo uomo giusto al posto giusto.
Bene. Esaurita la rapida incursione nel magico mondo del sedicente giornalismo cattolico, eccoci di nuovo a un vescovo, nella fattispecie monsignor Oscar Azarcon Solis, vescovo di Salt Lake City, il quale ha deciso di abrogare la solennità di Maria Santissima Madre di Dio, celebrata il primo gennaio 2019.
Recita infatti il bollettino diocesano: “Martedì 1° gennaio 2019, solennità di Maria Santa Madre di Dio , non è una festa di precetto nella diocesi di Salt Lake City. Nella diocesi di Salt Lake City la solennità è stata abrogata”.
Oh bella, e perché?
Da quel che si intuisce, la decisione ha a che fare col calendario. Solo che i conti non tornano. La Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, con l’approvazione del Vaticano, ha il permesso di spostare le celebrazioni alla domenica, quando le relative solennità cadono di sabato o di lunedì. Ma il primo gennaio 2019 è stato un martedì. Dunque? Mistero. I tentativi dei fedeli che hanno cercato spiegazioni sono stati infruttuosi.
Un avvocato canonista, interpellato in merito, ha detto: “A meno che il papa non abbia deliberatamente permesso l’abrogazione, sembra che il vescovo Solis abbia commesso un grave abuso del suo potere ecclesiastico che eccede la sua autorità di semplice vescovo diocesano”.
Ecco perché il vescovo Solis ci sembra un altro uomo giusto al posto giusto, perfettamente inserito nella Chiesa delle libertà.
Grazie per l’attenzione e alla prossima!
Aldo Maria Valli