Uomini giusti ai posti giusti / 10
Cari amici, la puntata di oggi, la numero dieci, di Uomini giusti ai posti giusti si apre con un parroco che in occasione della settimana per l’unità dei cristiani ha pensato bene di aprire le porte della chiesa a una pastora battista, farla diventare concelebrante, affidarle la proclamazione e il commento del Vangelo e poi, già che c’era, anche la distribuzione della comunione.
Comprensibile lo sconcerto di alcuni fedeli che, pensando di aver sbagliato indirizzo, si sono guardati attorno e poi, essendosi accorti che non si erano sbagliati ma effettivamente si trovavano in una chiesa cattolica, hanno preferito andarsene.
Ha scritto uno di loro: «Buongiorno, vi scrivo aggiungendo la mia recente esperienza alla lista di nefandezze che accadono ormai nelle chiese italiane, di cui da qualche tempo tenete traccia. La speranza è che chi di dovere prenda conoscenza, verifichi e intervenga. Scriverò anche alla curia milanese per evitare omissioni.
Mi sono trasferito da un mese a Milano dopo recente matrimonio. Con mia moglie domenica 20 gennaio, per la prima volta ci siamo recati alla messa delle 11 in quella che dovrebbe essere la nostra parrocchia, San Giovanni in Laterano, via Pinturicchio 35, a Milano. All’inizio della messa il sacerdote ha annunciato che avrebbe partecipato alla messa una pastora evangelica della chiesa relativa locata a Milano, che infatti è rimasta seduta di fianco a lui per tutta la celebrazione, e che la stessa avrebbe letto e commentato il Vangelo. Questo perché era la settimana per l’unità dei cristiani. La pastora ha infatti sia letto il Vangelo (all’ambone) che commentato (alla sede) al posto del celebrante rimasto di lato. Ironia vuole, considerando le credenze degli evangelici sulla Madonna, che fosse previsto l’episodio delle nozze di Cana, uno dei pochi in cui è descritta la presenza di Maria che addirittura interviene parlando. Non voglio dire nulla su quanto spiegato dalla pastora dato che si può immaginare quanto le cose affermate fossero coerenti con la fede cristiana cattolica. Ovviamente conclusione dell’omelia a briglie sciolte, su quanto è anacronistico e irragionevole che le chiese cristiane siano oggigiorno ancora separate quando professiamo le stesse cose.
In realtà ancora più grave è il fatto che, dopo che alla consacrazione delle specie eucaristiche la signora era rimasta ben ritta dietro al prete, quest’ultimo al momento della distribuzione della comunione (secondo me con sorpresa pure della stessa pastora) abbia dato la pisside con la ostie consacrate alla donna, che si è posta al centro della navata al posto del sacerdote (che ha ripiegato sul lato sinistro). La pastora ha distribuito l’Eucaristia ad un gran numero di fedeli, più o meno ignari, chissà. Tralasciando anche tutto il resto, ma per un prete di settant’anni è così improbo capire che una persona che non crede al Sacramento e alla presenza reale di Cristo nel pane consacrato non può distribuirlo? Speriamo valga la “benedetta ignoranza” per quest’uomo. Al termine, prima della benedizione, ringraziamenti di rito del celebrante alla pastora e comunicazione all’assemblea dell’indirizzo milanese della chiesa evangelica. All’uscita il sacerdote si è poi “dimenticato” di genuflettersi verso il tabernacolo ed è tornato in sacrestia chiacchierando con la signora. Inutile dire la mia tristezza per l’accaduto. Per la cronaca, un signore seduto davanti a noi si è alzato ed è uscito dopo l’inizio dell’omelia, rientrando alla fine, ed una signora se ne è andata via dalla chiesa durante la predica».
Intervistato sui motivi della sua scelta, il parroco si è giustificato spiegando che «la transustanziazione è solo uno dei tanti modi per spiegare la presenza reale, ma le Chiese evangeliche non escludono la presenza reale… La Chiesa raccomanda la transustanziazione, ma non è l’unica maniera con la quale si può tentare un’intelligenza di questo evento che comunque è al di là delle nostre capacità di comprensione».
Domanda dell’intervistatore: sta dicendo che la transustanziazione è solo uno dei modi di capire l’Eucarestia?
Risposta: «Di fatto sì, non è l’unico modo anche se è stata particolarmente raccomandata, ma non è l’unico modo per dare un’intelligenza di questo evento».
Bene. Passiamo ora a sua eccellenza reverendissima l’arcivescovo di Detroit, monsignor Allen Vigneron, il quale ha proibito a un parroco della sua diocesi, don Lee Acervo, di celebrare la Santa Messa rivolgendosi verso il Signore.
Acervo, ex ingegnere informatico, parroco nella chiesa di St. Edward on-the-Lake a Lakeport, da più di un anno celebra rivolto ad orientem, cioè guardando verso il tabernacolo, una decisione presa anche in seguito a quanto illustrato nelle sue riflessioni dal cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.
La decisione di don Lee è stata accolta in modo positivo dai parrocchiani ed è stata per lui stesso una svolta «edificante e ricca di preghiera», come ha scritto nel bollettino parrocchiale.
Ma ecco che prima di Natale il vescovo ausiliare Robert Fisher su mandato di Vigneron ha ordinato a don Lee di celebrare la Messa guardando l’assemblea e voltando le spalle al tabernacolo, con ultimatum il 1° febbraio. Unica concessione: la possibilità di celebrare ad orientem una domenica al mese e in due giorni feriali ogni settimana.
Il parroco ha quindi presentato appello al vescovo ed ha anche scritto al cardinale Sarah e al cardinale Raymond Burke.
Chiudiamo con lo sconosciuto ministro straordinario della Santa Comunione che a Panama, alla Giornata mondiale della gioventù, ha permesso che un’ostia consacrata cadesse a terra e lì restasse, finché un giovane cattolico filippino l’ha ritrovata.
«Ho trovato un pezzo intero del Santissimo Sacramento, nostro Signore Gesù Cristo, per terra mentre camminavo intorno al prato erboso dopo la Messa di commiato alla Giornata mondiale della gioventù del 2019» ha scritto Marvin Sy, il quale ha consumato l’ostia sul posto per impedire un’ulteriore dissacrazione.
«Spero – dice Sy – che i ministri straordinari della Santa Comunione della Giornata mondiale della gioventù la prossima volta controllino a terra prima di andarsene, perché questa è la vera presenza di Cristo, e non andrebbe presa alla leggera».
Aldo Maria Valli