Il cardinale Farrell nominato camerlengo: uomo giusto al posto giusto!
Dunque il cardinale Kevin Farrell ha ricevuto dal papa la prestigiosa nomina a camerlengo di Santa Roma Chiesa.
Che dire? L’uomo giusto al posto giusto!
Kevin Farrell, infatti, ha finora dimostrato una notevole propensione a non accorgersi di ciò che gli succede attorno. E su questa propensione ha costruito la sua carriera.
Occorre infatti ricordare che l’irlandese Farrell, nato a Dublino nel 1947, a metà degli anni Sessanta entrò a far parte dei Legionari di Cristo e conobbe da vicino il fondatore Marcial Maciel Degollado, riconosciuto colpevole di abusi sessuali continuati, un mostro dalla doppia vita, morto senza aver mai chiesto perdono per i crimini commessi.
Tuttavia Farrell non si accorse di niente e quando, anni dopo, uscì dai Legionari disse di non aver mai avuto contatti con il fondatore.
Eppure nella Legione ebbe incarichi di un certo peso, che lo portarono a frequentare a lungo Maciel, il che rende inverosimile che non abbia mai avuto almeno un sospetto.
Ma andiamo avanti. Abbandonati i Legionari, Farrell se ne andò nella diocesi di Washington, dove nel 2001 divenne vescovo ausiliare. E chi ne era titolare all’epoca? Theodore McCarrick, lo “Zio Ted”, altro abusatore seriale.
La nomina di McCarrick ad arcivescovo della capitale degli Stati Uniti, culmine di una carriera prestigiosa, già all’epoca provocò mugugni e perplessità, perché qualcosa era trapelato circa i suoi appetiti sessuali. Tuttavia Roma confermò e un anno dopo McCarrick fu creato cardinale.
Ma anche la nomina di Farrell ad ausiliare, fortemente voluta da McCarrick, suscitò stupore. Ma come? Il prete irlandese non si era accorto delle malefatte di Maciel e ora diventava il principale collaboratore di un prelato a sua volta chiacchierato?
Le perplessità tuttavia non ostacolarono i piani di McCarrick. Il potente arcivescovo volle Farrell e lo ottenne. E poi lo ordinò vescovo personalmente. Non solo. Stabilì anche che a Washington l’ausiliare dovesse abitare nel suo stesso appartamento.
Per Farrell si venne così a creare una situazione simile a quella che lo aveva visto accanto a Maciel, ma di nuovo il prelato irlandese non si accorse di niente, e ancora oggi sostiene di non aver mai avuto sentore delle malefatte di McCarrick.
Nel 2006, raggiunta l’età della pensione, McCarrick, pur restando molto influente, lasciò l’arcidiocesi di Washington e l’anno dopo anche Farrell cambiò sede: grazie all’appoggio dello stesso McCarrick fu infatti promosso a vescovo dell’importante diocesi di Dallas, dove, in mezzo all’aspro confronto tra cattolici progressisti e conservatori, si distinse per la capacità di mimetizzarsi.
Finito il regno di Benedetto XVI e salito al soglio Francesco, Farrell uscì dall’anonimato e si allineò ai vari Cupich e Tobin, esponenti del fronte progressista, schierandosi dalla parte di Amoris laetitia e dicendosi favorevole alla comunione per i divorziati risposati.
Tanto entusiasmo fu ricompensato: divenne infatti prefetto del nuovo dicastero vaticano per i laici, la famiglia e la vita e nello stesso anno, il 2016, fu creato cardinale.
Tra i “meriti” di Farrell c’è inoltre quello di aver firmato la prefazione del libro Building a Bridge. How the Catholic Church and the Lgbt Community Can Enter into a Relationship of Respect, Compassion, and Sensitivity, del gesuita pro Lgbt James Martin, e poi l’essere stato il regista dell’Incontro mondiale delle famiglie a Dublino, dove Martin, nonostante le proteste di molti cattolici, fu invitato ufficialmente dal Vaticano a tenere una relazione davanti a coppie di omosessuali di tutto il mondo.
Insomma, il titolo di uomo giusto al posto giusto non glielo può togliere nessuno.
Resta tuttavia una piccola perplessità.
In quanto camerlengo, come stabiliscono le norme, Farrell avrà il compito, al momento opportuno, di “accertare ufficialmente la morte del Pontefice”. Una bella responsabilità. Ma essendo Farrell, come abbiamo visto, un uomo che finora non ha spiccato per la capacità di rendersi conto di quanto gli succede attorno, si accorgerà della morte del papa?
Infine un dubbio. Poiché il camerlengo, dovendo attestare la morte del papa e assumere l’amministrazione della Santa Sede ad interim, non può mai lasciare Roma, non è che per caso il cardinale Farrell, con questa nomina, è stato messo al riparo da eventuali, imbarazzanti convocazioni negli Stati Uniti per deporre a proposito degli abusi sessuali dello “Zio Ted” McCarrick?
Aldo Maria Valli