Uomini giusti ai posti giusti / 13
A volte un’immagine vale più di tante parole. Occorre dunque dare un’occhiata alla nuova chiesa di Hal-Farrug, a Malta, per capire che i suoi progettisti sono certamente uomini giusti ai posti giusti (senza escludere eventuali donne, naturalmente), ma ancor di più lo sono i rappresentanti diocesani locali che hanno dato tutti i permessi per procedere.
La chiesa di Hal-Farrug a Malta, veniamo a sapere, è un “progetto di chiesa e centro parrocchiale” che “si pone come immagine della complessità insita nella società contemporanea”. Infatti “i volumi che si accostano in modo apparentemente casuale mirano a indicare la possibilità di armonizzazione tra le diverse tendenze che provocano tensioni nel mondo contemporaneo”.
Per essere complessa è complessa, niente da dire.
Leggiamo ancora: “Si tratta di un’architettura che segue le suggestioni contemporanee: una struttura disegnata secondo rotazioni geometriche, inclinazioni, oscillazioni e fluttuazioni. Un esempio di quel che si identifica di solito come decostruttivismo”.
“Questa che può apparire con una forma priva di ordine – scrive l’autore del progetto – può forse anche essere intesa come un riflesso da un lato della confusione e dell’agitazione che sembrano dominare oggi nel mondo, ma anche degli scossoni a cui la Chiesa cattolica sembra essere sottoposta al giorno d’oggi”.
“Un esame più approfondito rivela il mutuo interscambio della metamorfosi tra le masse che si protendono verso un organismo composito ma bilanciato e ordinato. La complessa giustapposizione delle interazioni tra le diverse forze esterne si legge come una composizione disaggregata che in un certo modo stabilisce un ponte tra uno stato di confusione e uno stato di ordine”.
Si resta impressionati. Non immaginavo che si potessero usare tante parole per esprimere il concetto di “pasticcio incredibile”.
Comunque, se con la chiesa “priva d’ordine” e che “sprofonda su se stessa” i progettisti e le autorità diocesane hanno inteso descrivere l’attuale stato della Chiesa cattolica, direi che ce l’hanno fatta.
Bene. Passiamo a un altro uomo giusto al posto giusto. Trattasi di biblista secondo il quale sarebbe “ora di finirla con il diavolo”.
“Quella del diavolo è stata indubbiamente una trovata eccezionale, un alibi per le malefatte degli uomini…”, scrive l’esperto, aggiungendo che “hanno fatto e fanno più danni i cristiani con la loro ossessione del diavolo che quanti ne negavano la presenza…”.
Fa piacere sapere che la Bibbia è in mani così sicure. Sarebbe interessante sapere che cosa ne avrebbe pensato il padre Gabriele Amorth. Ricordo che in uno dei nostri ultimi incontri mi disse: “Guarda, nella Chiesa sono ormai pochi a prendere il diavolo sul serio, e lui ne è contentissimo, perché così è più libero di fare il suo lavoro”. Infatti.
Ed ora, dopo un doveroso cenno al signor parroco che in chiesa ha fatto cantare Soldi di Mahmood prima della Santa Messa, chiudiamo con i responsabili della diocesi statunitense di Paterson, nel New Jersey, i quali, a fronte di un’inchiesta di Church Militant su due giovani sacerdoti che nei social hanno pubblicato foto di loro due in atteggiamenti reciprocamente affettuosi, hanno evitato di rispondere alle domande dei giornalisti.
Church Militant ha cercato spiegazioni, ma né il vescovo né il vicario generale né altre persone in posizioni di comando nella diocesi hanno voluto intervenire. In compenso il signor vescovo ha minacciato azioni legali contro Church Militant.
Ottimo, cari uomini giusti ai posti giusti. Avanti così, nel segno della coerenza e della trasparenza.
Aldo Mari Valli