Uomini giusti ai posti giusti / 20
Eccoci di nuovo qui con la rubrica Uomini giusti ai posti giusti, che giunge felicemente alla ventesima puntata e parte con un simpatico sacerdote il quale, nel giorno della risurrezione di Nostro Signore ha pensato bene di presentarsi ai fedeli in veste di uovo di Pasqua.
Sì, avete capito bene: uovo di Pasqua.
Il nostro uomo giusto (o uovo giusto?) al posto giusto è parroco in quel di Lecce, e qui potete vederlo nell’esercizio delle sue funzioni.
«Siate voi stessi uova di Pasqua», ha detto ai fedeli presenti alla Messa. «La Pasqua siamo noi. Ecco perché ciascuno di voi deve essere un uovo pasquale, un segno di vita nuova, una sorpresa. Andate oltre ogni rancore, è questa la Risurrezione». E per attribuire maggiore pregnanza a tali alate riflessioni si è appunto camuffato da uovo pasquale, con tanto di fiocco dai colori sgargianti.
Molto bene.
Restiamo, in un certo senso, in argomento e veniamo a un altro parroco, questa volta del Nord Italia, che per riempire la chiesa ha deciso di dare libero sfogo alla sua natura. Di comico.
La notizia, a dire il vero, non è proprio freschissima. Risale infatti a un anno fa, ma dato che un gentile lettore (a proposito: grazie sempre a tutti voi che segnalate uomini giusti ai posti giusti) me l’ha proposta («potrebbe – mi ha detto – pubblicarla come anniversario»), eccola qua.
«È arrivato pochi mesi fa, ma è già entrato nei cuori della gente per i suoi modi stravaganti: dalla celebrazione della messa in una stalla alla pedalata in bici fino all’altare», spiega il giornale senza nascondere un moto di profonda simpatia per Domenico Don, che pospone il «Don» al suo nome perché, precisa, «prima è un uomo, poi un prete».
Dall’articolo apprendiamo che Domenico Don, diocesi di Vicenza, «sta facendo parlare di sé per i suoi modi stravaganti» (in effetti sentivamo la mancanza di preti stravaganti) tanto che «arriva in bici all’altare» (dove l’ho già sentita questa?) e se «squilla il cellulare in chiesa lui dice: “Risponda pure, speriamo non sia l’amante altrimenti fa brutta figura”».
Che bello! Che umorismo! Va da sé che «con i suoi modi di fare inconsueti per un uomo di Chiesa il parroco ha conquistato parecchi fedeli, tanto che per ascoltare la sua messa arrivano anche dai paesi vicini e bisogna venire almeno un quarto d’ora in anticipo altrimenti non si trova posto». Non stento a crederlo. Una volta, poi, sottolineando che non bisogna mai parlare male degli altri, ha detto: «Non soffermiamoci a squadrare quello più grasso, più magro, quello più bello o più brutto, non dovete guardare neanche chi ce l’ha più lungo o più corto. Siamo tutti figli di Dio». Grandioso. Alta teologia!
Ma non è tutto. Quella volta che era in ritardo per celebrare la messa, ed è arrivato all’altare in bicicletta, «si è giustificato dicendo che la sera prima era uscito a far baldoria con i ragazzi». Perfetto. Un fulgido esempio di Chiesa in uscita, oltre che, naturalmente, di uomo giusto al posto giusto.
Ed ora, in questa puntata tutta italiana, approdiamo in quel di Foggia, dove, in una parrocchia della città, a conclusione della veglia di Pasqua il signor parroco celebrante ha distribuito ai fedeli un biglietto augurale. Ottima idea, direte voi. Certamente. Tanto più che se sopra un lato del biglietto era stampato un versetto biblico (Mt 28, 7a), sull’altro c’era invece una profonda riflessione a firma di nientepopodimeno che… Martin Lutero! Sentite qua: «Il Nostro Signore ha scritto della Resurrezione non solo nei libri, ma in ogni foglia di primavera».
Che armonia, che tenerezza! Come dite? Che forse sa un pochino di foglietto dei baci perugina. Ma no! Non fate i difficili!
Quanti di voi sono inguaribili tradizionalisti dal cuore impietrito, incapaci di cogliere il significato dei messaggi lanciati dagli uomini giusti ai posti giusti, si chiederanno: «Martin Lutero? E che c’azzecca?». Domanda sciocca. Oggi tutto ciò che non c’azzecca in realtà c’azzecca. È il «dinamismo» della Chiesa in uscita! Dovreste saperlo.
Come dite? Che le tesi di Lutero cozzano contro la Chiesa cattolica e la veglia di Pasqua? Osservazione sciocca. Non siate tradizonalisti dal cuore impietrito, ipocriti e farisaici!
Pare che il signor vescovo, interpellato in proposito, non abbia risposto. E giustamente. Infatti gli uomini giusti ai posti giusti non rispondono mai, se non ad altri uomini giusti (e donne giuste) ai posti giusti. Dovreste saperlo.
Alla prossima!
Aldo Maria Valli