Libri & libri
La pila di libri sulla mia scrivania rischia di crollare. Prima che avvenga l’inevitabile vorrei segnalare qualche titolo che ritengo meritevole.
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Un don Camillo a Cervia
Pierre Laurent Cabantous, Un don Camillo a Cervia, Itaca, 64 pagine, 10 euro.
Don Pierre Laurent, parroco in quel di Cervia, chiacchiera con Gesù, proprio come faceva il don Camillo di Guareschi, e ne vengono fuori diciotto brevi catechesi. Gli spunti arrivano dai fatti di tutti i giorni, i dialoghi sono semplici, il clima è di famiglia. All’inizio di ogni capitolo c’è una foto dell’attore francese Fernandel in veste di don Camillo (per i giovani un volto sconosciuto, per noi anzianotti un amico che, assieme a Gino Cervi – Peppone, ci riempie di nostalgia).
Costanza Miriano nella prefazione annota che non c’è bisogno di essere seriosi e pesanti per trasmettere la fede, anzi! Giovannino Guareschi, da lassù, certamente concorda.
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Perché i cristiani non temono il martirio
Nicola Bux, Perché i cristiani non temono il martirio, Fede & Cultura, 128 pagine, 15 euro.
Essere seguaci di Gesù implica la persecuzione. “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. Una visione zuccherosa dell’esperienza cristiana è falsa. Gesù, scrive don Nicola Bux, è il perseguitato per eccellenza, e continua a esserlo. Dunque il metodo per capire come essere membra del corpo di Cristo è la passione. “Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo”. La Chiesa è stata fondata da Gesù sul martirio. Se non vuole restare prigioniero dell’apparenza, il cristiano deve percorrere una via crucis.
Riedizione di un testo uscito anni fa, il libro ha la prefazione del professor Franco Cardini, il quale ricorda una frase fulminante di don Bux: “Più che di una teologia della liberazione, avremmo bisogno di una teologia della persecuzione”.
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La maschera di Bergoglio
Henry Sire, La maschera di Bergoglio. I segreti di papa Francesco, Giubilei Regnani, 304 pagine, 18 euro.
“Le riforme fallite che hanno deluso le speranze” e “il regno del terrore in Vaticano”. Bastano queste poche parole per capire che il Bergoglio raccontato qui da Henry Sire (Già autore de Il papa dittatore con lo pseudonimo di Marcantonio Colonna) è alquanto diverso da quello descritto, e spesso osannato, dalla grande stampa. Le simpatie peroniste in Argentina, l’elezione favorita dalla “mafia di San Gallo”, l’ambiguità dottrinale, l’inconcludenza nelle riforme, Casa Santa Marta trasformata nella centrale di comando di un regime che parla di sinodalità ma applica metodi dittatoriali. Il contro-racconto di Henry Sire, urticante, si conclude con una valutazione più che netta: l’errore commesso dai cardinali nel conclave del 2013 è stato “senza precedenti” e occorre pregare perché una simile “catastrofe” non si ripeta più. Per stomaci forti.
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Propagande
Giuliano Guzzo, Propagande. Segreti e peccati dei mass media, La Vela, 204 pagine, 15 euro.
I media informano o fanno propaganda? La domanda che Giuliano Guzzo pone proprio all’inizio del suo saggio è vecchia ma sempre attuale. Forse è anche senza risposta, ma di certo se è sbagliato demonizzare i mass media è anche ingenuo sottostimare il potere di questi strumenti che possono produrre effetti inquietanti. Sociologo e firma del quotidiano La Verità, del mensile Il Timone e del sito La Nuova Bussola Quotidiana, Guzzo ci accompagna in un viaggio tra vicende note e meno note con lo scopo di aiutarci a sviluppare il senso critico. La conclusione è che il credulone e lo scettico, alla fine, si assomigliano, perché entrambi difettano di intelligenza. Da parte mia, un grazie e un moto di incredulità dato che Guzzo cita il mio primo libro: La verità di carta, dedicato alla forsennata propaganda abortista. Non so come abbia fatto a trovarlo. Era il 1986, avevo ventotto anni. Una vita fa.
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Apocalisse
Michael D. O’Brien, Apocalisse. Avvertimento, speranza e consolazione, Fede & Cultura, 128 pagine, 15 euro.
Escatologia (dal greco éskhatos, ultimo): dottrina che indaga il destino ultimo dell’individuo e delle comunità.
Perché ricordare questa definizione? Perché l’escatologia oggigiorno non gode certamente di grande fama, nemmeno fra i cattolici. Tutti presi dalle cose del mondo, anche gli uomini di Chiesa dimenticano spesso e volentieri di parlare delle cose ultime: la morte, il giudizio, l’eternità, la purificazione, la risurrezione. E allora non è male, almeno di tanto in tanto, gettare un occhio sulla fine dei tempi. Non per cedere a un millenarismo carico di superstizione, ma per conoscere ciò che le Scritture ci dicono in proposito.
Eccoci così alle prese con l’Apocalisse di San Giovanni, libro difficile, ma imprescindibile, perché lì si va al dunque. E fra le domande che O’Brien pone al lettore ce n’è una particolarmente stimolante: saremmo spiritualmente pronti se questi nostri tempi si rivelassero quelli predetti dai profeti, dagli apostoli, dal Signore stesso? Siamo spiritualmente svegli o addormentati? Gesù ci mette in guardia: “Quanto poi a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli del cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre. State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso”. Quanto mai opportuna allora la preghiera di Benedetto XVI (2 ottobre 2005): “Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga!”.
Aldo Maria Valli