Cari amici di Duc in altum, oggi vi propongo il contributo di un amico e collega: Alessandro Forti. Una riflessione sul disastro a cui si va incontro quando si dice che occupandoci di filosofia, teologia, dottrina e idee diventiamo astratti e perdiamo il contatto con la realtà. Invece è vero proprio il contrario. È sempre dalle teorie apparentemente astratte che nascono poi i comportamenti pratici. Cattive idee determinano dunque cattivi comportamenti. Ma, per quanto riguarda la Chiesa cattolica, il dramma è che l’attacco arriva questa volta non dall’esterno, bensì, in massima parte, dal di dentro.
A.M.V.
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Un attacco al cuore della nostra fede
Caro Aldo, devo dire che quanto ho letto sull’insegnamento nei seminari, grazie alla testimonianza del giovane prete che ti ha scritto, è davvero sconvolgente. Non che non immaginassi un decadimento rispetto alla sana dottrina, ma fino a questo punto!
Anzi, non si tratta nemmeno di decadimento: è proprio una perversione dei principi e degli scopi. Un’operazione non casuale, ma voluta e perseguita con l’intenzione chiara di trasformare la Chiesa cattolica in qualcos’altro, e quindi, in sostanza, di distruggerla.
In fondo non è questa la vera essenza dell’eresia moderna? Dopo secoli di attacchi dall’esterno, la vera novità in atto dal Concilio in poi è che l’attacco viene dall’interno (il famoso “fumo di Satana” citato da Paolo VI). E che attacco! Un attacco al cuore, alle radici, all’essenza stessa della nostra Fede. Il più grande attacco di sempre, proprio perché attuato da chi dovrebbe esserne il difensore e il protettore.
Dante riserva ai traditori degli amici il girone più infimo dell’Inferno. E come dargli torto? Non c’è bassezza peggiore che tradire e ingannare chi si fida di te.
In questo dolore (quasi rabbia direi), mi conforta il trovare la conferma di una cosa che ho sempre sentito con forza: l’importanza della verità, della ragione, della filosofia, della dottrina, dei principi.
Filosofia? Dottrina? Tempo perso, si dice spesso; solo chiacchiere, perché quelle che contano sono le azioni, mentre ragionare e indagare sono passatempi per snob e intellettuali.
Che grande sciocchezza!
Vuoi cambiare il mondo? Cambia le sue idee, cambia i suoi principi, cambia la sua filosofia. Le azioni verranno da sé, come conseguenza.
Non è accaduto questo – tanto per fare esempi recenti – con il nazismo e il comunismo? Ideologie marce che hanno generato comportamenti marci.
Ma non c’è da stupirsi, in fondo. Il male nel mondo è entrato così: Satana ha avvicinato Eva e l’ha ingannata con una menzogna: “Dio vi ha detto questo, ma non è vero; io vi dico quest’altro”. L’azione è venuta come conseguenza dell’aver aderito a una menzogna.
Così nella Chiesa di oggi la dissoluzione parte dal disconoscimento delle sacre ed eterne Verità. Eresie proposte e insegnate dal di dentro: una volta inquinata la Verità, intaccati i principi, confusi i dogmi, tutto il resto è una conseguenza.
Ma cosa ci possiamo aspettare da una Chiesa che ritiene Lutero un “maestro comune”? Colui che ha tentato di abbattere la Chiesa fondata da Cristo dicendo che non c’è autorità e che ognuno è libero di interpretare la fede a proprio piacimento, sarebbe un “maestro”?
Basta un seme così perché i frutti siano completamente malati.
Ecco, concludo: troppo spesso ci scandalizziamo dei frutti, ma non ci accorgiamo di quando viene gettato il seme. È quello il momento di intervenire e dire no! Dopo è troppo tardi. È quando, per fare un esempio, in Nostra aetate viene scritto (testuale): “La Chiesa guarda con stima i musulmani che adorano l’unico Dio vivente e sussistente…”, che dobbiamo gridare inorriditi: no! Non è lo stesso Dio! Il loro è unico, il nostro è trinitario! Il nostro è Padre, Figlio e Spirito Santo! E infatti loro, i musulmani, ci ritengono sacrileghi e politeisti e considerano la Trinità una follia!
La Verità è una. Due cose contraddittorie non possono essere entrambe vere, e se il nostro Dio è quello vero, il loro semplicemente e necessariamente è falso.
È solo un esempio: ce ne sarebbero decine, forse centinaia. Se alteri la fede, la sana dottrina, la retta ragione (quella santa ancilla fidei esaltata da San Tommaso) crolla tutto.
Certo, Dio nella sua onnipotenza e nella sua misericordia può ben salvare anche il confuso e il disorientato, ma questo non giustifica chi confonde e chi disorienta; e non ci esime dal santo dovere di cercare la Verità, difenderla e insegnarla.
Già: insegnare. Siamo tutti peccatori, tutti possiamo commettere errori. Ma insegnarli! Che orrore.
Alessandro Forti