Il suicidio in diretta: l’ultima trovata del Dottor Morte
“È tutto molto nuovo. Alcune persone che hanno programmato di fare questo passo sono state molto generose. A loro non importa essere osservate mentre muoiono, perché sono consapevoli che siamo tutti molto desiderosi di ottenere buone informazioni”.
La dichiarazione è di Phillip Nitschke, meglio conosciuto come Dottor Morte, fondatore del gruppo pro-eutanasia Exit International, e il nuovo “servizio” di cui parla è un sistema video che consente di guardare le persone mentre si suicidano.
Da quando il Dottor Morte si è fatto venire questa nuova idea già due persone, entrambe in Australia, hanno dato il permesso di trasmettere in diretta i loro suicidi.
Soprannominato anche il “guru dell’eutanasia”, Nitschke, australiano, nel 1996 è stato il primo medico a somministrare legalmente un’iniezione letale a uno dei suo pazienti, e l’anno dopo ha fondato Exit.
Se all’inizio considerava l’eutanasia come una soluzione per mettere fine alle sofferenze dei malati terminali, in seguito il Dottor Morte ha sostenuto che scegliere quando e come morire dovrebbe essere un diritto di tutti, indipendentemente dalle condizioni di salute.
Inventore di Sarco, una “macchina per il suicidio” che, a suo giudizio, permette alle persone di uccidersi “in pace”, Nitschke sostiene che scegliere di morire dovrebbe essere normale. “ Quando lavoravo alla legalizzazione dell’eutanasia in Australia, incontrai moltissime persone che volevano morire ma non avevano motivi medici per farlo. Una era una donna francese, un’ accademica, che aveva pianificato di morire a ottant’anni. Non perché fosse malata, ma perché pensava fosse una bella età per morire. Quando le manifestai il mio scetticismo mi rispose, e aveva ragione, che non era compito mio giudicarla. La decisione era sua e non aveva niente a che fare con le regole che seguivo io in quanto medico. Anche grazie a quella donna ho cambiato idea. Mi sono convinto che la morte deve essere un diritto per ogni essere umano sano”.
Ed ora ecco il passo successivo: un “servizio” di streaming live con il quale si può guardare “in tempo reale” la morte di chi ha deciso di mettere fine alla propria vita. Tutto “nel nome della scienza”, sostiene Nitschke, precisando che i due suoi connazionali che già si sono lasciati osservare mentre si suicidavano erano entrambi di Brisbane e si sono uccisi nello scorso mese di maggio.
Nel corso di una conferenza del Dottor Morte, una donna di recente ha duramente attaccato Nitschke, sostenendo che con le sue iniziative strumentalizza persone malate e depresse, che in quanto medico dovrebbe vergognarsi, che è un irresponsabile e che con la sua attività porta alla morte persone spesso non in grado di decidere lucidamente, ma lui va dritto per la sua strada, che ora prevede, appunto, anche la possibilità di osservare in diretta un’eutanasia.
“Le convinzioni e le invenzioni di Nitschke sono del tutto depravate. Un servizio di streaming live sfrutta le persone vulnerabili mettendo in mostra il suicidio come se fosse qualcosa di elegante e glamour” ha detto Michael J. Robinson, direttore della comunicazione della sezione scozzese della Society for the Protecion of the Unborn Children, un’organizzazione pro-life. “Stiamo assistendo all’impatto devastante che Nitschke e il suo gruppo pro-eutanasia stanno avendo sulla vita delle persone vulnerabili”.
Aldo Maria Valli