La nostra rubrica Strano dunque vero è oggi interamente dedicata all’ultimo briefing sul sinodo amazzonico nella sala stampa vaticana.
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Il Cimi (Consiglio indigenista missionario), organizzazione co-fondatrice della RePam (la Rete ecclesiale pan-amazzonica che riunisce vescovi, religiosi e laici dei nove Paesi della Cuenca amazzonica e che per volontà del Papa ha collaborato a stretto contatto con il Vaticano per l’organizzazione del sinodo in corso) ha ricevuto finanziamenti per oltre due milioni di dollari dalla Fondazione Ford, organismo a favore dell’aborto e della teoria del gender.
L’affermazione, come riferisce Diane Montagna, è stata fatta nella sala stampa della Santa Sede dal giornalista Edward Pentin, del National Catholic Register, che ha portato all’attenzione dell’arcivescovo Roque Paloschi, di Porto Velho, in Brasile, le indagini del giornalista brasiliano Bernardo Küster, il quale ha scoperto appunto che il Cimi ha ricevuto ingenti finanziamenti dalla Fondazione Ford. Ma l’arcivescovo Paloschi, che del Cimi è direttore, ha evitato di entrare nel merito.
“Il database delle sovvenzioni della Ford Foundation – ha detto Pentin – mostra che dal 2010 al 2015 il Cimi ha ricevuto quasi un milione di dollari dalla fondazione, mentre il Consiglio indigeno di Roraima, espressione del Cimi, ha ricevuto un milione e duecentomila dollari dal 2006 fino allo scorso anno”, eppure “è risaputo, soprattutto negli Stati Uniti, che la Ford Foundation è un’organizzazione apertamente a favore dell’aborto e che sostiene anche l’ideologia di genere”.
Di qui la domanda rivolta all’arcivescovo Paloschi: “Potrebbe dirci perché la sua organizzazione, che fa parte della Conferenza episcopale brasiliana, sta accettando finanziamenti da tale fondazione, tenendo conto del fatto che i fondi, finanziando la RePam, finanziano di conseguenza anche questo sinodo?”.
Nella sua risposta l’arcivescovo Paloschi ha riconosciuto che “le cifre sono su Internet” e non ha quindi negato di ricevere finanziamenti dalla Ford Foundation, ma ha evitato di affrontare la questione legata al fatto che la fondazione sostiene politiche contrarie alla morale cattolica ed ha puntato invece sulla circostanza che i conti del Cimi sono stati controllati sia “internamente” sia “a livello di governo federale”.
Apparentemente più preoccupato per la possibilità di essere accusato di frode che di mancanza di coerenza, l’arcivescovo ha tenuto a sottolineare che il suo “conto bancario personale” è già stato controllato da “una commissione governativa”, che ci sono state “due indagini parlamentari, a livello regionale e statale”, che “non sono stati trovati errori” e infine che “non è stata mossa alcuna accusa formale”.
Nessuna smentita, però, circa il finanziamento ricevuto dalla Fondazione Ford.
Come dite? Che è molto strano che organismi sempre pronti a dichiararsi anti-occidentali e anti-capitalisti si lascino poi finanziarie da un’organizzazione espressione del ricco Occidente capitalista? E ancora più strano che organismi cattolici ricevano fondi da chi sostiene l’aborto e la teoria gender?
Certo. Strano, dunque vero.
A.M.V.