“Ecco perché io, frate, credo nelle apparizioni di Anguera”
Cari amici di Duc in altum, ho ricevuto una lettera interessante. L’ha scritta padre Giocondo da Mirabilandia (complimenti per lo pseudonimo) e riguarda le presunte apparizioni mariane di Anguera.
A.M.V.
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Gentilissimo dottor Valli, sono un frate e le dico subito che, all’interno della grande famiglia religiosa della quale faccio parte, mi considero come una sorta di mosca bianca. Poi capirà perché.
Le scrivo per dire qualcosa su un tema che, per quanto mi risulta, non viene trattato molto spesso nel suo magnifico blog: i messaggi di Anguera.
Noi preti e frati, in genere, siamo molto sospettosi verso ogni tipo di manifestazione soprannaturale, comprese le visioni e le rivelazioni private. E ciò per due motivi: 1) perché spesso sono false; 2) perché, anche quando sono vere, possono produrre nei fedeli spiacevoli atti di fanatismo. Per questo ripetiamo spesso: «La prudenza non è mai troppa».
Ma anche la migliore prudenza dovrà poi arrendersi davanti a possibili evidenze.
È chiaro che in questi casi il giudizio finale spetta sempre alla Santa Sede (la quale però, in genere, si pronuncia solo quando i fatti si sono conclusi o almeno stabilizzati); ma, nel frattempo, ciascuno di noi ha il diritto e il dovere di ricercare i possibili elementi di credibilità dei suddetti fenomeni, tenendo anche conto di eventuali valutazioni del Vescovo locale.
Un incontro con Pedro Regis
Le confesso che sto seguendo con grande interesse i messaggi di Anguera da almeno un paio d’anni: li ho letti tutti, dagli inizi (anno 1987) fino a oggi, per un totale di quasi 4900 brevi testi. Sono tutti reperibili sull’apposto sito Madonna di Anguera / Appelli urgenti.
Qualche giorno fa, poi, ho anche avuto l’opportunità di partecipare a uno degli incontri che Pedro Regis, il (presunto) veggente di Anguera, è venuto a realizzare qui in Italia.
La riunione, che è durata tre ore piene e si è svolta alla presenza di oltre 250 persone, mi ha lasciato un’impressione più che soddisfacente. Questo lo svolgimento: una sua catechesi di quasi due ore; un canto di intermezzo; un rosario con la Salve Regina finale; una (presunta) apparizione della Vergine Santa di circa dieci/dodici minuti; la lettura del (presunto) messaggio appena ricevuto; un rapido commento dello stesso; un canto di chiusura.
Nella catechesi, dopo aver accennato alla sua storia familiare e personale, Pedro Regis ha toccato i seguenti argomenti: 1) l’attuale confusione nella Chiesa; la compresenza di una Chiesa vera e di una Chiesa falsa; la necessità di allontanarsi dai cattivi pastori, senza separarsi però dalla Chiesa cattolica; 2) la preghiera del rosario per l’unità della famiglia; la sacralità del sacerdote e la confessione sacramentale; la Comunione eucaristica solo nelle migliori condizioni spirituali; la modestia e la dignità nel vestire, specie quando si va in chiesa; 3) i pericoli della magia e dello spiritismo; 4) le armi contro il diavolo e le sue potenti tentazioni; 5) l’esistenza dell’inferno, del paradiso e del purgatorio…
Egli inoltre ha anche ricordato che: 6) il vescovo diocesano di Anguera, monsignor Zanoni Demettino Castro, accompagna con benevolenza il fenomeno; e nel mese di settembre scorso il suo vicario generale, monsignor Nery de Almeida, ha rilasciato dichiarazioni molto lusinghiere su quanto accade in quella località ormai da oltre trent’anni; 7) esiste un’apposita commissione diocesana che, in collegamento con la Santa Sede (Congregazione per la dottrina della fede), esamina i suddetti messaggi; 8) dal 2005 – anno della morte di Giovanni Paolo II – la Vergine Santa non gli si mostra più sorridente, ma solamente seria, triste o addirittura in lacrime; 9) attualmente è in atto nella Chiesa un forte attacco contro l’Eucaristia, il sacerdozio celibatario e la vita consacrata; 10) nella Chiesa si arriverà inevitabilmente a un grande scisma.
Alcune considerazioni generali
Come è facile notare, il discorso è piuttosto complesso e non può essere affrontato in questa sede. Mi limiterò quindi, come un qualsiasi spettatore, a poche considerazioni telegrafiche: 1) se Pedro Regis vede la Madonna oppure no, io non lo so: non lo posso né negare né affermare; 2) se le numerosissime profezie contenute nei messaggi (per lo più di stampo drammatico se non addirittura apocalittico) si realizzeranno oppure no, io non lo so: non lo posso né negare né affermare. E inoltre: 3) se alcune delle profezie fatte nel passato si sono già compiute, certo mi interessa, ma la cosa non mi appassiona in assoluto, perché per me non è questo il criterio più importante per accettare o rigettare l’insieme dei messaggi.
Ciò che invece mi rende i messaggi di Anguera ragionevoli – e quindi credibili e accettabili – sono i due seguenti elementi: 1) il tipo di diagnosi che essi fanno dell’attuale situazione della Chiesa cattolica, specie da Benedetto XVI in qua; 2) il tipo di terapia che essi suggeriscono in rapporto alla stessa situazione. Ritengo questi due elementi ragionevoli, credibili e accettabili per il semplice fatto che li sento in profonda sintonia con quanto la mia stessa coscienza è andata elaborando nel corso di questi ultimi anni, sulla spinta degli sbandamenti magisteriali sempre più evidenti degli attuali vertici ecclesiastici. Nei messaggi quindi ho ritrovato ciò che io stesso andavo in qualche modo ricercando, in risposta a precise domande interiori.
A queste considerazioni generali aggiungo poi l’impressione che lo stesso Pedro Regis mi ha fatto nell’incontro sopra descritto: una persona molto umile e determinata, che è riuscita a commuoversi più volte nel corso del suo racconto, specie quando parlava di alcune finezze materne usate dalla Vergine Santa nei suoi confronti; e capace anche di far sorridere più volte l’assemblea con dei tocchi spontanei di autoironia. In conclusione, una persona sincera.
Tutto questo, naturalmente, fino a prova contraria. Ma siccome l’attuale dirigenza della Chiesa (leggi Papa Bergoglio e relativo entourage) è parte in causa nella diagnosi di cui sopra, una eventuale condanna di Pedro Regis da parte della Santa Sede avrebbe per molti – me compreso – il sapore di una sorta di conferma indiretta della sua assoluta onestà.
E se anche, per assurdo, si dovesse arrivare a dimostrare che Anguera è tutto un imbroglio… beh, a quel punto, io stesso proporrò che venga assegnato a Pedro Regis un premio Nobel per la letteratura di fantasia e introspezione, proprio per la sua geniale capacità di intercettare il sentire più profondo di molti fedeli, in rapporto alla rinuncia di Papa Benedetto, alle eresie del suo successore, alla dissoluzione della Chiesa cattolica e alla terza guerra mondiale, con tanto di invasione militare dell’Europa occidentale, dell’Italia e di Roma.
Una raccomandazione finale
Forse qualche lettore mi domanderà che cosa intendo dire quando più sopra parlo di diagnosi e terapia in rapporto all’attuale situazione della Chiesa.
Rispondo dando a tutti un suggerimento molto pratico: provate, almeno per un mese, a seguire i messaggi di Anguera, pubblicati sull’apposito sito con la frequenza di due o tre testi nuovi a settimana: così capirete facilmente quale tipo di valutazione morale viene fatta sull’andamento della Chiesa attuale, e quali suggerimenti spirituali vengono offerti per farvi fronte.
Se dopo un mese vi sarà nato l’appetito, bene. Altrimenti, pazienza… amici come prima.
Per quanto mi riguarda, preferisco che il giorno del mio giudizio particolare il Signore mi rimproveri di essere stato “un credulone”, piuttosto che “un figlio ribelle” ai richiami accorati della sua Santissima Madre.
Pace e bene.
Padre Giocondo da Mirabilandia