I musulmani sono il gruppo religioso in più rapida crescita nel mondo. Nel 2015 erano 1,8 miliardi, circa il 24% della popolazione mondiale, secondo una stima del Pew Research Center. Dopo il cristianesimo, l’Islam al momento è la seconda religione più grande al mondo, ed è la religione che cresce più di tutte le altre, tanto che, se le attuali tendenze demografiche continueranno, il numero di musulmani dovrebbe superare quello dei cristiani entro la fine di questo secolo .
Sebbene molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa abbiano forti concentrazioni di musulmani, la regione ospita in realtà solo il 20% circa dei musulmani nel mondo. La maggioranza dei musulmani (62%) vive in effetti nella regione Asia-Pacifico, che comprende grandi paesi come Indonesia, India, Pakistan, Bangladesh, Iran, Turchia.
Proprio l’Indonesia è il paese con la più grande popolazione musulmana nel mondo, ma il Pew Research Center prevede che il record passerà all’India, che pur restando un paese a maggioranza indù avrà circa 300 milioni di musulmani entro il 2050.
Anche la popolazione musulmana in Europa sta crescendo e la previsione è che sarà pari a circa il 10% dell’intera popolazione europea entro il 2050.
Secondo le stime del PRC negli Stati Uniti i musulmani sono 3,45 milioni, pari a circa l’1,1% della popolazione. La stima si basa su un’analisi delle statistiche e dei dati di un sondaggio condotto nel 2017 in inglese, arabo, persiano e urdu. Sulla base della stessa analisi, il Pew Research Center stima che i musulmani adulti negli Usa siano 2,15 milioni e che la maggioranza (58%) sia composta da immigrati.
Le proiezioni demografiche stimano che i musulmani costituiranno il 2,1% della popolazione degli Stati Uniti entro il 2050, superando le persone che si identificano come di religione ebraica.
Alla base della rapida crescita dei musulmani nel mondo ci sono sostanzialmente due fattori. Prima di tutto i musulmani hanno più figli dei membri degli altri gruppi religiosi. In tutto il mondo, ogni donna musulmana ha una media di 2,9 bambini, rispetto al 2,2 di tutti gli altri gruppi messi insieme. I musulmani sono inoltre i più giovani (età media di 24 anni nel 2015) di tutti i principali gruppi religiosi, sette anni più giovani dell’età media dei non musulmani. Di conseguenza una quota maggiore di musulmani è già, o sarà presto, in grado di avere figli, il che, combinato con gli alti tassi di fertilità, alimenta ulteriormente la crescita della popolazione musulmana.
Che cosa vogliono i musulmani nel mondo?
Quando un sondaggio del Pew Research Center sui musulmani di trentanove paesi ha chiesto se vogliono che la legge della sharia (codice legale basato sul Corano e altre scritture islamiche) sia legge ufficiale nel loro paese, ha risposto sì il 99% dei musulmani dell’Afghanistan, il 91% in Iran, l’84% in Pakistan. In Turchia invece ha risposto sì il 12%, in Kazakistan il 10% e in Azerbaigian l’8%.
Che cosa provano i musulmani nei confronti di gruppi come l’Isis?
I sondaggi mostrano che la maggior parte dei musulmani nel mondo ha una visione sfavorevole dell’Isis, con nette maggioranze di sfavorevoli in Libano (98%) e Giordania (94%). La percentuale più alta di opinioni favorevoli all’Isis si registra in Nigeria (14%). In Pakistan il 62% dei musulmani afferma di non avere un’opinione in proposito.
I musulmani secondo i quali gli attentati suicidi e altre forme di violenza contro i civili in nome dell’Islam sono raramente o mai giustificati sono il 92% in Indonesia e il 91% in Iraq. Negli Stati Uniti la quota è dell’86%. Sempre negli Usa il 7% dei musulmani afferma che gli attentati suicidi sono talvolta giustificati e l’1% afferma che sono spesso giustificati. I musulmani che considerano tali atti a volte giustificati sono il 40% nei territori palestinesi, il 39% in Afghanistan, il 29% in Egitto e il 26% in Bangladesh.
Il sondaggio del PRC negli Usa rileva che i musulmani percepiscono molta discriminazione nei confronti del loro gruppo religioso. Inoltre una solida maggioranza dei musulmani statunitensi è diffidente nei confronti del presidente Donald Trump. Allo stesso tempo, tuttavia, i musulmani americani affermano in modo schiacciante di essere orgogliosi di essere americani, credono che il lavoro in genere porti successo e sono soddisfatti di come vanno le cose nella loro vita.
La metà dei musulmani americani afferma che negli ultimi anni è diventato più difficile essere musulmani negli Stati Uniti e il 48% afferma di aver subito almeno un episodio di discriminazione negli ultimi dodici mesi. Tuttavia una percentuale simile (49%) afferma che qualche americano ha espresso sostegno nei loro confronti nel corso dell’ultimo anno. E il 55% pensa che gli americani in generale siano amichevoli nei confronti dei musulmani statunitensi, rispetto al 14% che afferma di avvertire ostilità.
Circa due terzi dei musulmani statunitensi (65%) affermano che la religione è molto importante nella loro vita. Circa sei su dieci (59%) riferiscono di pregare almeno quotidianamente e il 43% afferma di frequentare le funzioni religiose almeno settimanalmente.
A proposito di opinioni politiche e sociali, i musulmani che vivono negli Usa hanno molte più probabilità di identificarsi con il Partito democratico (66%) rispetto al Partito repubblicano (13%). Circa la metà dei musulmani statunitensi (52%) afferma che l’omosessualità dovrebbe essere accettata dalla società. La percentuale era del 27% nel 2007 e del 39% nel 2011.
A.M.V.