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Storia delle Piccole sorelle discepole dell’Agnello. Perché non ci sono anime disabili

“È stato l’incontro con Véronique, una ragazza con la sindrome di Down, a darmi l’idea. Mi sono detta che dovevo aiutarla a realizzare la sua vocazione. Il resto venne di conseguenza”.

Madre Line racconta così la nascita delle Petites sœurs disciples de l’Agneau, le Piccole sorelle discepole dell’Agnello, il primo e finora unico istituto religioso con una regola di vita adattata espressamente alle persone con la sindrome di Down.

Situata a Bourges, nella Francia centrale, la comunità è stata fondata da Madre Line nel 1985. Fu appunto l’incontro tra Line e Véronique, una ragazza animata da un sincero desiderio di diventare suora, a far nascere la scintilla.

La comunità ha ottenuto lo status di istituto religioso di vita contemplativa nel 1999, dall’allora arcivescovo di Bourges, monsignor Pierre Plateau, e in seguito gli statuti sono stati definitivamente approvati dal successore, l’arcivescovo Armand Maillard, nel 2011.

L’obiettivo di Madre Line è stato fin dall’inizio di consentire a donne con disabilità mentali di seguire Cristo attraverso la vita consacrata, con l’accompagnamento di donne non disabili che condividono con loro la vita comunitaria.

Nell’istituto, che trae ispirazione spirituale specialmente da san Benedetto e da santa Teresa di Lisieux, tutte le consacrate, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno la sindrome di Down, svolgono le stesse attività quotidiane, secondo le capacità di ciascuna: lavori nell’orto e nel giardino di erbe medicinali,  tessitura con telai di legno, laboratorio di ceramica, oltre naturalmente alla preghiera e all’adorazione.

“Lo stile di vita all’interno della comunità – spiega Madre Line – garantisce alle suore con sindrome di Down un’autonomia che in altri contesti sociali non potrebbero avere. Il tipo di vita che si conduce qui, scandito da ritmi regolari, si adatta bene alla loro personalità. Le persone con la sindrome di Down non amano i cambiamenti”.

 

Al momento le Petites sœurs sono dieci, otto delle quali hanno la sindrome di Down. “Abbiamo davvero bisogno di nuove vocazioni – dice Madre Line – perché ci mancano giovani donne senza disabilità che potrebbero essere consacrate e fornire supporto a quelle diversamente abili”.

Da quando la loro storia è stata diffusa tramite il web le Piccole sorelle dell’Agnello hanno ricevuto innumerevoli messaggi di sostegno e richieste di visitare la comunità, in particolare dagli Stati Uniti. “I cattolici americani – spiega la superiora – si sono dimostrati finora i più sensibili alla nostra missione e alla comunità, perché la vedono come un messaggio per il mondo. Siamo molto grate a tutti coloro che ci aiutano a far conoscere la nostra testimonianza. Speriamo che incoraggerà più persone a consacrarsi al Signore attraverso il servizio alle Piccole sorelle con sindrome di Down”.

Line e Véronique diedero il via alla comunità in un piccolo appartamento. Più tardi, un’altra ragazza con sindrome di Down si unì a loro. Nel 1990 chiesero al futuro cardinale e arcivescovo di Tours, Jean Honoré (1920-2013), di riconoscerle come associazione pubblica di fedeli laici. Fu proprio il sostegno del cardinale Honoré, che appoggiò il loro caso a Roma, a permettere a questa piccola comunità di essere riconosciuta.

Nel 1995 il numero crescente di sorelle associate richiese un trasferimento. Si stabilirono a Le Blanc, nella diocesi di Bourges, il cui arcivescovo le accolse e le aiutò a ottenere lo status istituto religioso contemplativo.

“L’arcivescovo fu davvero un padre per la nostra comunità” dice Madre Line. “Era molto vicino alle persone con sindrome di Down”. Gradualmente fu costruito il convento con la cappella, e poi arrivò il riconoscimento definitivo da parte della autorità della Chiesa, grazie al nuovo arcivescovo Armand Maillard, che vide nelle Piccole sorelle una fonte di vita spirituale e di gioia per l’intera diocesi.

Suor Véronique racconta che, dopo essere stata respinta da altre comunità religiose, provò la sua gioia più grande gioia il 20 giugno 2009, quando emise i voti perpetui tra le Piccole sorelle dell’Agnello e divenne così sposa di Gesù.

Dice Madre Line: “In un momento in cui la società non ha punti di riferimento, non trova più significato nella vita o non le dà valore, la nostra comunità vuole riaffermare il carattere sacro della vita e della persona umana attraverso la semplice testimonianza della nostra consacrazione a Dio”.

Le Piccole sorelle rivolgono un invito a tutte le giovani donne che, sentendosi coinvolte dallo spirito di povertà e di condivisione, avvertono il desiderio di offrire la propria vita al servizio di Gesù, della Chiesa e delle persone diversamente abili: “Venite da noi per fare un periodo di discernimento!”.

Lo stesso vale per le giovani donne con la sindrome di Down e per le loro famiglie. Dice Madre Line: “Come per tutte le vocazioni, è il Signore che chiama. E le persone con la sindrome di Down sono perfettamente in grado di capirlo. Ho scoperto in loro una grande forza spirituale. Conoscono la Bibbia e la vita dei santi, sono favolose. Sono anime di preghiera, molto spirituali, molto vicine a Gesù. Nella loro semplicità vedo un segno per il nostro tempo. Le loro anime non sono disabili! Al contrario, sono più vicine al Signore, comunicano con lui più facilmente. Le altre sorelle della comunità ammirano la loro capacità di perdonare e  di incoraggiare trovando la giusta frase dalla Bibbia che aiuta a dare un senso alla giornata”.

Nel 2013 la comunità venne scossa dalla morte prematura di suor Rose-Claire, di soli ventisei anni. Le sue sorelle la descrivono come una giovane simile a santa Teresa di Lisieux, che Rose-Claire amava moltissimo. “Le nostre sorelle con la sindrome di Down – racconta Madre Line – affrontarono la morte della consorella con serenità, ponendo tutto sotto lo sguardo di Dio. Quando mi recai da loro la mattina dopo, una mi disse: Rose-Claire aveva desiderio del paradiso. E un’altra: dobbiamo essere forti, abbiamo fede”.

L’esperienza di questa comunità può sembrare strana. Per altri può essere una sorta di sfida alla società dell’efficienza e della produttività. Secondo Madre Line, tuttavia, è semplicemente una comunità religiosa che porta amore nel mondo, “e sappiamo quanto il mondo ne abbia bisogno”.

A.M.V.

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Fonti:

Les Petites soeurs disciples de l’Agneau

National Catholic Register

 

Aldo Maria Valli:
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