McCarrick e i soldi al Vaticano. Non è più tempo di “no comment”
La notizia diffusa dal Washington Post, secondo la quale l’ex cardinale Theodore McCarrick, riconosciuto colpevole di abusi sessuali ai danni di adolescenti e adulti, avrebbe inviato molto denaro a diversi prelati vaticani, e direttamente anche a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, induce ad alcune riflessioni.
La prima è che il Vaticano, se vuole davvero essere credibile, deve fare totale trasparenza sui conti e dunque anche sulle donazioni che riceve. Va bene, come ha fatto papa Francesco, togliere il segreto pontificio sui processi per abusi sessuali commessi da chierici, ma occorre anche rendere pubblici i conti e farlo nel dettaglio, fino all’ultimo centesimo. Un’istituzione come la Santa Sede non può permettersi nemmeno la minima ombra.
La seconda riflessione riguarda più da vicino il caso McCarrick. Che l’ex cardinale fosse un grande finanziatore del Vaticano non è una sorpresa. Già all’inizio del settembre 2018 scrivevo su Duc in altum un articolo intitolato La verità su McCarrick? Follow the money. In quell’occasione parlavo di altri soldi, quelli inviati da McCarrick attraverso la Papal Foundation, ma “seguire il denaro”, la formula resa popolare dalla “gola profonda” del caso Watergate, in questa vicenda resta di fondamentale importanza. McCarrick, noto come grande procacciatore di donazioni, inviava molte ma molte migliaia di dollari nei sacri palazzi. È anche così che si è assicurato coperture e complicità? Un’inchiesta seria dovrebbe stabilirlo. Il Washington Post sostiene che gli assegni inviati da McCarrick (per un totale di circa 600 mila dollari) a un centinaio di destinatari in Vaticano sarebbero finiti anche a prelati coinvolti nella valutazione delle accuse contro l’ex cardinale.
La terza riflessione riguarda i due papi che hanno preceduto Francesco. Il Washington Post sostiene che McCarrick avrebbe inviato 90 mila dollari a Giovanni Paolo II dal 2001 al 2005, mentre papa Ratzinger avrebbe ricevuto 291 mila dollari, di cui 250 mila con un unico assegno nel maggio 2005, un mese dopo la sua elezione. È vero, non è vero? Se è vero, chi ha materialmente ricevuto il denaro? I pontefici ne sono stati messi al corrente? E che uso è stato fatto dei soldi? Urgono risposte. “I rappresentanti degli ex papi – afferma il quotidiano americano – hanno rifiutato di commentare o hanno affermato di non avere informazioni su tali controlli specifici”. Rifiutato di commentare? Non è ammissibile.
Poi c’è il caso Sodano. Un ex segretario personale di Giovanni Paolo II, scrive il Washington Post, avrebbe riferito che le donazioni a papa Wojtyla furono trasferite al Segretario di Stato dell’epoca, appunto il cardinale Angelo Sodano, che ha lasciato il ruolo di decano del collegio cardinalizio il 21 dicembre scorso. C’è un nesso tra il fatto che Sodano abbia lasciato, o sia stato indotto a lasciare, il ruolo di decano del collegio e le rivelazioni del Washington Post? Anche in questo caso la Santa Sede non può rifugiarsi dietro un no comment.
Un altro cardinale di curia che avrebbe beneficiato delle donazioni di McCarrick, ovvero Leonardo Sandri, sostituto alla Segreteria di Stato tra il 2000 e il 2007, secondo il Washington Post avrebbe fatto sapere che i soldi ricevuti non influenzarono le sue decisioni come funzionario della Santa Sede. Benissimo. Ma occorre specificare, e lo deve fare il diretto interessato.
Sempre secondo il Washington Post, il denaro ricevuto dalla Santa Sede veniva poi speso in uno dei fondi di beneficenza del Vaticano, l’Obolo di San Pietro. Di recente il Wall Street Journal ha scritto che solo il dieci per cento dell’Obolo va davvero in beneficenza, mentre il resto è impiegato per coprire spese relative all’attività della Santa Sede e per ripianare il deficit. Come stanno le cose? Si possono vedere i conti e le percentuali, con le destinazioni dei fondi?
Da rimarcare è che nessuna donazione risulta essere stata fatta da McCarrick a papa Francesco, mentre l’attuale segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, ne avrebbe ricevuta una di mille dollari dopo la sua nomina.
All’assemblea autunnale dei vescovi americani il cardinale Sean O’Malley annunciò che il Vaticano avrebbe potuto pubblicare il report completo su Theodore McCarrick entro Natale o, al più, all’inizio del nuovo anno. Poiché entro Natale non è stato pubblicato nulla, l’auspicio è che nel giro di qualche settimana arrivino finalmente spiegazioni chiare. “Abbiamo detto al segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, che i sacerdoti e il popolo del nostro Paese sono ansiosi di ricevere i chiarimenti della Santa Sede su questa tragica situazione”, ha dichiarato O’Malley.
Il sito Il Sismografo, molto vicino al Vaticano, ricorda che la vicenda McCarrick ha inquietanti analogie con quella del vescovo emerito di Wheeling-Charleston, Michael Joseph Bransfield, e soprattutto con quella del messicano Marcial Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo. Tutti e tre, scrive il sito, “in epoche diverse e in circostanze differenti, hanno messo in atto un metodo a dir poco ripugnante poiché chiaramente concepito per corrompere, e cioè offrire, donare e consegnare, in modo periodico e molto generoso, ingenti somme di denaro (dollari) ad altri loro confratelli nella gerarchia, a membri in servizio della nomenklatura vaticana, senza una precisa e puntuale giustificazione, e tutte operazioni non trasparenti, occulte, sulle quali oggi sappiamo qualcosa per via delle indagini giornalistiche”.
“I cristiani – rileva ancora Il Sismografo – sanno molto bene che la Chiesa non è perfetta e non lo sarà mai poiché, seppure è santa come santo il suo Fondatore, è sempre una comunità di essere umani, di peccatori. Ce lo ricorda sovente il Santo Padre. Tutto ciò però non ha nulla a che fare con la giustificazione di ogni peccato o crimine al suo interno. Si ama la Chiesa con la verità, la lealtà e la severità. Non si ama la Chiesa con il buonismo da quattro soldi o con il permissivismo irresponsabile. Anche nella comunità ecclesiale è vero che un vizio non punito si replica all’infinito […]. Cosa cercava chi dava denaro senza motivo e cosa dava chi intascava questo denaro?”.
Questa volta i no comment non saranno tollerati. E nemmeno le spiegazioni generiche.
A.M.V.