“Querida Amazonia”: né preti sposati né diaconesse
Cari amici di Duc in altum, tra poco, alle 13, nella sala stampa vaticana si terrà la presentazione di Querida Amazonia, l’esortazione post- sinodale di Francesco. L’attesa è grande, specie per quanto riguarda possibili aperture su celibato sacerdotale e diaconesse. Intanto però il sito infovaticana.com ha messo in rete il testo dell’esortazione in inglese e titola così: “Né diaconesse né preti sposati”. Papa Francesco, scrive il sito, “non ha ceduto ai desideri di alcuni settori della Chiesa e non toccherà il celibato ecclesiastico. Né cederà in relazione all’ordinazione delle diaconesse”.
“Per quanto riguarda i luoghi privi di sacerdoti – scrive il sito – viene proposta la preghiera per le vocazioni sacerdotali e per incoraggiare coloro che mostrano vocazione missionaria, perché si rechino nella regione amazzonica. Pertanto, nulla per ordinare uomini sposati”.
Ed ecco alcuni stralci dell’esortazione: “Nelle circostanze specifiche della regione amazzonica, in particolare nelle sue foreste e in luoghi più remoti, deve essere trovato un modo per garantire questo ministero sacerdotale. I laici possono proclamare la parola di Dio, insegnare, organizzare le comunità, celebrare alcuni sacramenti, cercare modi diversi di esprimere la devozione popolare e sviluppare la moltitudine di doni che lo Spirito riversa in mezzo a loro. Ma hanno bisogno della celebrazione dell’Eucaristia perché ‘fa la Chiesa’”.
[…] “Questa urgente necessità mi porta a sollecitare tutti i vescovi, in particolare quelli in America Latina, non solo a promuovere la preghiera per le vocazioni sacerdotali, ma anche a essere più generosi nell’incoraggiare coloro che mostrano una vocazione missionaria a optare per la regione amazzonica. Allo stesso tempo, è opportuno che la struttura e il contenuto della formazione sacerdotale iniziale e continuativa siano accuratamente rivisti, in modo che i sacerdoti possano acquisire gli atteggiamenti e le abilità richiesti dal dialogo con le culture amazzoniche. Questa formazione deve essere prevalentemente pastorale e favorire lo sviluppo della misericordia sacerdotale”.
E riguardo all’ordinazione delle donne possiamo leggere: “Questo ci chiama ad ampliare la nostra visione, in modo da non limitare la nostra comprensione della Chiesa alle sue strutture funzionali. Tale riduzionismo ci porterebbe a credere che alle donne sarebbe stato concesso un maggiore status e partecipazione alla Chiesa solo se fossero state ammesse agli Ordini Sacri. Ma questo approccio in effetti ridurrebbe la nostra visione; ci porterebbe a clericalizzare le donne, a diminuire il grande valore di ciò che hanno già realizzato e a rendere il loro contributo indispensabile meno efficace”.
“In una Chiesa sinodale, quelle donne che in effetti hanno un ruolo centrale da svolgere nelle comunità amazzoniche dovrebbero avere accesso a posizioni, compresi i servizi ecclesiali, che non implicano ordini sacri e che possono rappresentare meglio il loro ruolo”.
A.M.V.
Fonte: infovaticana.com
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