Il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha riferito che nel piccolo Stato c’è stato un primo caso di positività al coronavirus e che “sono stati temporaneamente sospesi tutti i servizi ambulatoriali della Direzione sanità e igiene dello Stato per poter sanificare gli ambienti. Rimane però in funzione il presidio di pronto soccorso”.
La Direzione Sanità e Igiene ha provveduto ad informare le competenti autorità italiane e nel frattempo sono stati avviati i protocolli sanitari previsti. Le autorità vaticane hanno attivato il protocollo sanitario per verificare tutti i contatti avuti dal paziente che è risultato positivo al coronavirus a seguito di un controllo in un ambulatorio.
Da fonti interne abbiamo però appreso che i casi sospetti in Vaticano sarebbero cinque: riguarderebbero la Segreteria di Stato, lo Ior, l’Archivio apostolico, la Libreria vaticana e un sacerdote arrivato da Bergamo.
L’Archivio apostolico vaticano ha comunicato a tutto il personale che i dipendenti saranno lasciati liberi dal lavoro a partire da lunedì e che tutti i locali saranno sanificati.
La persona ufficialmente contagiata ha partecipato alla conferenza del 26-28 febbraio sull’etica dell’intelligenza artificiale presso la Pontificia accademia per la vita.
In via precauzionale, recita una nota, “pur considerando che la tempistica non esclude altre possibilità, la Pontificia accademia per la vita ha provveduto ad informare via mail tutti i partecipanti agli eventi, che si sono svolti in ottemperanza ai criteri di sicurezza e alle norme igienico-sanitarie in vigore in quei giorni secondo le competenti autorità”.
Anche papa Francesco doveva essere presente all’incontro, ma annullò all’ultimo momento per indisposizione e per il raffreddore che in seguito lo ha tenuto lontano da alcuni impegni.
Oggi ambulanze hanno percorso spesso le strade interne del Vaticano.
Intanto il vescovo Antonio Napolioni di Cremona è stato ricoverato in ospedale per accertamenti. “A seguito di alcuni giorni di febbre altalenante e di qualche difficoltà alle vie respiratorio – dice un comunicato della diocesi di Cremona – oggi pomeriggio, dopo alcuni esami clinici, il vescovo Antonio Napolioni è stato ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Cremona per sottoporsi a ulteriori accertamenti e in particolare al cosiddetto tampone”.
Il vescovo ha commentato: “Dopo alcuni appuntamenti quotidiani in casa con voi, ora starò anche in ospedale con voi”.
“Come Chiesa cremonese – afferma il comunicato –, già rattristata da lunghi giorni senza la celebrazione pubblica dell’Eucaristia, ci uniamo in modo ancora più stretto e fraterno, soprattutto nella preghiera, al nostro vescovo Antonio, ad alcuni confratelli sacerdoti ricoverati e ai tanti fedeli e cittadini provati da questo tempo di emergenza sanitaria”.
A.M.V.