Cari amici di Duc in altum, ecco una nuova puntata della serie I cattolici al tempo del coronavirus.
L’illustrazione a corredo della rubrica mi è stata inviata dall’artista Giovanni Guida, che qui sotto ne spiega il significato.
Grazie a tutti voi che mi scrivete sulla pagina Facebook.
A.M.V.
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Sul valore della Messa senza fedeli
Gentile e stimato Valli, la leggo spesso, grato del suo lavoro, e colpito dal vedere riverberata in lei, a dispetto di alcuni anni di distanza, una buona parte del mio percorso di fedele ambrosiano.
Le voglio parlare delle Messe che non si possono celebrare in pubblico. Che sia un fatto terribile, mi pare indubbio. Tuttavia, a scandalizzarmi di più, in questi giorni sono fatti come l’abolizione di Stato della libertà di culto, il silenzio della Cei, le cremazioni obbligatorie.
Ho trovato una foto (si può vedere qui) che mostra una serie di sacerdoti che celebrano Messe senza fedeli.
Se vogliamo, possiamo confrontarla con questa, che mostra un sacerdote mentre celebra la messa davanti ai ritratti e ai selfie dei fedeli.
Grazie al virus, oggi anche noi (come tanti cattolici delle catacombe sia attuali sia di un tempo) scopriamo che la nostra impossibilità di prender parte alla messa, per dolorosa che sia, non è una tragedia.
Più che partecipare al Sacrificio è importante sapere che vi sono ministri che, in questo momento, in ogni angolo del globo, celebrano la messa anche per me e proclamano al mondo, in quello che è un silenzio solo apparente, Ecce Agnus Dei qui tollit peccata mundi. Lo fanno per noi e per molti.
Si potrebbero aggiungere tante considerazioni su come la forma ordinaria della messa ci dia la falsa sensazione che sia necessario un “pubblico” perché la messa stessa abbia senso (perché, lo sa meglio di me, è la predica ciò che conta, giusto?), mentre quella straordinaria mette al centro Cristo, e solo lui. Però è meglio non spingersi troppo in là.
Accettiamo, perdoni se lo ripeto, che non siamo noi, in quanto fedeli, il centro della messa. Saremo profondamente trasformati quando, tremanti, potremo tornare ad assistervi.
In Christo
Federico Zuliani
Milano
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Preghiera a Maria
Caro Valli, le invio questa preghiera che ho composto.
Santa Maria,
Tu alle nozze di Cana hai visto l’anemia di gioia
che ostruiva il corso della festa:
aiutaci, in questo tempo di pandemia, a coltivare il nostro rapporto filiale con Dio.
Santa Maria,
Tu sei beata perché hai creduto nelle possibilità di Dio:
aiutaci a non sciupare la speranza, vivendo con responsabilità il nostro stile civile.
Santa Maria,
Tu quel Venerdì Santo hai accarezzato la Croce:
aiutaci a non ripiegarci sulle angosce del cuore, ma a riannodare il filo delle relazioni.
Santa Maria,
discepola fedele della risurrezione, prega per noi,
perché al più presto possiamo uscire dal cenacolo chiuso per cantare le note dell’Alleluia,
annuncio della Pasqua che non avrà mai tramonto.
Nicola Galante
Caserta
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Il vento impetuoso dell’Onnipotente
Gentile giornalista Aldo Maria Valli, Le scrivo da Cesa, un paese in provincia di Caserta. L’illustrazione che le ho inviato è stata realizzata con le chine, sovrapposte attraverso la tecnica pittorica del grattage. L’opera è ispirata al testo del brano La cura di Franco Battiato. Su uno sfondo di un oscuro cielo è rappresentato Dio che, spalancando le braccia con un gesto solenne e perentorio, smaterializza la struttura molecolare del Covid-19 per impedirne la proliferazione ed evitare così la sua diffusione sulla terra, raffigurata simbolicamente nel registro inferiore della composizione.
L’Onnipotente è colto da un vento impetuoso, simbolo della potenza divina, che gonfia i panneggi del suo mantello: con la mano è pronto a disgregare questa nuova piaga dell’umanità con l’aiuto della corte angelica fluttuante. Questo gesto genera una nuova vita e ci insegna a sublimare tutte le condizioni negative per trarre da esse un insegnamento. L’opera vuole essere un augurio all’umanità per sconfiggere questa pandemia e riscoprire i limiti dell’uomo e il valore della comunità.
Grazie! Con un forte abbraccio
Giovanni Guida
Cesa (Caserta)
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Due appelli
Gentilissimo Aldo Maria Valli, le scrivo perché desidero con tutto il cuore lanciare un duplice appello in un momento così difficile per la nostra Italia e per il mondo intero. Quando si è in grande difficoltà si chiede la grazia al buon Dio di aiutarci, ma la pietà popolare ci ha anche insegnato che è bene, insieme alla preghiera, affiancare una promessa, un voto come atto concreto di amore e di devozione.
Mi rivolgo quindi a tutti i lettori di Duc in altum affinché ognuno nel proprio cuore in questi giorni faccia un voto (piccolo o grande che sia) al Signore, alla Madonna, o a qualche santo del quale è particolarmente devoto.
Ogni voto da solo è un piccolo fiore profumato, ma tutti insieme formeranno un meraviglioso fascio di fiori per il Signore.
Il secondo appello è rivolto ai sacerdoti e, mediante loro, a tutti i vescovi italiani: sarebbe meraviglioso se i nostri vescovi sollecitassero il papa e i cardinali a fare un grandioso voto: 1) onorare la Prima Persona divina istituendo, a partire da quest’anno 2020, una festa liturgica dedicata a Dio Padre dell’umanità; 2) per onorare il Sacro Cuore di Gesù e riparare tutti i sacrilegi contro il Santissimo Sacramento, dar vita in tutte le chiese parrocchiali a un solenne triduo di adorazione eucaristica nei giorni di giovedì, venerdì e sabato precedenti la solennità del Corpus Domini; 3) per onorare il Cuore Immacolato di Maria, istituire fin da subito una commissione che prepari la definizione del quinto dogma mariano con la proclamazione nel 2020 di Maria Corredentrice dell’umanità.
Se i nostri pastori troveranno il coraggio, la fede e l’amore per rendere realtà almeno due di questi voti, una pioggia di benedizioni dal cielo verrà su questa umanità colpita dall’epidemia del coronavirus.
Auguro a tutti di formulare e donare un bellissimo voto a Colui che per noi non solo è morto e risorto, ma ci ha donato la sua reale presenza nel Santissimo Sacramento dell’Eucarestia
Piergiorgio Cesario
Castellammare di Stabia (Napoli)