Oggi, nel giorno del novantatreesimo compleanno di Joseph Ratzinger, mi torna alla mente una riflessione sul futuro della Chiesa che il futuro papa fece alla radio bavarese, la sera della viglia di Natale del 1969, a conclusione di un ciclo di conferenze radiofoniche.
Disse: “Essa [la Chiesa] diventerà più piccola, dovrà ricominciare tutto da capo. Non potrà più riempire molti degli edifici che aveva eretto… La Chiesa troverà così di nuovo e con tutta l’energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede in Dio, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo… Gli uomini infatti saranno indicibilmente solitari in un mondo totalmente pianificato. Essi sperimenteranno, quando Dio sarà per loro interamente sparito, la loro totale e paurosa povertà. Scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta a domande ch’essi da sempre di nascosto si sono poste. A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena cominciata, si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non una Chiesa del culto politico, ma la Chiesa della fede”.
Una Chiesa più piccola agli occhi degli uomini. Più vera agli occhi di Dio.
A.M.V.