Una parola al giorno / Falco

Era il 2017 quando una coppia di falchi pellegrini nidificò in cima al grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia, a Milano. Chi non vorrebbe un bell’appartamento a centoventicinque metri d’altezza, con vista mozzafiato sulla città? I due falchi, oltretutto, si trovarono un nido già preparato dagli umani, e così misero su casa.

Battezzati Giò e Giulia in onore dell’architetto Giò Ponti, progettista del grattacielo, e della moglie, i falchi si sono affezionati al nuovo alloggio, e anche quest’anno si sono schiuse le loro uova. Ne sono usciti tre stupendi falchetti, sempre affamati, accuditi con amore dai genitori.

Come sappiamo tutto questo? Lo sappiamo perché i suddetti umani non solo hanno predisposto un bel nido, ma hanno piazzato una webcam che permette a tutti, collegandosi al sito della Regione, di vedere come vanno le cose lassù, ventiquattr’ore su ventiquattro. Proprio in questo momento, per esempio, per i tre falchetti è in corso un pranzetto, perché la mamma (o il papà? Non ho ancora imparato a riconoscerli) è appena arrivata, o arrivato, con una preda e la sta amorevolmente mettendo nei becchi dei pulcini. È stupendo vedere con quanta cura il falco offre un pezzettino di cibo a ciascuno dei candidi pulcini.

Quest’anno le uova sono state deposte tra il 3 e l’8 marzo, e il 9 marzo è venuto alla luce il primo pulcino, seguito nel giro di poche ore dai fratelli. Lieti eventi proprio mentre gli umani incominciavano a fare i conti con il coronavirus.

Osservare la famiglia dei falchi è bellissimo e regala speranza. Forza falchetti! Forza Milano!

A.M.V.

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