Una parola al giorno / Assembramento

Una delle parole d’ordine, in questo tempo di pandemia, è “evitare gli assembramenti”. Bisogna mantenere la “distanza sociale”, e nell’assembramento non è possibile.

L’assembramento di per sé è una riunione di persone, ma la parola ha una connotazione negativa che rende subito minaccioso e perentorio ogni invito a evitarlo. Si dice assembramento e si pensa a qualcosa di disordinato, caotico, confuso; un incontro forse anche sedizioso e, almeno potenzialmente, sovversivo. Per l’autorità pubblica l’assembramento è qualcosa di equivoco e pericoloso, da tenere sotto osservazione e, nel caso, da sciogliere quanto prima.

Le autorità in questi giorni avrebbero potuto dirci: per favore, evitate di riunirvi in gruppo. Invece no. Dicono: evitate gli assembramenti. E così uno capisce subito. Siamo sotto controllo, guardati a vista e con malcelato sospetto.

A.M.V.

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