Tra le espressioni nuove, che i giornali hanno inventato nel corso della pandemia, c’è anche “patente di immunità”. Si riferisce all’ipotesi di arrivare a dotare i cittadini di un documento che possa certificare l’immunità dal virus, una sorta di lasciapassare o salvacondotto.
Capisco le buone intenzioni, ma trovo l’idea è un po’ inquietante. Si incomincia con una patente di immunità e si finisce chissà dove.
La patente di immunità comunque mi ha fatto venire in mente anche il personaggio pirandelliano di Rosario Chiarchiaro, che si rivolge al giudice per vedersi riconosciuta la patente di jettatore, così da poter chiedere soldi in cambio del suo starsene alla larga.
Sei un tipo timido e riservato? Vuoi evitare di avere contatti umani? Desideri la tranquillità assicurata dalla solitudine? Stai benissimo in compagnia di te stesso? In quarantena ti sei trovato benone? Semplice: chiedi una patente di non-immunità. E il gioco è fatto.
A.M.V.