Come forse ricorderete, per diversi mesi in Duc in altum ho tenuto la rubrica Strano dunque vero, nella quale raccontavo le infinite stranezze della Chiesa cattolica in preda alle convulsioni da modernismo acuto. Poi, quando è incominciata la pandemia, ho pensato che la rubrica, tutto sommato, fosse diventata superflua, visto che ogni momento che abbiamo vissuto da circa due mesi a questa parte può andare sotto il titolo Strano dunque vero.
La rubrica l’ho sospesa, ma non ho smesso di cercare notizie. E così mi sono imbattuto nella storia di Cyrus Habib, vicegovernatore dello stato di Washington, che ha deciso di abbandonare la carica e la carriera politica per abbracciare la vita religiosa.
Direte: “Molto bene!”.
Aspettate.
Cyrus Habib (partito democratico, classe 1981, origini iraniane, non vedente dall’età di otto anni a causa di un tumore) ha spiegato: “Negli ultimi anni ho sentito una chiamata a una vocazione diversa, benché orientata anch’essa allo spirito di servizio e alla giustizia sociale. Ho sentito una chiamata a dedicare la mia vita in un modo più diretto e personale al servizio degli emarginati, all’emancipazione dei vulnerabili, alla guarigione di coloro che soffrono ferite spirituali, per accompagnare coloro che cercano di discernere il proprio futuro. Per me tutto questo è radicato nella mia fede nel Vangelo di Cristo”.
Direte: “Stupendo!”.
Aspettate.
Habib spiega ancora: “Le ragioni per cui mi sono candidato a tali posti di responsabilità e le mie priorità quando ero in carica sono state fermamente radicate nella dottrina sociale cristiana, che colloca il povero, il malato, il disabile, l’immigrato, il detenuto e tutti coloro che sono emarginati al centro dell’agenda politica e sociale”.
Direte: “Magnifico!”.
Aspettate.
Quali sono state le leggi promosse e sostenute da Habib? Ebbene, come riferisce Rodolfo Casadei su Tempi, questo fiero paladino della dottrina sociale della Chiesa in otto anni di carriera politica si è distinto “per il sostegno all’aborto, al finanziamento obbligatorio della contraccezione e al matrimonio fra persone dello stesso sesso”. Inoltre, “le sue candidature del 2014 e del 2016 hanno avuto il sostegno del Naral, la più grande lobby abortista americana”.
Nel 2015 Habib ha sponsorizzato un provvedimento per rendere obbligatoria la copertura assicurativa di aborto, sterilizzazione e contraccezione (proposta di legge che poi però non è stata approvata) e, l’anno dopo, la sua campagna elettorale è stata sostenuta dalla Planned Parenthood Votes Northwest & Hawaii, lobby il cui scopo è influire sui politici perché approvino leggi favorevoli alla Planned Parenthood Federation, la più grande organizzazione abortista americana.
Non c’è male come curriculum, vero? Ma non è tutto.
Per meglio manifestare il suo sostegno al matrimonio fra persone dello stesso sesso e ai cosiddetti “diritti transgender”, Habib ha proposto un referendum per introdurre il matrimonio fra persone dello stesso sesso nello stato di Washington, ed ha votato contro una proposta di legge per l’obbligo di accedere ai bagni pubblici sulla base del sesso biologico.
Molte altre sarebbero le imprese di Cyrus Habib meritevoli di essere raccontate, ma queste possono bastare.
Come dite? Tutto strano?
Certo. Strano dunque vero.
E vi piacerebbe sapere in quale istituto religioso entrerà l’ormai ex politico?
Secondo voi?
Come dite? Gesuiti?
Bravi! Come avete fatto a indovinare al primo colpo?
A.M.V.