L’Appello per la Chiesa e per il mondo raccoglie in pochi giorni quasi 40 mila adesioni
Cari amici di Duc in altum, ricevo da monsignor Carlo Maria Viganò questo comunicato stampa, che volentieri condivido.
A.M.V.
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Lo scorso 8 maggio tre cardinali e nove vescovi, assieme a medici, giornalisti, avvocati, intellettuali e professionisti di tutto il mondo hanno lanciato un Appello per sensibilizzare l’opinione pubblica, i governanti, la comunità scientifica e i media circa i seri pericoli per le libertà individuali determinati in concomitanza con la diffusione del Covid-19.
In alcune nazioni questi pericoli sono stati maggiormente percepiti, in altre meno; ma ovunque è necessario richiamare l’attenzione dei fedeli cattolici e degli uomini di buona volontà, affinché in un momento tanto difficile si comprenda in modo unitario quello che sta accadendo: considerare solo gli aspetti sanitari dell’epidemia, senza vedere le implicazioni sociali, economiche, politiche e religiose può condurre il mondo verso un futuro in cui l’autorità degli Stati e della Chiesa vengono indebolite o assorbite da poteri autoreferenziali e che hanno scopi quantomeno poco chiari.
Il progetto di un Nuovo Ordine Mondiale in cui le nazioni e cittadini perdono ogni propria identità e sono controllati da un’élite poteva apparire un’idea assurda fino a pochi anni fa, mentre oggi esso viene affermato e addirittura propagandato come un bene per la società e per i singoli. Un simile piano, promosso da organizzazioni sovranazionali, dev’essere smascherato, conosciuto e denunciato: questo dovrebbe essere lo scopo dell’informazione, in modo che ciascuno di noi sia consapevole di quanto avviene e possa esprimersi chiaramente come persona, come credente e come membro della comunità.
Lo scopo dell’Appello è proprio questo: rompere il silenzio mediatico che grava sul nostro presente, specialmente per quanto concerne le libertà individuali e i diritti della persona, minacciati da forme di censura e di controllo; chiedere pari dignità di discussione nella comunità scientifica, senza lasciarsi guidare da interessi economici o ideologici; ricordare ai governanti le loro gravi responsabilità per il bene comune.
L’Appello è senza dubbio riuscito a suscitare un certo dibattito. In Germania numerosi esponenti dell’episcopato si sono limitati a liquidarne genericamente il contenuto come “teorie del complotto”, senza confutare nulla ed anzi confermando il proprio allineamento acritico al pensiero dominante. Rispondendo ad una intervista su Die Tagespost, il cardinale Gerhard Müller (tra i firmatari) ha coraggiosamente osservato che oggi si è indotti a «chiamare tutti coloro che la pensano diversamente come teorici della cospirazione». Ha anche detto: «Coloro che non fanno distinzioni tra opportunità e pericoli associati alla globalizzazione stanno negando la realtà. Papa Francesco si oppone anche al fatto che gli stati e le organizzazioni internazionali impongono l’aborto ai popoli poveri in modo neocolonialista revocando gli aiuti allo sviluppo se lo rifiutano. In Perù, durante il periodo Fujimori, io stesso ho parlato con donne e uomini che erano stati inconsapevolmente sterilizzati e che erano stati ingannati con denaro e false promesse sulla salute e la felicità nella vita. E questa sarebbe “teoria di cospirazione”?». Così come non può esser tacciato di complottismo «ipotizzare di vaccinare sette miliardi di persone, anche se il farmaco non è stato ancora adeguatamente testato, limitando i diritti fondamentali per chi non accetta il vaccino. Nessuno può essere costretto a credere che pochi filantropi miliardari abbiano i migliori programmi per migliorare il mondo, per il solo fatto di essere riusciti ad accumulare enormi ricchezze private» (qui).
Su analoghe posizioni è anche l’arcivescovo Athanasius Schneider: «È sorprendente come i rappresentanti dell’establishment ecclesiastico e politico e dei mass media abbiano screditato all’unisono, secondo il pensiero mainstream, la preoccupazione dell’Appello con l’argomento demolitore (“knock-out argument”) della “teoria di cospirazione”, in modo da troncare ogni ulteriore discussione sul nascere. Ricordo una simile forma di reazione e di linguaggio al tempo della dittatura sovietica, quando i dissidenti e i critici dell’ideologia e della politica dominante venivano accusati di complicità con la “teoria di cospirazione” dell’Occidente capitalista» (qui).
Va segnalato che l’Appello – al di là delle ovvie critiche da parte di chi vuole travisarne il senso solo per non dover far fronte alle numerose incongruenze di quanto avviene sotto i nostri occhi – ha ottenuto l’appoggio di importanti personalità del laicato e di eminenti esponenti del mondo della scienza e dell’informazione. Anche Robert Francis Kennedy Jr si è espresso in suo favore. In meno di una settimana l’Appello ha raccolto quasi 40 mila firme e si sta ora diffondendo anche nei Paesi dell’Est.
Emerge senza dubbio la percezione di una sorta di spaccatura – che l’Appello ha il merito di aver reso visibile – tra i fedeli e i vertici della gerarchia: ciò è confermato anche dall’impostazione chiaramente globalista della Giornata di preghiera «Pray for Humanity» indetta dall’Alto comitato per la fraternità umana degli Emirati Arabi Uniti per invocare la fine della pandemia, cui subito si è sciaguratamente unita la Santa Sede.
Questa visione, ratificata recentemente con la Dichiarazione di Abu Dhabi, è chiaramente ispirata all’ideologia relativista propria dal pensiero massonico. Come tale, essa non ha nulla di cattolico ed è quantomeno inquietante che i vertici della Chiesa si prestino a fungere da “braccio spirituale” del Nuovo Ordine Mondiale, che è ontologicamente anticristiano.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo, Nunzio Apostolico
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