“Infected”. Ovvero quando un fumetto targato Ue previde la pandemia
Un fumetto dell’Unione Europea nel 2012 prevedeva la pandemia. A parte una cosa: lì la salvezza arrivava dalla Ue…
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La materia è di quelle ad alto tasso di sfruttamento per fini dietrologici, soprattutto in tempi di fake news e corsa contro il tempo per la scoperta del vaccino anti-Covid. Quindi, l’avvertenza è quella di maneggiare con cura.
Nel 2012 la Commissione Ue diede infatti alle stampe – con finalità di distribuzione quasi totalmente interna, ovvero dedicata ai funzionari – un fumetto dal titolo decisamente esplicito: Infected.
La trama? Molto interessante, soprattutto se letta alla luce delle polemiche sul laboratorio di Wuhan e sulla levata di scudi cinese contro l’ipotesi di un’indagine indipendente sull’accaduto, definita da Pechino “uno scherzo”.
Qualcuno, infatti, al Dipartimento per lo sviluppo e la cooperazione internazionale della Commissione Ue deve avere facoltà divinatorie e di preveggenza, visto che l‘intera vicenda del virus che contagia il mondo, raccontata nelle strisce, parte proprio da un bio-lab cinese, dove si compiono esperimenti con agenti patogeni mortali.
Ed ecco entrare in campo un super-eroe che torna dal futuro ai giorni nostri per mettere in guardia le autorità riguardo il pericolo e per offrire loro un antidoto, atto che lo trasforma immediatamente nel bersaglio di opportunisti che puntano a rubarne la formula per rivenderla ad aziende farmaceutiche private.
Ma ecco che la trama si dipana ed emerge la location-veicolo del contagio: un wet market cinese, luogo infestato da animali selvaggi senza alcuna norma di tutela o prevenzione e che viene così descritto nel fumetto da quello che dovrebbe essere un alto consigliere delle Nazioni Unite: “Indeed, imagine if you were infected in this market by a new contagious agent… You probably wouldn’t even realise it until the end of the incubation period” (“Infatti, immaginate se foste infettati in questo mercato da un nuovo agente contagioso… Probabilmente non ve ne accorgereste nemmeno fino alla fine del periodo di incubazione”). Un brivido lungo la schiena, in effetti, sale. Calcolando che parliamo del 2011, addirittura quattro anni prima del già visionario e distopico film Pandemic di John Suits.
E distopico è anche lo scenario che il virus scatena nel mondo, visto che il fumetto racconta delle misure straordinarie di contenimento e prevenzione che vengono messe in campo a livello globale, fra cui uso di massa delle mascherine e soprattutto distanziamento sociale, definite nelle strisce come un qualcosa destinato a rendere la vita di tutti i giorni totally unbearable (assolutamente insopportabile).
Ma alla fine, almeno, ci salviamo? L’emergenza spinge le autorità europee a una maggiore cooperazione a livello sanitario, qualcosa che richiama molto da vicino il programma comunitario One Health.
Le immagini finali sono poi dedicate alla presa in carico da parte di un gruppo di filantropi della disperata richiesta mondiale per la scoperta e la distribuzione di un vaccino che sconfigga del tutto la pandemia. Insomma, lieto fine. E affari d’oro, probabilmente.
Giova sottolineare come, all’inizio del piccolo libretto, la Commissione Ue rimarchi chiaramente come “While the story may be fictional, it is nevertheless intertwined with some factual information“, (“Anche se la storia può essere fittizia, è tuttavia intrecciata con alcune informazioni fattuali”), doverosa presa d’atto del fatto che una storia simile potesse risultare all’epoca paradossale e incredibile.
E, forse, anche del fatto che qualche notizia sull’esistenza di Dottor Stranamore alle prese con virus e batteri fosse già nota all’epoca. Scrupoli che oggi, invece, non sarebbero più doverosi. Oggi servirebbe invece un disclaimer diverso, se si stesse pensando a una riedizione aggiornata. E non tanto per scongiurare il fiorire di teorie complottistiche di vario genere e natura, ma più che altro per rispondere a una domanda più semplice e terra terra, anche alla luce dell’esistenza di un’agenzia europea per la prevenzione delle malattie infettive: perché Bruxelles, se vogliamo evitare l’accusa tout court di aver dormito, ha quantomeno agito in ritardo e in ordine sparso? Forse non leggono i fumetti di cui curano e finanziano la pubblicazione, così profetica da rasentare il divinatorio? O forse stanno ancora attendendo l’arrivo del super-eroe dal futuro?
Mauro Bottarelli
Fonte: nogeoingegneria.com
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