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Elogio (controcorrente) di Trump, presidente pro-life

Cari amici di Duc in altum, vi propongo il mio più recente intervento per la rubrica La trave e la pagliuzza in Radio Roma Libera.

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Parlare bene di Donald Trump? Missione impossibile, verrebbe da dire tenendo conto del politicamente corretto che domina la scena politica e culturale e del pensiero che, in Europa come dall’altra parte dell’Oceano, fin dall’inizio ha deciso di demonizzare il presidente americano.

Tuttavia, qualcuno disposto a sfidare il conformismo c’è. Di recente lo ha fatto monsignor Carlo Maria Viganò e, sulla sua scia, ecco un altro sacerdote: Frank Pavone, presidente di Priests for Life (Preti per la vita), il quale ha pubblicato un lungo elenco di decisioni e atti di cui Trump si è reso protagonista a difesa della vita.

“Sotto l’amministrazione Trump – scrive padre Pavone – i nascituri hanno avuto il massimo difensore. Dalla nomina di giudici pro-vita, alla sospensione del flusso di fondi dei contribuenti a favore dei fornitori di aborti e alla difesa dei non nati all’estero, è chiaro che il presidente Trump merita un secondo mandato”.

Dichiarazione esplicita, alla quale segue una lista particolareggiata di provvedimenti in base ai quali è possibile dire che Trump è stato “il presidente più pro-vita che ci sia mai stato nella storia”.

Trump è stato il primo presidente a parlare all’annuale March for Life (la Marcia per la vita) e il vicepresidente Pence ha a sua volta una lunga storia di impegno nel dare voce a chi non ha voce e nel difendere i più innocenti e meno tutelati.

Trump e Pence, nota Pavone, durante la campagna elettorale promisero di difendere la vita fin dal concepimento e di non promuovere Planned Parenthood, superpotenza abortista. Ebbene, occorre dire che su entrambi i fronti hanno mantenuto le promesse.

Nell’aprile 2017, durante il primo anno dell’amministrazione Trump-Pence, il presidente firmò un disegno di legge che di fatto ha annullato il tentativo di Obama di costringere gli Stati a finanziare i fornitori di aborti. Da lì in poi, altre decisioni hanno rafforzato le politiche per la vita e ridimensionato le pretese della Planned Parenthood. Il che ha permesso fra l’altro ai centri sanitari che rispettano il diritto alla vita di ricevere finalmente più finanziamenti federali. Parimenti, l’amministrazione Trump-Pence si è impegnata per porre fine al finanziamento federale delle politiche abortiste all’estero. Inoltre, il presidente ha nominato giudici federali, tra i quali due giudici della Corte suprema, che sostengono le posizioni pro-vita e ritengono che la vita sia sempre sacra, dal momento del concepimento alla morte naturale.

Occorre ricordare poi i tagli ai finanziamenti per le ricerche sul tessuto fetale, metodiche che utilizzano parti del corpo degli esseri umani abortiti.

Numerosi, nel dettaglio, i provvedimenti politici, amministrativi e fiscali da segnalare, comprendenti anche misure prese per la protezione dei sopravvissuti all’aborto. Nel complesso, spiega padre Pavone, si può dire che Trump “ha portato il movimento pro-vita sulla scena mondiale” e la Casa Bianca “si oppone agli sforzi delle Nazioni Unite per rendere l’aborto un diritto umano” sempre più riconosciuto sul piano internazionale.

Trump non ha avuto timore quando si è trattato di dichiarare pubblicamente che la sua amministrazione intende fare ogni sforzo per mostrare tutto il rispetto dovuto alla vita umana innocente, in qualunque fase del suo sviluppo. Nello stesso tempo, ha dichiarato che si opporrà sempre a qualunque iniziativa volta a indebolire le politiche e le leggi pro-vita.

Ovviamente, dopo queste prese di posizione padre Pavone è stato duramente criticato dall’establishment liberal, ma il sacerdote ha detto di non aver cambiato di una virgola la sua predicazione circa il Vangelo. Semplicemente, ha riconosciuto che Trump ha fatto cose in linea con l’insegnamento della Chiesa nel campo della promozione e della difesa della vita umana.

Tutto ciò non annulla gli errori e i peccati commessi dall’uomo Trump nella sua vita privata, e per i quali dovrà vedersela con Dio.

Quanto al fatto che Trump, a causa delle sue politiche in materia di immigrazione, non sarebbe un vero difensore della vita, e anzi sarebbe addirittura un razzista, padre Pavone fa notare la mistificazione alla base di questa argomentazione: Trump infatti è contro l’immigrazione illegale e clandestina, non contro l’immigrazione in sé e la libera circolazione delle persone. “Sì, Trump ha costruito un muro e insiste su un processo di verifica per coloro che desiderano immigrare negli Stati Uniti, ma un controllo è necessario. Inoltre, uno dei maggiori critici di Trump circa la costruzione del muro, ovvero papa Francesco, dovrebbe ricordare che lo stesso Stato della Città del Vaticano è circondato da un muro molto più alto di quello che il presidente ha costruito lungo il confine meridionale degli Stati Uniti”.

Padre Frank Pavone ha parlato di tutto questo in un colloquio con John-Henry Westen e chi lo desidera lo può ascoltare, in inglese, sul sito di LifeSiteNews.

Aldo Maria Valli

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Fonte: Priests for Life

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