Monsignor Viganò / Lettera alle mamme: “Salviamo i nostri bambini dalla dittatura sanitaria. Salviamo l’Italia dalla tirannia globalista”
Cari amici di Duc in altum, un gruppo di mamme ha organizzato per il 5 settembre prossimo a Roma un incontro, a cui si stanno unendo le più svariate componenti, “contro la dittatura sanitaria, finanziaria e giudiziaria”. L’appuntamento è per le ore 10 in piazza del Popolo. Le mamme hanno chiesto a monsignor Carlo Maria Viganò un intervento e l’arcivescovo lo ha scritto volentieri. Ecco dunque la sua Lettera alle mamme.
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Egregi signori, carissime mamme, ho ricevuto la vostra cortese e-mail, nella quale mi informate dell’iniziativa in programma il prossimo 5 settembre 2020 per la tutela della salute fisica, morale e spirituale dei vostri bambini. Rispondendo a voi, mi rivolgo a tutte le mamme d’Italia.
La manifestazione da voi promossa intende raccogliere il dissenso dei cittadini e in particolare dei genitori dinanzi alle norme che il governo, abusando del proprio potere, si appresta ad emanare in vista del nuovo anno scolastico; norme che avranno gravissime ripercussioni sulla salute e sull’equilibrio psicofisico degli alunni, come hanno giustamente evidenziato autorevoli esperti.
Va anzitutto denunciato il tentativo sistematico di demolire la famiglia, cellula della società, con il moltiplicarsi di attacchi feroci non solo contro l’unione coniugale che Cristo ha elevato a sacramento, ma anche la sua stessa essenza naturale, ossia il fatto che il matrimonio è per sua natura costituito da un uomo e una donna, in un vincolo indissolubile di fedeltà e assistenza reciproche. La presenza di un padre e di una madre è fondamentale nella crescita dei figli, che necessitano di una figura maschile e di una femminile come riferimento per il loro armonico sviluppo integrale ed armonico; né si può permettere che i bambini, nella fase delicatissima della loro infanzia e adolescenza, siano usati per rivendicazioni ideologiche di parte, con grave danno per il loro equilibrio psicofisico, da parte di chi con il proprio stesso comportamento ribelle rifiuta la nozione stessa di natura. Potete facilmente comprendere quale possa essere l’impatto della distruzione della famiglia sul consorzio civile: abbiamo tutti sotto gli occhi i risultati di decenni di politiche sciagurate che portano inevitabilmente alla dissoluzione della società.
Queste politiche, ispirate a principi che ripugnano tanto alla legge di natura inscritta dal Creatore nell’uomo quanto alla legge positiva che Dio gli ha dato nei Comandamenti, giungono a consentire che i figli siano posti alla mercé del capriccio dei singoli, e che la sacralità della vita e del concepimento siano addirittura oggetto di commercio, umiliando la maternità e la dignità della donna. I figli non possono essere commissionati a fattrici dietro compenso, perché essi sono il frutto di un amore che la Provvidenza ha stabilito debba rimanere sempre e comunque nell’ordine naturale.
Sui genitori incombe la responsabilità, come diritto primario e inalienabile, dell’educazione della prole: lo Stato non può arrogarsi questo diritto, tantomeno per corrompere i figli e indottrinarli ai principi perversi oggi tanto diffusi. Non dimenticate, care mamme, che questo è il segno distintivo dei regimi totalitari, non di una Nazione civile e cristiana. È vostro dovere levare la voce perché questi tentativi di sottrarvi l’educazione dei vostri figli siano denunciati e respinti con forza, perché ben poco potrete fare per loro, quando la vostra fede, le vostre idee e la vostra cultura saranno giudicate incompatibili con quelle di uno Stato empio e materialista. E non si tratta solo di imporre ai vostri bambini e ragazzi un vaccino, ma di corromperli nell’anima con dottrine perverse, con l’ideologia di genere, con l’accettazione del vizio e la pratica di comportamenti peccaminosi. Nessuna legge potrà mai legittimamente rendere reato l’affermazione della verità, perché l’autorità ultima viene da Dio, che è Verità somma Egli stesso. Alla sopraffazione dei tiranni rispose la testimonianza eroica dei martiri e dei santi: siate oggi anche voi, con coraggio, testimoni di Cristo contro un mondo che vorrebbe assoggettarci alle forze scatenate dell’Inferno!
Un altro aspetto cruciale in questa battaglia per la famiglia è la difesa della vita dal suo concepimento alla morte naturale. Il crimine dell’aborto, che ha mietuto milioni di vittime innocenti e che grida vendetta al Cielo, è considerato oggi al pari di una normale prestazione sanitaria, e proprio in questi giorni il governo ha autorizzato l’uso più esteso della pillola abortiva, incentivando un delitto abominevole e tacendo le terribili conseguenze sulla salute psicofisica della madre. Se pensate che durante il lockdown sono state sospese tutte le cure ai malati, ma si è continuato a praticare aborti, comprendete bene quali siano le priorità di chi ci governa: la cultura della morte! Quale progresso può essere invocato, quando la società uccide i propri figli, quando la maternità è violata orribilmente in nome di una scelta che non può esser libera, dal momento che coinvolge una vita innocente e viola un Comandamento di Dio? Quale prosperità può attendersi la nostra patria, quali benedizioni da Dio, se nelle sue cliniche si compiono sacrifici umani come ai tempi della più sanguinaria barbarie?
L’idea che i figli siano proprietà dello Stato ripugna a ogni persona umana. Nell’ordine sociale cristiano, l’autorità civile esercita il proprio potere per garantire ai cittadini quel benessere naturale che è ordinato al bene spirituale. Il bene comune perseguito dallo Stato nelle cose temporali ha quindi un oggetto ben definito che non può e non deve essere in conflitto con la legge di Dio, sommo legislatore. Ogni volta che lo Stato dovesse infrangere questa legge eterna e immutabile, la sua autorità viene meno, e i cittadini devono rifiutarsi di obbedirgli. Questo vale certamente per l’odiosa legge sull’aborto, ma si deve applicare anche ad altri casi, in cui l’abuso dell’autorità riguardasse l’imposizione di vaccini dei quali non si conosce la pericolosità o che, per la loro stessa composizione, dovessero comportare problemi etici. Mi riferisco ad esempio al caso in cui un vaccino dovesse contenere materiale fetale proveniente da bambini abortiti.
Ma vi sono anche altri aspetti inquietanti, oggi prospettati, che riguardano non solo i contenuti dell’istruzione, ma anche le modalità della partecipazione alle lezioni: il distanziamento sociale, l’uso di mascherine e altre forme di presunta prevenzione del contagio nelle aule e negli ambienti scolastici comportano gravi danni all’equilibrio psicofisico dei bambini e dei ragazzi, compromettendo le capacità di apprendimento, le relazioni interpersonali tra allievi e docenti, e riducendoli ad automi ai quali si ordina non solo cosa pensare, ma anche come muoversi e come respirare. Pare si sia persa la nozione stessa del buon senso che dovrebbe sovrintendere a scelte gravide di conseguenze nella vita sociale e sembrano preludere a un mondo disumano in cui ai genitori sono sottratti i figli qualora ritenuti positivi ad un virus influenzale, con protocolli di trattamento sanitario obbligatorio applicati nelle più feroci dittature.
Desta inoltre fortissime perplessità apprendere che alla presidenza della Commissione europea per la salute e lo sviluppo l’Oms abbia scelto Mario Monti, che si è distinto per le misure draconiane a carico dell’Italia, tra le quali non va dimenticata la drastica riduzione degli stanziamenti pubblici in ambito ospedaliero. Queste perplessità sono confermate dall’appartenenza di questo personaggio a organismi sovranazionali quali la Commissione Trilaterale e il Bilderberg Club, le cui finalità sono in netta antitesi rispetto ai valori inalienabili tutelati dalla stessa Costituzione, vincolanti per il governo. Questa commistione di interessi privati nella cosa pubblica, ispirati ai dettami del pensiero massonico e mondialista, deve essere oggetto di una vigorosa denuncia da parte dei rappresentanti dei cittadini, e di quanti vedono usurpati i propri poteri legittimi da un’élite che non ha mai fatto mistero dei propri intenti.
Non dobbiamo perdere di vista un elemento fondamentale: al perseguimento di scopi perversi ideologicamente orientati si accompagna invariabilmente, come un binario parallelo, un interesse di natura economica. Si può facilmente concordare sul fatto che nella donazione volontaria del cordone ombelicale non vi sia alcun lucro, così come non vi è alcun lucro nella donazione del plasma iperimmune per la cura del Covid; è viceversa estremamente remunerativo per le cliniche abortive fornire tessuti fetali e per le case farmaceutiche produrre anticorpi monoclonali o plasma artificiale. Non stupisce quindi che, in una logica di mero profitto, le soluzioni più ragionevoli ed eticamente sostenibili siano oggetto di una deliberata campagna di discredito: abbiamo sentito sedicenti esperti farsi promotori di cure offerte da aziende delle quali essi stessi – in palese conflitto di interessi – detengono quote azionarie o di cui sono ben remunerati consulenti.
Fatta questa premessa, occorre comprendere se la soluzione dei vaccini rappresenti sempre e comunque l’idonea risposta sanitaria ad un virus: nel caso del Covid, ad esempio, molti esponenti della comunità scientifica concordano nell’affermare che è più utile sviluppare un’immunità naturale, piuttosto che inoculare il virus depotenziato. Ma anche in questo caso, come sappiamo, l’immunità di gregge si realizza senza costi, mentre le campagne vaccinali implicano investimenti enormi e garantiscono guadagni altrettanto cospicui per chi li brevetta e li produce. E si dovrebbe altresì verificare – ma in questo gli esperti potranno certamente esprimersi con maggior competenza – se sia possibile produrre un vaccino per un virus che non pare esser stato ancora isolato secondo i protocolli della Science Based Medecine; e quali possano essere le conseguenze dell’uso di vaccini di nuova generazione geneticamente modificati.
La Sanità mondiale, con il ruolo pilota dell’Oms, è diventata una vera e propria multinazionale che ha come scopo il profitto degli azionisti (case farmaceutiche e fondazioni così dette filantropiche) e come mezzo per perseguirlo la trasformazione dei cittadini in malati cronici. Ed è evidente: le case farmaceutiche vogliono guadagnare vendendo farmaci e vaccini; se eliminare le malattie e produrre farmaci efficaci comporta la riduzione del numero dei malati e quindi dei profitti, sarà quantomeno logico aspettarsi che i farmaci siano inefficaci e che i vaccini siano strumento per diffondere le patologie anziché per debellarle. Ed è infatti quello che succede. Come possiamo pensare che sia promossa la ricerca di cure e terapie, se chi la finanzia lucra cifre spropositate proprio dal perdurare di patologie?
Può sembrare difficile persuadersi che chi dovrebbe garantire la salute voglia invece assicurarsi il perdurare delle malattie: un tale cinismo ripugna – e giustamente – a chi è estraneo alla mentalità che si è instaurata nella Sanità. Eppure, questo è quanto avviene sotto i nostri occhi, e coinvolge non solo l’emergenza del Covid e i vaccini – in particolare quelli anti-influenzali, largamente diffusi nel 2019 proprio in quelle aree in cui il Covid ha mietuto il più alto numero di vittime – ma tutte le cure e le terapie, il parto, l’assistenza dei malati. Tale cinismo, che ripugna al codice deontologico, giunge a vedere in ciascuno di noi una fonte di guadagno, mentre dovrebbe vedere in ogni paziente il volto di Cristo sofferente. Ci appelliamo quindi ai tanti, tantissimi medici cattolici e di buona volontà, affinché non tradiscano il giuramento di Ippocrate e il cuore stesso della loro professione, che è fatto di misericordia e compassione, di amore per chi soffre, di aiuto disinteressato al più debole, ricordando le parole di Nostro Signore: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 40).
La Chiesa cattolica, specialmente negli ultimi decenni, ha saputo intervenire autorevolmente in questo dibattito, anche grazie alla Pontificia accademia per la vita fondata da Giovanni Paolo II. I suoi membri, sino ad alcuni anni orsono, hanno dato indicazioni di natura medico-scientifica che non entrassero in conflitto con i principi morali inviolabili per qualsiasi cattolico. Ma come nella società civile abbiamo assistito a un progressivo venir meno della responsabilità dei singoli e dei governanti nei vari ambiti della vita pubblica, ivi compreso quello sanitario; così nella “chiesa della misericordia” nata nel 2013 si è preferito adeguare l’impegno dei dicasteri pontifici e dell’Accademia per la vita a una visione liquida, direi perversa perché negatrice della verità, che sposa le istanze dell’ambientalismo, con pesanti connotazioni di malthusianesimo. La lotta all’aborto, che si oppone alla denatalità perseguita dal Nuovo Ordine Mondiale, non è più priorità di molti pastori. Durante le manifestazioni pro-life – come quelle tenutesi a Roma in questi ultimi anni – il silenzio e l’assenza della Santa Sede e della gerarchia sono stati vergognosi!
Ovviamente i principi morali sui quali si fondano le norme da adottare in campo medico rimangono sempre validi, né potrebbe essere altrimenti. La Chiesa è custode dell’insegnamento di Cristo e non ha alcuna autorità per modificarlo né adattarlo a proprio piacimento. Rimane tuttavia lo sconcerto nell’assistere al silenzio di Roma, che pare aver più a cuore i metodi di raccolta differenziata – al punto da scriverne un’enciclica – che non la vita dei nascituri, la salute dei più deboli, l’assistenza ai malati terminali. Questo è solo un aspetto di un ben più vasto problema, di una ben più grave crisi, che come ho più volte detto rimonta al momento in cui la parte deviata della Chiesa, con alla testa quella che una volta era la Compagnia di Gesù, ha preso il potere e si è resa schiava della mentalità del mondo.
In considerazione del nuovo orientamento della Pontificia accademia per la vita (la cui presidenza è stata affidata ad un personaggio a tutti ben noto per aver profuso il meglio di sé quand’era vescovo di Terni), non potremo aspettarci alcuna condanna nei confronti di chi usa tessuti fetali di bambini abortiti volontariamente. I suoi membri auspicano infatti la vaccinazione di massa e la fratellanza universale del Nuovo Ordine Mondiale, contraddicendo pronunciamenti precedenti della stessa Pontificia accademia.
Su quest’onda anomala si è inserita proprio in questi giorni la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles: da una parte essa ha riconosciuto che “la Chiesa è contraria alla produzione di vaccini che utilizzano tessuti derivati da feti abortiti, e riconosciamo il disagio che molti cattolici provano di fronte alla scelta di non vaccinare il loro bambino o di sembrare complici dell’aborto”, ma ha poi affermato, in gravissima contraddizione con i principi irriformabili dettati dalla morale cattolica, che “la Chiesa insegna che l’importanza fondamentale della salute di un bambino e di altre persone vulnerabili potrebbe permettere ai genitori di usare un vaccino che in passato è stato sviluppato usando queste linee cellulari diploidi”. Questa affermazione è priva di qualsiasi autorità dottrinale e si allinea piuttosto all’ideologia dominante promossa dall’Oms, dal suo sponsor principale Bill Gates e dalle case farmaceutiche.
Sotto il profilo morale, per ogni cattolico che intenda rimanere fedele al proprio Battesimo, è assolutamente inammissibile accettare una vaccinazione che nel processo di produzione utilizzi materiali provenienti da feti umani: lo ha ribadito autorevolmente anche il vescovo americano Joseph E. Strickland in una sua Lettera pastorale dello scorso 27 aprile e in un suo tweet del 1° agosto scorso.
Dobbiamo quindi pregare il Signore affinché dia voce ai pastori, in modo da creare un fronte compatto che si opponga allo strapotere dell’élite globalista che ci vorrebbe soggiogare tutti. E va ricordato che mentre sul binario del solo interesse economico procedono le case farmaceutiche, su quello ideologico operano personaggi che, con l’occasione del vaccino, vorrebbero anche impiantare dispositivi per l’identificazione delle persone; e che queste nanotecnologie – mi riferisco al progetto ID2020, ai quantum dots e ad altri analoghi – sono brevettate dagli stessi soggetti che hanno brevettato tanto i virus quanto il loro vaccino. Inoltre, un progetto di criptovaluta è stato brevettato per consentire non solo l’identificazione sanitaria, ma anche quella personale e bancaria, in un delirio d’onnipotenza che fino a ieri poteva esser liquidato come farneticamento di complottisti, ma che oggi è già stato avviato in alcuni Paesi, tra cui ad esempio la Svezia e la Germania. Vediamo concretizzarsi, sotto i nostri occhi, le parole di san Giovanni: “Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio” (Ap 13, 16-17).
Data la gravità della situazione, dobbiamo pronunciarci anche in merito a questi aspetti: non possiamo tacere qualora l’autorità pubblica dovesse rendere obbligatori dei vaccini che pongono gravi problemi etici, morali o che più prosaicamente non diano garanzia di ottenere gli effetti prospettati e si limitino a promettere benefici che sotto il profilo scientifico sono assolutamente opinabili. I pastori della Chiesa levino finalmente alta la voce per difendere, in questo attacco sistematico contro Dio e contro l’uomo, il gregge loro affidato!
Non dimenticate, care mamme, che questa è una battaglia spirituale – anzi una guerra – in cui poteri che nessuno ha mai eletto e che non hanno alcuna autorità se non quella della forza e dell’imposizione violenta della propria volontà, cercano di demolire tutto quello che evoca anche solo lontanamente la divina paternità di Dio sui suoi figli, la regalità di Cristo sulle società e la verginale maternità di Maria Santissima. Per questo odiano menzionare le parole padre e madre; per questo vogliono una società irreligiosa e ribelle alla Legge di Dio; per questo promuovono il vizio e detestano la virtù. Per questo vogliono corrompere i fanciulli e i giovani, assicurandosi schiere di servi obbedienti per un futuro ormai prossimo in cui sia cancellato il nome di Dio e bestemmiato il Sacrificio redentore del suo Figlio sulla Croce; una Croce che essi vogliono bandire, perché ricorda all’uomo che lo scopo della sua vita è la gloria di Dio, l’obbedienza ai suoi Comandamenti e l’esercizio della Carità fraterna: non il piacere, non l’esaltazione di sé, non l’arrogante sopraffazione del debole. L’innocenza dei fanciulli e il loro ricorso fiducioso a Maria Santissima, la Mamma celeste, può davvero salvare il mondo: per questo il Nemico mira a corromperli, ad allontanarli dal Signore e a insinuare in essi il germe del male e del peccato.
Care mamme, non venite mai meno al dovere di proteggere i vostri figli non solo nell’ordine materiale, ma anche in quello spirituale, ben più importante. Coltivate in essi la vita della Grazia, con la preghiera costante, specialmente tramite la recita del Santo Rosario; con la penitenza e il digiuno; con la pratica delle opere di misericordia corporale e spirituale; con la frequenza assidua e devota dei sacramenti e della Santa Messa. Nutriteli con il Pane degli Angeli, vero alimento per la vita eterna e difesa dagli assalti del Maligno. Essi saranno domani cittadini onesti, genitori responsabili e protagonisti della restaurazione della società cristiana che il mondo vorrebbe cancellare. E pregate anche voi, perché la preghiera è un’arma temibile, un vero infallibile vaccino contro la dittatura perversa che sta per esserci imposta.
L’occasione mi è grata per assicurarvi della mia preghiera e per impartire la mia benedizione a voi tutti: a voi, care mamme e ai vostri figli, e a tutti coloro che lottano per salvare i nostri bambini e ciascuno di noi da questa feroce tirannia globalista che si sta abbattendo sulla nostra amata Italia.
+ Carlo Maria Viganò, arcivescovo
15 agosto 2020
Assunzione della Beatissima Vergine Maria
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