“La vita cristiana non è un corso di morale. È un’avventura, la più bella di tutte, l’avventura della santità”.
Fabrizio Fabbri, insegnante di religione nelle scuole secondarie, ha messo questa frase tratta dal film La mia notte con Maud, di Éric Rohmer, all’inizio del suo libro Didattica della santità. Per un nuovo modo di insegnare la religione cattolica (Il Cerchio iniziative editoriali). Frase significativa, che di per sé fa capire gli intenti dell’opera.
Benedetto XVI, in Rapporto sulla fede, ha detto che “l’unica vera apologia del cristianesimo può ridursi a due argomenti: i santi che la Chiesa ha espresso e l’arte che è germinata nel suo grembo”. Ebbene, condividendo questo pensiero di Joseph Ratzinger, l’autore spiega di aver sperimentato “un metodo tradizionale eppure rivoluzionario” per insegnare il cattolicesimo agli adolescenti: “Proporre la bellissima santità di Cristo tramite la lettura delle vite dei santi antichi e moderni nella storia della Chiesa”.
Infatti, “in un tempo caratterizzato da tecnologia, trasgressione e noia”, si tratta di mostrare che “il vero amore e la gioia” del cristiano “sono sempre, e oggi più che mai, in perfetta corrispondenza con le attese più vere e profonde del cuore umano, specie dei giovani”.
Il corso è un originale impasto di fede, filosofia, pedagogia e arte (compreso il cinema), con l’obiettivo di aiutare i docenti di religione, ma non solo loro, sia ad approfondire la conoscenza del cristianesimo sia di indicare ai nostri giovani la via per essere sé stessi e diventare felici.
“Il professor Fabrizio Fabbri – scrive nella prefazione padre Roberto Coggi, OP, docente emerito di Teologia dogmatica presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna – si è gettato in quest’opera con una grande carica di entusiasmo, impegnandosi a mostrare ai giovani l’aspetto bello della fede”. L’espressione “didattica della santità” sta a significare sia che “la santità ha in sé stessa un aspetto didattico” sia che “essa viene fatta oggetto di una particolare didattica”.
Privilegiata è stata la lettura di un libro sulla vita di Teresa di Calcutta. E a questo proposito, nella seconda parte dell’opera, c’è un’interessante antologia di brani tratti dai commenti che gli studenti hanno dedicato al corso. Scrive per esempio una studentessa: “Forse all’inizio pensavo che sarebbe stata una rottura, poi mi sono ricreduta. Non solo. Mi ha coinvolto e forse in modo azzardato dico che mi ha cambiata”. E un’altra: “La lettura del libro, nonostante la mia quasi totale assenza di fede, mi ha trasmesso un sentimento di gioia e felicità che non avrei mai immaginato”.
Il professor Fabbri è anche autore del libro Realismo cattolico. Analisi culturali per la scuola e la vita (Il Cerchio iniziative editoriali), nel quale mette a confronto la proposta cattolica con numerose linee di pensiero, dal darwinismo a Nietzsche, dall’idealismo al panteismo, dal razzismo nazista al comunismo marxista: un altro sussidio utile agli insegnanti, ma istruttivo anche per chiunque avverta il bisogno di interrogarsi attorno alle eterne domande ultime della vita. Un libro, scrive padre Coggi nell’introduzione, “ricco, documentato, avvincente e convincente”, arricchito da una sintesi dell’enciclica Fides et ratio (1998) di san Giovanni Paolo II e dal Manifesto della fede diffuso nel febbraio 2019 dal cardinale Gerhard Müller.
A.M.V.
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