Francesco tra i primi a ricevere il vaccino in Vaticano
Aveva detto che si deve fare e lui l’ha fatto. Papa Francesco è stato tra i primissimi in Vaticano a ricevere il vaccino anti-Covid, subito dopo le guardie svizzere, chiamate a essere vaccinate per prime dato che sono le più esposte al contatto con altre persone, e al personale del Fondo assistenza sanitaria della Santa Sede.
La notizia relativa alla vaccinazione del papa, circolata sui mass media argentini, è stata confermata da fonti vaticane.
Il luogo in cui il Vaticano somministra il vaccino si può vedere qui.
L’ambulatorio è stato allestito nell’atrio dell’aula Paolo VI, la grande sala utilizzata per le udienze.
Papa Francesco ha dunque ricevuto la prima delle due dosi del vaccino della Pfizer-Biontech. La seconda sarà somministrata fra tre settimane.
Il Vaticano ha comunicato che la quantità di vaccini arrivata è sufficiente per coprire il fabbisogno di tutti i cittadini e dipendenti dello Stato. Per conservare le dosi di vaccino è stato acquistato un ultra low temperature refrigerator, un frigorifero a bassissima temperatura che si può vedere qui.Il numero di dosi arrivate in Vaticano non è stato comunicato, ma si dice che siano diecimila. Le persone che lavorano in Vaticano sono circa cinquemila, mentre 618 sono i cittadini, 264 dei quali residenti. Potranno essere vaccinati anche i familiari che usufruiscono dei servizi sanitari interni. Il papa inoltre ha espresso il desiderio che il vaccino sia messo a disposizione anche dei poveri assistiti dall’Elemosineria apostolica.
Dall’inizio della pandemia nei sacri palazzi si sono registrati una trentina di casi di Covid. Tre i cardinali colpiti: il filippino Luis Antonio Tagle (63 anni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli), l’italiano Giuseppe Bertello (78 anni, presidente del Governatorato) e il polacco Konrad Krajweski (58 anni, elemosiniere pontificio).
Sebbene il papa abbia detto pubblicamente che vaccinarsi è un dovere etico, in Vaticano la decisione di ricevere o meno il vaccino resta a discrezione delle persone interessate.
Circa Benedetto XVI, il suo segretario, monsignor Georg Gänswein ha fatto sapere che il papa emerito riceverà il vaccino “non appena possibile”, con tutte le altre persone che vivono nel monastero Mater Ecclesiae, residenza di Joseph Ratzinger.
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Aldo Maria Valli, Semel in anno
(Cronache dal futuro, Interviste pazze, Cattolici su Marte)
“Semel in anno licet insanire” dicevano gli antichi. “Una volta all’anno è lecito impazzire”. Quando le cose si mettono male, una risata può essere terapeutica. E può anche servire per dire la verità a fronte di un dispotismo soffocante. Vecchia storia: quando il conformismo dilaga, solo il giullare, attraverso la satira, riesce a proporre squarci di verità. E allora “insanire” può diventare addirittura dovere civile, se vogliamo usare parole grosse. Come diceva Victor Hugo, “è dall’ironia che comincia la libertà”. L’avvertenza è quella solita, nota ai frequentatori del mio blog Duc in altum: i contributi qui raccolti contengono ironia e sarcasmo. In caso di accertata allergia all’ironia e al sarcasmo, astenersi dalla lettura. Se siete allergici e non vi astenete, peggio per voi.
Semel in anno lo trovi qui, qui e qui