Lettera da Berlicche / “Caro Jorge, avanti così, ci dai tanta soddisfazione”
Cari amici di Duc in altum, dopo la lettera che mi fece recapitare alcuni mesi fa (circa il piano operativo per la distruzione della Chiesa cattolica), si è rifatto vivo Berlicche. Proprio lui, sua diabolitudine. Il quale questa volta si rivolge direttamente a Jorge Mario Bergoglio. Per i soliti sospettosi, preciso che Berlicche non sono io stesso. I suoi messaggi mi arrivano tramite un collega giornalista.
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Caro Jorge,
devo farti davvero i miei complimenti per l’Angelus di domenica 21 febbraio 2021. Nemmeno io sarei arrivato a essere così sottile. In effetti ero un po’ preoccupato per il doppio siluramento che hai disposto – con la scusa dell’età pensionabile – ai danni dei due vecchi cardinali Sarah e Comastri. In molti hanno preso per buono il limite di età, dimenticando quanti cardinali hanno proseguito la loro carriera ben oltre i settantacinque anni. Certo, a quei due abbiamo fatto ingoiare parecchi bocconi amari, e alla fine sono stati fatti fuori: ottimo, però forse la cosa poteva essere condotta con maggiore delicatezza.
Temevo, infatti, che alcuni pecoroni di cattolici, anche i più ottusi, avrebbero cominciato ad alzare la testa, per cui sei stato straordinario nel citare – a caldo e nella prima domenica di Quaresima – l’episodio in cui, nel deserto, Quello lì mi rispose a monosillabi e citando quel libraccio.
Così tutti penseranno che proprio quegli stessi teologi e intellettuali che ti tengono sotto mira e ti attaccano siano mia diretta emanazione, e che proprio loro siano i seduttori.
“Questo serva da lezione a tutti – ricordo le tue astute parole – quando si avvicina il seduttore, e inizia a sedurre ‘pensa quello, fai questo’, la tentazione è di dialogare con lui, come ha fatto Eva… Se noi entriamo in dialogo, saremo sconfitti. Mettete questo nella testa e nel cuore: col diavolo mai si dialoga. Non c’è dialogo possibile, soltanto la parola di Dio”.
Fantastico: un colpo da maestro. Ora mi aspetto che tirerai fuori qualcosa sulla malignità tipica di chi contesta l’autorità del papa, o qualcosa del genere. È come se il tuo input fosse ancora un po’ incompleto, ma capisco che ci sono dei tempi psicologici da rispettare.
Eccellente il riferimento sul rimanere nel silenzio, isolati e ascoltando solo la Parola (la nostra), come vogliono i luterani. Hai praticamente fatto in modo che tutti i credenti si guardino dall’ascoltare le voci critiche verso di Te. Un capolavoro.
Sei stato furbissimo anche a non citare mai l’Uomo come responsabile del peccato, ma a parlare solo della sua fragilità e del suo fallimento.
Ho notato quanto sei abile nel ripetere gli stessi concetti fino allo sfinimento, con grande adesione emotiva. Conosci bene le tecniche di lavaggio del cervello, come fanno i nostri comuni amici geometri, però non esagerare, a volte il troppo stroppia e può risultare sospetto.
Certo, questa citazione della “condanna eterna” sulle prime non ci ha fatto troppo piacere, lo sai che teniamo a lavorare in incognito, ma capiamo che, una tantum, era pur necessario per far credere al pubblico che sei della vecchia scuola. Sembravi quasi un tradizionalista, ci siamo divertiti come matti. Asmodeo ha perfino parafrasato la battuta di quel film italiano: “Jorge, ogni tanto, di’ qualcosa di cattolico!”. E giù risate.
Ovvio: per i pecoroni sarebbe stato troppo duro accettare in pochi giorni l’adesione forzata al mio Concilio, e lo slogan blasfemo: “Dio contaminato e Cristo peccatore”.
A proposito: splendido l’uso strumentale che hai fatto del decapitato di Tarso. In pochissimi hanno colto la sfumatura circa il fatto che l’Apostolo citasse Cristo-peccato solo in quanto fece la fine di un grande peccatore (pur senza esserlo, purtroppo) per caricarsi i peccati degli uomini.
Ma per la moltitudine ignorante, il Figlio è diventato un peccatore come tutti. Goal!
Sai una cosa? Mi esalti quando riesci a usare i principi di Quelli di sopra per sponsorizzare noi di sotto e i tuoi obiettivi. Come quando insisti raccomandando ai fedeli di “guardarsi dal peccato della maldicenza”, proprio per arginare le maldicenze contro di Te! Oggi hai fatto la stessa cosa, solo in modo più sottile, più raffinato.
Che ti devo dire: ci dai tanta soddisfazione e siamo tutti coi lucciconi di commozione quando parliamo di Te.
Adesso mi raccomando, sotto con l’agenda mondialista, ci aspettiamo grandi cose proprio per Pasqua, però occhio a non strafare: quegli altri, assistiti dall’Alta Dama, hanno le antenne dritte.
Un abbraccio forte,
Tuo aff.mo (e orgoglioso)
Berlicche
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Cari amici di Duc in altum, vi ricordo che è disponibile il libro L’altro Vaticano II. Voci da un Concilio che non vuole finire (Chorabooks 2021), un modo alternativo e controcorrente di guardare al Concilio Vaticano II, tema imprescindibile se si vuole affrontare la questione della crisi della Chiesa e della fede stessa.
Con contributi di Enrico Maria Radaelli, padre Serafino Maria Lanzetta, padre Giovanni Cavalcoli, Fabio Scaffardi, Alessandro Martinetti, Roberto de Mattei, cardinale Joseph Zen Ze-kiun, Eric Sammons, monsignor Carlo Maria Viganò, monsignor Guido Pozzo, Giovanni Formicola, don Alberto Strumia, monsignor Athanasius Schneider, Aldo Maria Valli.