Raramente mi occupo del lavoro di altri giornali e giornalisti, ma faccio un’eccezione per la singolare “intervista” che Benedetto XVI avrebbe concesso al Corriere della sera.
Perché scrivo “intervista” tra virgolette e uso il condizionale?
Semplice: perché se si legge l’articolo si vede bene che intervista non è. Massimo Franco e il direttore del Corriere fanno visita a Benedetto XVI e gli portano (l’avevano già fatto un’altra volta) due vignette di Giannelli. L’anziano papa emerito (anche a causa del suo attuale stato di debilitazione) risponde ad alcune sollecitazioni con brevi battute (“la voce è un soffio, va e viene””), ringrazia e saluta. Tutto qui. Le interviste sono un’altra cosa.
E perché dico che l’intervista, ammesso e non concesso che di intervista si tratti, è singolare?
Semplice: perché parole e contenuti non sembrano proprio appartenere al vocabolario e allo stile di Joseph Ratzinger.
Il Ratzinger che conosco io non avrebbe mai usato, per definire gli amici non contenti della sua rinuncia al pontificato, la parola “fanatici”. Né si sarebbe mai permesso di intervenire negli affari italiani augurandosi che Draghi, “molto stimato anche in Germania”, possa “risolvere la crisi”.
Allo stesso modo, Ratzinger non si sarebbe mai permesso di attribuire al presidente americano Biden una convinzione (“personalmente è contro l’aborto”) per poi commentare in modo superficiale e approssimativo che, però, “come presidente tende a presentarsi in continuità con la linea del Partito democratico”. Idem per quanto riguarda l’altra affermazione, veramente incredibile, riguardante Biden, e cioè che “sulla politica gender non abbiamo ancora capito bene quale sia la sua posizione”.
E poi perché quel plurale? “Abbiamo”? Improvvisamente è stato recuperato il plurale maiestatis?
Circa le parole “Non ci sono due papi, il papa è uno solo”, mi sembra francamente che non costituiscano una notizia. Ratzinger lo ha detto tante volte. Avremmo avuto uno scoop se Ratzinger avesse detto “l’unico papa è Bergoglio e io non lo sono più”. Ma questo non lo ha mai detto e continua a non dirlo.
Le vere domande da porre a Benedetto XVI sarebbero state altre. Per esempio: “Santità, ci scusi, lei veste di bianco e benedice come un papa emerito, ma come ha potuto inventare un tale monstrum? Come ha potuto abbandonare il gregge alla ferocia dei lupi? Lei dice di avere la coscienza a posto, ma non avverte lo sconcerto e la sofferenza di tanta parte del gregge?”. Allora sì che avremmo avuto un’intervista.
E poi ecco puntuale Vatican News, l’agenzia di stampa ufficiale del Vaticano, titolare con gran rilievo: “Ratzinger ripete: ‘Non ci sono due papi’”. Un giochino che sta diventando stucchevole.
A.M.V.
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