Chiedimi se sono felice
Oggi, non so se lo sapete, è la Giornata mondiale della felicità. Ed è in giornate come queste che gli esperti offrono il meglio di loro stessi.
Basta leggere quanto scrive un importante quotidiano, dalle cui colonne una certa esperta di un certo Centro di ricerca sullo sviluppo di comunità e convivenza organizzativa (?), dichiara: “Penso che queste ricorrenze siano importanti, se si prova ad andare oltre la superficie, per cercare di vedere gli aspetti positivi di alcune situazioni, altrimenti siamo portati a vedere sempre ciò che non funziona”.
Siamo onesti: se l’esperta del Centro di ricerca sullo sviluppo eccetera non ci avesse illuminato, mai saremmo potuti arrivare a una simile conclusione.
“D’ora in avanti faremmo meglio a contemplare un nuovo concetto di felicità. Perché, di questo passo, sarà sempre più difficile essere felici. Persino per giovani e giovanissimi” dice a una nota rivista femminile un certo “life coach autore di numerosi libri sulla felicità”.
C’è da imparare. Ma che cosa fare, in concreto, per essere felici?
Dalla stessa rivista apprendiamo che “in occasione della Giornata Internazionale della Felicità 2021, Io Comincio Bene, il portale che racconta il valore della prima colazione, ribadisce l’importanza per l’umore di una corretta prima colazione con una review degli studi internazionali secondo cui chi fa colazione è più felice di chi la salta”.
Interessante, l’argomento merita approfondimenti.
Per cui ecco subito il parere di una “psicologa-psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e sessuologa clinica”, secondo la quale “consumare la prima colazione aiuta l’umore, specie se la facciamo in compagnia”.
Molto bene.
Altro esperto, altro consiglio: “L’attività fisica regolare, si sa, è uno strumento molto utile a migliorare il tono dell’umore e diminuire i livelli di stress: l’esercizio fisico favorisce infatti la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone della felicità. Ecco perché – a differenza del lockdown della primavera scorsa – anche in zona rossa è ora possibile praticare sia attività motoria (la classica passeggiata), sia attività sportiva (corsa o bicicletta)”.
Ottimo: passeggiata, corsa e bici. Andiamo avanti.
Proclama un esperto: “Marzo è il mese del risveglio, il periodo in cui le giornate si allungano, la natura riprende colore e anche il nostro corpo riacquista vigore ed energia dopo il lungo torpore invernale. Perché non aiutarlo a esprimere appieno la propria vitalità con una sessione mattutina di yoga o pilates? È sufficiente puntare la sveglia mezz’ora prima ed eseguire, magari con l’aiuto degli innumerevoli tutorial disponibili online, alcuni semplici esercizi fisici e di respirazione”.
Ok, yoga e pilates, me lo sono segnato. E poi?
“C’è chi asserisce che il segreto della felicità sia nascosto in un piatto di pastasciutta, chi in una pizza gigante. In realtà, c’è solo un cibo che mette tutti d’accordo, essendo classificato come vero e proprio antidepressivo naturale: il cioccolato fondente”.
Fatto, segnato anche il cioccolato. E ora?
“Chi è troppo pigro per cimentarsi in una sessione di allenamento o in un pomeriggio ai fornelli può sempre fiondarsi sul divano e mettersi alla ricerca della felicità sulle piattaforme streaming, magari rispolverando alcuni titoli in grado di assicurare una pausa di relax e buonumore”.
Perfetto: piattaforme streaming (devo chiedere alle mie figlie che cosa vuol dire).
Ancora qualche consiglio? Sì, eccolo.
“Le restrizioni anti-contagio possono tradursi anche in occasione per convincerci a riprendere in mano un libro da troppo tempo abbandonato sul comodino: sono tanti i titoli che promettono di aiutare i propri lettori a imboccare la strada giusta verso la felicità. Oltre ai classici vademecum firmati dagli psicologi più famosi dei salotti televisivi (basti pensare al Breve corso di felicità dell’arcinoto guru Raffaele Morelli), c’è, ad esempio, il best seller di Enrico Galiano, dal titolo Eppure cadiamo felici”.
Grazie! Segnato anche questo (a dire il vero non conosco l’arcinoto guru e non ho mai sentito parlare del best seller, ma non sottilizziamo).
A proposito della nostra Italietta (che comunque, quatta quatta, è passata dal cinquantesimo al venticinquesimo posto nella classifica della felicità), una delle già menzionate esperte afferma in modo un po’ sibillino: “Questi momenti, se non governati, rischiano di diventare un’occasione di cui soltanto pochi riescono ad accaparrarsi gli eventuali benefici”.
Uhm, ci devo riflettere.
Parlando di classifiche, inutile dire che i soliti scandinavi scendono in campo con la loro arcinota carica di felicità.
Al primo posto abbiamo infatti i finlandesi, che sprizzano felicità da tutti i pori, seguiti a ruota dai danesi.
E proprio nella bella Danimarca, certamente non a caso, opera un Istituto di ricerca sulla felicità il cui signor direttore, elencando le tante cose meravigliose che lassù elargiscono felicità a piene mani, cita anche, oltre ai famosi Konditaget Lüders (“aree di gioco colorate di rosso brillante con attrezzi per il fitness e pedane elastiche a disposizione di chiunque”), The infinite bridge, “un ponte circolare che porta verso il nulla”.
Non è tutto magnifico? Aree gioco colorate di rosso e un ponte che porta verso il nulla. Mi segno anche questo: appena possibile, andare in Danimarca.
Grazie, dunque, a tutti gli esperti. Mi sento già più felice.
A.M.V.