Cristiani perseguitati / Rapporto denuncia l’aumento dei matrimoni forzati
di Arielle del Turco
Un nuovo rapporto curato da Open Doors, Same Faith, Different Persecution, descrive nel dettaglio come la persecuzione religiosa colpisca in modo diverso gli uomini e le donne. Rispetto agli uomini, le donne risultano particolarmente vulnerabili e vittime di diversi tipi di persecuzione, compresa la violenza sessuale.
Secondo il rapporto, nei cinquanta paesi con il più alto livello di persecuzione contro i cristiani, i matrimoni forzati di donne sono aumentati del 16 per cento. Il 90% dei paesi inclusi nella World Watch List del 2021 ha riportato episodi di matrimonio forzato, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente.
Il rapimento e il matrimonio forzato sono un problema particolarmente diffuso nelle comunità minoritarie del Pakistan. Nell’ottobre 2019, tre uomini hanno raggiunto la casa della quattordicenne Huma Younus, hanno atteso che fosse sola, hanno fatto irruzione e rapito la ragazza. Pochi giorni dopo, i rapitori hanno inviato ai genitori di Huma copie di un certificato di matrimonio e documenti che attestavano la sua conversione all’Islam. Huma è stata costretta a vivere come moglie di uno dei suoi rapitori e l’estate scorsa i suoi genitori hanno appreso che era rimasta incinta a causa di ripetuti stupri.
Con sgomento dei genitori di Huma, nel febbraio 2020 l’Alta corte del Sindh ha stabilito che il matrimonio era legale in base alla legge islamica, secondo la quale gli uomini possono sposare ragazze minorenni se hanno avuto il loro primo ciclo mestruale. Oggi Huma rimane oggetto di abusi sconosciuti nella casa dell’uomo che l’ha rapita.
In Pakistan vengono scelte ragazze cristiane e indù come vittime, in modo che le tensioni religiose possano essere usate per coprire i crimini. Quando si verifica un possibile caso di conversione forzata, il rapitore spesso dirà ai membri della comunità musulmana che è inappropriato mettere in discussione la conversione di qualcuno all’Islam. Può essere pericoloso per una ragazza dire alle autorità o ai tribunali che non voleva veramente convertirsi all’Islam; potrebbe affrontare minacce contro la sicurezza sua e della sua famiglia. Organizzazioni di tipo mafioso condizionano spesso il sistema giudiziario pakistano, indebolendo la capacità del governo di proteggere i più vulnerabili.
In molti dei paesi studiati da Open Doors la documentazione del matrimonio viene spesso utilizzata per nascondere le reti del traffico di esseri umani. Il rapporto osserva che i trafficanti tentano di nascondere la violenza sessuale dietro l’affermazione secondo cui la ragazza è sposata, ma in realtà si tratta di un matrimonio forzato.
Non è un segreto che nei paesi con una marcata discriminazione religiosa le ragazze delle minoranze religiose sono prese di mira per la tratta di esseri umani.
I cristiani Kachin della Birmania e i cristiani del Pakistan sono gli obiettivi preferiti dei trafficanti cinesi. I trafficanti attirano ragazze povere e ignoranti con la promessa di comodità economiche, un buon lavoro o la prospettiva di conoscere un bravo ragazzo cristiano in cerca di moglie. In realtà, ciò che le attende è lo sfruttamento in un bordello o il matrimonio forzato.
Il destino delle donne che riescono a fuggire è comunque drammatico. Molte culture attribuiscono grande vergogna e stigma allo stupro. Le vittime di stupro possono cessare di essere viste come donne da sposare nella loro comunità.
Il reportage di Open Doors racconta la storia di Esther, una giovane ragazza nigeriana rapita da Boko Haram. Dopo essere scappata, è tornata a casa con il bambino che aveva avuto durante la prigionia, ma è stata emarginata dalla sua comunità. Ha detto: “Hanno chiamato il mio bambino Boko”.
Il trauma di cui soffrono le vittime di stupro, matrimonio forzato e tratta di esseri umani è di lunga durata. Il recupero è un lungo viaggio, reso ancora più difficile senza il supporto della comunità.
La libertà religiosa è un diritto umano fondante rispetto a tutti gli altri diritti umani. I vari modi in cui uomini e donne sono vittime della persecuzione lo testimoniano. La ricerca su questo argomento dovrebbe spingerci a rinnovare il nostro impegno a promuovere la libertà religiosa. Le dolorose conseguenze della persecuzione religiosa dovrebbero spingere le società libere a intraprendere un’azione più energica.
Fonte: LifeSiteNews