Nel mio microcosmo ecco oggi una bella notizia. Micro-notizia, ma bella comunque.
Abito in una periferia della metropoli che confina con la campagna. Nei pressi di casa mia c’è una stradina che si perde tra prati e colline. A questa stradina sono grato perché in un quarto di secolo ha aiutato moltissimo me e mia moglie. Quando i bimbi erano piccoli ci andavamo con carrozzina o passeggino, ma anche in seguito è stata meta costante di escursioni, con annesse esplorazioni dei boschi vicini. In estate ci regala ombra, in inverno l’abbiamo vista ammantata dalla neve, in primavera è tutta un’esplosione di gialli, rosa e bianchi.
Fino a una decina d’anni fa i prati erano frequentati solo da greggi di pecore, ma con il tempo lungo la stradina sono sorti alcuni maneggi, un ristorante, un centro per l’addestramento dei cani e un deposito non meglio identificato. Cavalli, asini, cani, conigli, galline e maiali hanno così rallegrato le nostre passeggiate, che oggi avvengono spesso con i nipotini.
Assieme agli animali sono arrivati anche gli umani. E, con gli umani, ciò che essi troppo spesso si lasciano dietro: i rifiuti. Ecco così fazzoletti di carta, bicchieri e bottiglie di plastica, bottigliette di vetro, pacchetti e mozziconi di sigarette. E a volte anche rifiuti più ingombranti, come un materasso, un vecchio televisore, un paio di pneumatici.
Da anni, visto il debito di gratitudine verso la stradina, quasi ogni giorno la pulisco e da alcuni mesi, dato che la mia schiena non funziona più tanto bene, utilizzo una pinza applicata a un bastone telescopico. Me l’ha regalato una figlia e mi consente di afferrare i rifiuti senza piegarmi.
Bene. Oggi, durante la passeggiata lungo la stradina, ho incontrato un gruppo di ragazzi e uno di loro, armato di una pinza come la mia, mi ha detto: “Abbiamo deciso di imitarla! La sua ci è sembrata un’ottima idea!”. Beh, mi sono emozionato. Dopo tanti anni, per la prima volta posso dire di aver fatto scuola come spazzino volontario!
Questi ragazzi, guidati da due formatori, frequentano una onlus che ha sede in uno dei maneggi. Sono portatori di disagio psichico e le passeggiate, assieme ad attività a contatto con i cavalli e altri animali, fanno parte dei programmi di terapia.
Ho letto che tra i compiti dell’associazione c’è quello di “promuovere metodologie di addestramento dei cavalli a salvaguardia della dignità dell’animale e del suo migliore impiego”. Nessuno si offenderà se dico che, avendo visto all’opera quei giovani per tenere pulita la stradina, penso si possa dire che lì applicano altre ottime metodologie di addestramento: a salvaguardia della dignità degli umani!
A.M.V.
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Cari amici di Duc in altum, è disponibile il mio nuovo libro: La trave e la pagliuzza. Essere cattolici “hic et nunc” (Chorabooks).
Uno sguardo sulla situazione della Chiesa cattolica e della fede. Senza evitare gli aspetti più controversi e tenendo conto dell’orizzonte dei nostri giorni, segnato dalla vicenda del Covid. Un diario di viaggio in una realtà caratterizzata da profonde divisioni, ma con la volontà di costruire, non di distruggere. E sapendo che il processo di conversione riguarda tutti, a partire da se stessi.
Il volume prende in esame questioni disparate (dal Concilio Vaticano II al pontificato di Francesco, dalla vita spirituale in regime di lockdown alle vicende vaticane, dal great reset alle questioni bioetiche) ma con un filo conduttore: l’amore per la Chiesa e la Tradizione, unito a una denuncia chiara sia delle derive moderniste sia delle nuove forme di dispotismo che limitano o negano le libertà fondamentali.
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