di Aldo Maria Valli
Era il 10 aprile 2019 quando su Duc in altum presentavo la storia di Martha Alegría Reichmann, vedova di Alejandro Valladares, per ventidue anni ambasciatore dell’Honduras presso la Santa Sede. Storia raccontata nel libro Traiciones sacradas, nel quale l’autrice non esitava a parlare del cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, uno dei porporati più vicini a Francesco, come di un uomo dalla doppia personalità, che si è assicurato l’impunità proprio grazie alla protezione del papa.
Quale l’accusa mossa contro Maradiaga?
Tutto incomincia nel 2012, quando, racconta la signora, Maradiaga spinge lei e il marito a investire un bel gruzzolo, in pratica tutti i risparmi della coppia, in un fondo di investimento britannico gestito da un amico musulmano del cardinale. Brutta idea. Perché il gestore, dopo aver intascato, sparisce nel nulla. E il gruzzolo pure.
Così Alegría si rivolge al papa. Si incontrano in Vaticano, si parlano. Francesco assicura che si occuperà della cosa. Ma non succede niente: i soldi non ricompaiono e Maradiaga non è chiamato a rispondere. Commento della signora: “È una vergogna. Io e mio marito abbiamo accolto in casa nostra Maradiaga per quarant’anni, e lui ci ha ripagato così. Ci ha traditi, ci ha distrutto”.
La diocesi di Tegucigalpa è nell’occhio del ciclone anche per un’altra storia. Riguarda il vescovo ausiliare di Maradiaga, monsignor Juan Pineda, accusato di fatti gravi (abusi sessuali su seminaristi, cattiva condotta finanziaria) da alcuni testimoni che hanno parlato sotto giuramento al vescovo argentino Jorge Pedro Casaretto, mandato dal papa in Honduras come visitatore apostolico per indagare.
L’amicizia tra Maradiaga e Alejandro Valladares è stata profonda. La signora Alegría racconta che dopo il conclave del 2013 il cardinale andò a casa loro e si vantò di essere stato lui a convincere Bergoglio ad accettare l’elezione.
Maradiaga, che è stato accusato anche di aver ricevuto grosse somme (qualcosa come 35 mila euro al mese) dall’Università Cattolica della sua diocesi (ma lui nega e dice che il denaro veniva girato ai poveri) secondo la signora Alegría non ha più voluto sapere nulla di lei dopo la disgraziata vicenda dei risparmi spariti. Le ha consegnato una somma per iniziare un’azione legale contro il gestore sparito nel nulla, ma in cambio ha chiesto di non essere mai tirato in ballo.
Intervistata da Edward Pentin per il National Catholic Register, Alegría ha spiegato perché ha scelto Sacri tradimenti come titolo del libro: “Sono stata tradita da persone che hanno una sacra investitura: l’ex vescovo Juan Josè Pineda, il cardinale e papa Francesco. Tre persone di cui mi sono fidata ciecamente”.
Il libro, afferma l’autrice, è stato scritto per rivelare il “lato oscuro” di Maradiaga e come il Vaticano abbia manovrato per tenerlo fuori dallo scandalo. “Io sono solo una vedova a cui né Maradiaga né Francesco hanno dato importanza, perché non seguono il Vangelo come dovrebbero. Sembra che gli insegnamenti di Cristo siano andati fuori moda e regni il diavolo. Le ragioni di questa terribile situazione sono rivelate nel mio libro, ed è qualcosa di spaventoso. Maradiaga è molto potente perché ha il sostegno assoluto di qualcuno molto più potente, che è papa Francesco”.
Ora, con il titolo di Sacred Betrayals, il libro esce in inglese, pubblicato da Faithful Insight Books, marchio editoriale di LifeSiteNews, con la prefazione di monsignor Carlo Maria Viganò.
Sacred Betrayals racconta la lotta di Alegría Reichmann per avere giustizia per lei e la sua famiglia e per mettere in guardia la Chiesa cattolica sulla corruzione del cardinale più influente e potente di papa Francesco.
Philip Lawler, editore di Catholic World News, scrive: “Questo libro è dinamite! La convincente testimonianza di Martha Alegria Reichmann – una vedova tradita da un potente cardinale che un tempo aveva considerato un caro amico – ha il potere di abbattere il muro di silenzio che protegge il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, e di smascherare la corruzione che arriva fino in cima al Vaticano”. Oltre che di papa Francesco e del cardinale Maradiaga, Sacred Betrayals racconta il coinvolgimento di altri alti funzionari della curia, tra cui il cardinale Pietro Parolin e il cardinale Marc Ouellet, che sono sembrati impotenti nel procedere contro Maradiaga a causa della protezione concessa al cardinale honduregno da Francesco.
Nella prefazione, l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, scrive: “La testimonianza di Alegría riguardo al coinvolgimento della loro famiglia da parte del cardinale Maradiaga in uno schema finanziario fraudolento, così come la sua difesa e gli insabbiamenti del suo vescovo ausiliare, sono profondamente scioccanti. Più inquietante è la sua rivelazione di come Francesco continui a proteggere Maradiaga nonostante tutti i misfatti di cui il cardinale si è reso personalmente responsabile”.
Le accuse di Alegría Reichmann arrivano sulla scia dell’esplosione degli scandali finanziari e morali in Vaticano. Ma mentre qualche testa è caduta, il cardinale Maradiaga continua a essere difeso da papa Francesco.
“Il papa è determinato a sostenere e coprire Maradiaga sapendo della sua corruzione e di tutto ciò di cui è accusato, e che lui stesso ha verificato attraverso le indagini dell’amico Pedro Casaretto”, scrive Alegría Reichmann, che aggiunge di ritenere che “verranno smascherati sempre più scandali perché il tempo è come il mare, che riporta tutto a riva, dalle bottiglie ai cadaveri”.
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Uno sguardo sulla situazione della Chiesa cattolica e della fede. Senza evitare gli aspetti più controversi e tenendo conto dell’orizzonte dei nostri giorni, segnato dalla vicenda del Covid. Un diario di viaggio in una realtà caratterizzata da profonde divisioni, ma con la volontà di costruire, non di distruggere. E sapendo che il processo di conversione riguarda tutti, a partire da se stessi.
Il volume prende in esame questioni disparate (dal Concilio Vaticano II al pontificato di Francesco, dalla vita spirituale in regime di lockdown alle vicende vaticane, dal great reset alle questioni bioetiche) ma con un filo conduttore: l’amore per la Chiesa e la Tradizione, unito a una denuncia chiara sia delle derive moderniste sia delle nuove forme di dispotismo che limitano o negano le libertà fondamentali.
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