Ancora sul metodo Bergoglio. Devastante per la Chiesa, divisivo per i fedeli
Cari amici di Duc in altum, dopo la lettera inviata da Francesco al gesuita James Martin, noto per il suo appoggio all’omosessualismo e all’ideologia gender, numerosi lettori hanno espresso il loro dolore. Vale per tutti questo contributo, nel quale il Giovane Prete affronta il tema del “metodo Bergoglio”. Sull’argomento consiglio anche la lettura della riflessione di The Wanderer, pubblicata ieri.
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Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono
– vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde;
perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Gv 10, 12-13
del Giovane Prete
Caro Aldo Maria, ovviamente, puntuale, è arrivato, come prevedibile, l’intervento con cui il papa manda a rotoli ogni opposizione all’ideologia omosessualista, facendo fare, tra l’altro, un’altra figuraccia alla Segreteria di Stato.
Scrivere a padre Martin in questo momento e appoggiare senza riserve l’azione del gesuita pro-gay, significa contraddire esplicitamente l’insegnamento bimillenario della Chiesa.
Il metodo di Bergoglio è tanto banale e ripetitivo quanto efficiente: ribadire la verità, basata sulla Scrittura e la Tradizione, quando non serve a nulla, e contraddirla nel momento decisivo. Pensiamo al suo comportamento durante l’approvazione della legge Cirinnà o l’approvazione della legge sull’aborto in Argentina.
In questo modo fa sì che i cattolici in buona fede possano sempre riferirsi alle dichiarazioni “ortodosse”, fuori tempo e fuori luogo, mentre nella prassi si consuma l’allontanamento della società dalla legge di Dio e la scissione tra i fedeli. Potremmo dire che al papa piace sparare alla schiena ai suoi, appena questi dimostrino di ritrovare un po’ di coraggio.
Il metodo Bergoglio ha adepti di tutto rispetto: ogni volta che qualche congregazione della Santa Sede esprime una posizione chiara, c’è sempre un curiale che subito prende le distanze. Il risultato è che la Chiesa appare come una banda di dilettanti allo sbaraglio, nella quale ognuno vaga senza scopo e direzione, e ognuno può credere a ciò che vuole. Che pena!
Per noi sacerdoti e per i fedeli è uno spettacolo davvero indecente. La sposa di Cristo è veramente violentata da questi pastori che – lo dico con un dolore tremendo – stanno senza ritegno dalla parte del padre della menzogna. Non riesco a togliermi dalla testa la preghiera con cui il vescovo John Stowe ha introdotto il webinar Outreach 2021 organizzato da padre Martin e appoggiato da Bergoglio:
“Dio Creatore onnipotente, che riveli il tuo potere nella misericordia e nella compassione, guardaci mentre ci riuniamo da molti luoghi, uniti nel nostro desiderio di servire, elevare ed imparare dai tuoi figli Lgbtq+”.
Caro Aldo Maria e cari lettori di Duc in altum, vorrei che ci fermassimo un attimo a leggere questo delirio. Satana ha intinto la penna nell’inchiostro e ha scritto. Non c’è altro da aggiungere.
Maranatha! Vieni Signore Gesù!
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Cari amici di Duc in altum, è disponibile il mio nuovo libro: La trave e la pagliuzza. Essere cattolici “hic et nunc” (Chorabooks).
Uno sguardo sulla situazione della Chiesa cattolica e della fede. Senza evitare gli aspetti più controversi e tenendo conto dell’orizzonte dei nostri giorni, segnato dalla vicenda del Covid. Un diario di viaggio in una realtà caratterizzata da profonde divisioni, ma con la volontà di costruire, non di distruggere. E sapendo che il processo di conversione riguarda tutti, a partire da se stessi.
Il volume prende in esame questioni disparate (dal Concilio Vaticano II al pontificato di Francesco, dalla vita spirituale in regime di lockdown alle vicende vaticane, dal great reset alle questioni bioetiche) ma con un filo conduttore: l’amore per la Chiesa e la Tradizione, unito a una denuncia chiara sia delle derive moderniste sia delle nuove forme di dispotismo che limitano o negano le libertà fondamentali.
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