L’assalto Lgbt ai bambini e il dovere dei pastori
del Giovane Prete
Caro Aldo Maria, vorrei condividere con te altri pensieri legati alla questione Lgbt e all’attacco ideologico dell’Unione europea, di cui fa parte anche la nostra povera Italia, contro il premier ungherese Orban.
Abbiamo visto che il motivo sostanziale degli strali di Bruxelles contro la nazione magiara può essere riscontrato nella scelta di quest’ultima di difendere i minorenni dalla avances della propaganda omosessualista e genderista.
Eccoci al punto chiave: i bambini, i ragazzini.
Non è un mistero che il movimento gay abbia storicamente avuto numerosi momenti d’incontro con il movimento pedofilo, come attesta la vicenda del Nambla (North America Men-Boys Love Association), l’organizzazione militante pedofila costituitasi nel 1979 con l’obiettivo di abolire il divieto di rapporto sessuale tra adulti e fanciulli, per anni accolta nell’Ilga (International Lesbian and Gay Association), potente organizzazione che riunisce quasi quattrocento associazioni gay in tutto il mondo.
Al di là di questa rievocazione storica, pur significativa, sono anni che davanti ai nostri occhi vediamo allungarsi gli artigli delle istituzioni mondiali ed europee sui più piccoli. Vorrei ricordare alcuni esempi per rispolverare la memoria.
a) Il documento emanato dall’Oms, Standard per l’educazione sessuale in Europa sull’educazione sessuale infantile. In esso, i giovani sono divisi in fasce d’età (0-4 anni, 4-6, 6-9, 9-12). Prendendo solo le fasce da 0 a 6 anni, prevede l’introduzione alla masturbazione precoce, la capacità di identificare i genitali fino al dettaglio, il gioco del dottore, la naturalità dell’omosessualità e l’identità di genere.
b) I programmi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, spesso affidati ai movimenti gay. In l’Italia l’esempio più clamoroso fu nel 2013 la distribuzione dell’opuscolo didattico per le scuole elementari, medie e licei Educare alla diversità a scuola, finanziato dal governo Letta e poi ritirato per la protesta dei genitori.
c) I legami poco trasparenti, per usare un eufemismo, tra alcuni servizi sociali, partiti ed istituzioni, che hanno generato i casi terribili e drammatici dei “Giovani diavoli della bassa modenese” e poi di Bibbiano.
d) Il continuo accreditamento del Circolo Mieli, presso il Miur, nonostante le polemiche che spesso lo interessano. Questo circolo di cultura omosessuale di Roma prende il nome da Mario Mieli, il quale negli anni Settanta nel suo testo più famoso, Elementi di critica omosessuale, scriveva: “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, edu-castra, nega, calando nel suo erotismo la griglia edipica”.
e) le continue proposte in salsa Lgbt di classici Disney, di film e serie tv per teenager, caricate sulle piattaforme tipo Netflix, molto amate dai ragazzi.
Oggi l’agenda omosessuale ha già ottenuto tutti i diritti immaginabili, ma possiamo amaramente constatare come non bastino mai. Attraverso la demonizzazione di Orban (curiosamente chiamato “orco”, proprio lui che i bambini li vuole difendere!) vogliono esplicitamente avere l’accesso indiscriminato, legale e senza controlli, ai nostri bambini. Questo deve suonare come un campanello d’allarme per tutti i genitori, che si devono svegliare dall’indifferenza e dal torpore con cui assistono inermi alla crescita dei loro figli, sottoposti quotidianamente a una martellante propaganda tesa ad allontanarli sempre più dalla verità della loro natura e dalla vocazione all’amore che essa custodisce.
Infine, una parola sulla Chiesa: dopo anni di martellamento massmediatico contro gli abusi perpetuati da alcuni sacerdoti, potrebbe essere questo il momento del grande riscatto. Sogno una Chiesa che si liberi dalla preoccupazione di piacere al mondo, ai banchieri, al Corriere della sera e a Repubblica… Non c’è niente da fare: Cristo è stato crocifisso e la storia non può più cambiare. Tra Chiesa e mondo non potrà mai esserci una “simpatia immensa”. Dobbiamo farcene una ragione. È stato inutile lisciare il pelo ai potenti nella speranza che ci trattassero meglio. Sono persone che bisogna chiamare con il loro nome: anticristi, adoratori della morte in tutte le sue forme.
Come pastori è nostro compito avvisare dei pericoli, pagando anche di persona se necessario, ma occorre fare di tutto per proteggere i più piccoli e accompagnare i genitori nella difficile sfida educativa che li attende: “Con le nostre mani, ma con la tua forza Signore”.
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