Così lo spirito di Elia è all’opera
Un sacerdote americano che scrive sotto pseudonimo (Father Celatus) ha scritto su The Remnant Newspaper di luglio, nella rubrica The Last Word, l’articolo che qui vi propongo nella mia traduzione.
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di Father Celatus
Una delle figure veramente grandiose del periodo dell’Antico Testamento è il profeta Elia; grande a tal punto da essere stato preservato dalla morte, così da riapparire alla fine dei tempi, per preparare i fedeli al giorno del Signore. Tra le altre cose, questo profeta denunciò il malvagio capo d’Israele, il re Achab, per cui, per salvarsi la vita e poter continuare il suo ministero divino, dovette fuggire nella clandestinità. Ma prima della sua partenza dalla terra su un carro celeste, lasciò due terzi del suo spirito al successore, Eliseo.
Ora, quasi tre millenni dopo che il profeta fu portato via nei cieli, lo spirito di Elia è riapparso ancora una volta sulla faccia della terra, nella persona dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Tre anni fa, l’arcivescovo rese pubblica la corruzione morale ed ecclesiastica senza precedenti all’interno della Chiesa cattolica istituzionale, ai più alti livelli della gerarchia, incluso Jorge Bergoglio.
Tra le altre rivelazioni, l’arcivescovo raccontò nei minimi dettagli una conversazione che ebbe con Francesco all’inizio del pontificato, circa l’ormai famigerato signor Theodore McCarrick. L’arcivescovo Viganò informò Francesco che McCarrick era stato messo da parte da papa Benedetto XVI, sulla base di prove credibili secondo le quali era un predatore omosessuale seriale di seminaristi e giovani preti. Ma poco dopo aver sentito questo dal nunzio, Bergoglio reintegrò McCarrick, restituendolo al ministero pubblico e all’amministrazione. Ora sappiamo che McCarrick, lungo quarant’anni di abusi sessuali perversi, abusò anche di giovani ragazzi.
I media secolari hanno trattato la vicenda con sensazionalismo, la deep Church è andata all’attacco contro l’arcivescovo, il Vaticano sicofante è entrato nella sua tipica modalità di negazione e deviazione, mentre Francesco ha mantenuto il suo solito silenzio.
Per quanto riguarda noi di The Last Word, ci siamo inginocchiati e abbiamo ringraziato Dio per il fatto che finalmente qualcuno della statura dell’arcivescovo Viganò ha reso pubblico ciò che sappiamo da decenni, e cioè che la Chiesa istituzionale è stata infiltrata e corrotta da predatori omosessuali e dai loro protettori perversi. E ora questi predatori e protettori hanno ottenuto il controllo delle posizioni ecclesiastiche più potenti nella Chiesa.
Fu cinquant’anni fa, quando frequentavo il seminario minore, che mi resi conto personalmente di questa infiltrazione. Quanto era grave? Un compagno di classe, seminarista adolescente, fu drogato e sodomizzato; altri compagni di classe subirono abusi simili. Più tardi, quando mi trovavo al seminario maggiore, tutti i miei compagni di classe, tranne uno, erano omosessuali: l’80%. La realtà era che molti dei preti e dei prelati, forse la maggioranza, erano omosessuali, e si promuovevano e proteggevano a vicenda. Ma pochissimi hanno creduto a questo scandalo, fino a quando l’arcivescovo Viganò non ha reso pubblico il tutto.
Noi cattolici abbiamo un grande debito di gratitudine verso l’arcivescovo, come chiunque abbia a cuore la verità e il benessere della Chiesa. Se l’arcivescovo Viganò non avesse mai più parlato o scritto, sarebbe stato giustificato, per rispetto della sua stessa vita e per aver compiuto il suo dovere. Invece, come Elia tornò come un leone ruggente dal deserto, così anche l’arcivescovo continua a ruggire, dal deserto del suo esilio.
Ma l’arcivescovo non ha mostrato grande sollecitudine solo per la Chiesa. Quasi un anno fa, Viganò ha dimostrato di essere un amico duraturo della nazione che prima serviva come nunzio papale, gli Stati Uniti. Riconoscendo la posta in gioco per la nazione e per il mondo intero nelle elezioni presidenziali del 2020, l’arcivescovo si è espresso sulla questione, esortando i cattolici americani a mettersi in ginocchio in preghiera e i cittadini americani a recarsi alle urne in buona coscienza. L’arcivescovo ha persino scritto una nota personale al presidente Trump, riconoscendo in lui una forza di contenimento contro il male globalista.
Nonostante il fatto che l’elezione sia stata rubata ai Figli della Luce dai Figli delle Tenebre (secondo la vivida immagine biblica che l’arcivescovo impiega spesso), senza dubbio il suo intervento ha fatto un gran bene. Noi, che abbiamo pregato seriamente per un risultato positivo, siamo spiritualmente migliori grazie ai nostri sforzi, e sia il deep State nazionale sai la Deep Church sono ora realtà più evidenti.
Oltre a dimostrarsi un fedele figlio della Chiesa e un amico della nostra nazione, l’arcivescovo Viganò ha esteso la sua sollecitudine al mondo decaduto. Lo ha fatto quando, con avvertimenti profetici, ci ha segnalato che gli eventi palesemente malvagi e senza precedenti del presente stanno contribuendo all’ascesa dell’Anti-Cristo nel prossimo futuro.
Certamente, in cima alla lista dei mali perpetrati dai Figli delle Tenebre globalisti c’è stata la massiccia frode legata a un virus. Questo virus – probabilmente creato dall’uomo come strumento dei globalisti – è stato usato come giustificazione per un male senza precedenti in tutto il mondo. La litania dei mali globalisti include: rubare un’elezione nazionale, imprigionare le persone sane nelle loro case, chiudere le chiese e negare i sacramenti ai fedeli, soffocare tutti con maschere malsane, far crollare gli affari e i servizi, paralizzare le economie, chiudere le scuole e traumatizzare i bambini; fino al male più sinistro di tutti: forzare all’uso del Covid Death Vax.
Ancora una volta, il leone ha ruggito dal deserto mandando un avvertimento al mondo, questa volta contro il moralmente e fisicamente letale Death Vax, derivato dagli organi raccolti da bambini non ancora nati o appena nati. Questi non-vaccini mRNA si sono dimostrati statisticamente più mortali di qualsiasi vaccino nella storia umana. Per mettere le cose in prospettiva, come ha notato un medico, se i bambini hanno solo una possibilità su un milione di morire per un virus Covid, ne hanno una su tremila di morire a causa dei Covid Death Vax.
Recentemente, alcuni cattolici tradizionalisti hanno criticato pubblicamente l’arcivescovo Viganò, ma senza sostanza né motivo. Che tristezza, considerando che l’arcivescovo è diventato un campione del cattolicesimo tradizionale! Forse queste critiche nascono dalla sua ferma condanna del Death Vax, da parte di coloro che si sono compromessi o non sono d’accordo con lui su questa questione morale. O può essere che i suoi detrattori non possono sopportare gli allarmi apocalittici che l’arcivescovo continua a lanciare, mentre l’inferno si scatena sul mondo.
Se il giorno finale del Signore si sta avvicinando, lo sapremo con certezza con il ritorno del grande profeta. Nel frattempo, è chiaro che lo spirito di Elia è già ora all’opera, nella persona dell’arcivescovo Viganò.
Fonte: The Remnant Newspaper
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