Il cattolico William Barr, ex ministro della Giustizia nell’amministrazione Trump, illustra il processo di distruzione morale e culturale della gioventù americana, in corso soprattutto nelle scuole. Davanti all’offensiva condotta dalla Cancel culture e dalla Teoria critica della razza, ecco una denuncia coraggiosa del piano in atto per deformare la mente e l’anima delle nuove generazioni.
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di Edwin Benson
Il 20 maggio 2021 a Orlando, Florida, l’ex procuratore generale William Barr ha ricevuto l’annuale premio Edwin Meese III per la libertà religiosa dall’Alliance Defending Freedom.
Più volte, durante il discorso di ringraziamento, Barr ha difeso l’idea che è impossibile separare la religione dall’istruzione. Una riflessione che fornisce potenti munizioni a tutti coloro che si battono contro i tentativi di promuovere il secolarismo e, in particolare, contro la dannosa Teoria critica della razza e la sua creatura, il Progetto 1619 [lanciato dal New York Times nel 2019, è un progetto giornalistico che ha lo scopo di “ripensare la storia del paese mettendo le conseguenze della schiavitù e il contributo dei neri americani al centro della narrazione nazionale”, ndt].
Lo schietto esponente conservatore cattolico ha sostenuto che molte scuole promuovono ideologie radicali dannose sia per gli studenti sia per la società. Questo “indottrinamento” ha gravi implicazioni per coloro che cadono sotto il suo incantesimo. E si tratta, ha precisato Barr, di ideologie “totalmente incompatibili” con il cristianesimo.
Fondamenti religiosi dell’educazione
Facendo una breve storia delle influenze religiose sulla professione educativa, Barr ha esordito affermando che “in tutta la storia della civiltà occidentale è stato generalmente compreso che una vera educazione è intrinsecamente legata alla religione e alla morale”.
Infatti, il concetto di scuola, così com’è inteso oggi, scaturisce dalla Chiesa. Non c’è niente di strano nel rapporto diretto tra religione e educazione. Ma oggi, ammonisce Barr, si vuole che le scuole siano “sigillate” rispetto alle influenze religiose, e il principio della “separazione tra Chiesa e Stato” è radicato a tal punto che molti pensano che l’attuale laicità risalga alla fondazione della nazione.
Promuovere la virtù civica
Barr divide la storia dell’istruzione pubblica americana in tre parti. La prima inizia intorno al 1830, quando educatori come Horace Mann individuarono due scopi per il sistema che stavano creando. Il primo era quello di sviluppare un’identità nazionale comune, e Barr lo illustra con una parafrasi del motto nazionale: “Forgiare l’unum dal pluribus” [E pluribus unum, Dai molti l’uno, è la locuzione latina divenuta motto nazionale degli Usa, ndt]. Il secondo obiettivo era quello di costruire il carattere morale della gioventù americana.
Questo secondo obiettivo, per quanto lodevole, non fu mai pienamente raggiunto. Sfortunatamente, la base di questo approccio era una sorta di minimo comun denominatore che Barr chiama “pan-protestantesimo”. Questa tappa vide anche i cattolici entrare in competizione stabilendo il loro sistema scolastico.
Per quanto limitata, questa educazione morale assicurata nella scuola pubblica trasmetteva virtù civiche basate vagamente sui dieci comandamenti. Gli studenti in queste aule della scuola pubblica recitavano una generica preghiera cristiana ogni mattina dopo aver pronunciato il giuramento di fedeltà.
Secolarizzazione implacabile
Ma quella pratica si è conclusa. Barr non ha fornito una data o un evento specifico che ne abbia causato il cambiamento, ma ha riferito che esso è avvenuto nell’“ultima parte del ventesimo secolo”.
La seconda fase descritta da Barr ha visto “un’incessante campagna di secolarizzazione intenzionata a scacciare ogni traccia di religione tradizionale dalla piazza pubblica”. E questa iniziativa ha preso di mira la parte più vulnerabile della piazza, cioè le scuole pubbliche.
Dopo aver ottenuto il sostegno della Corte suprema, i laicisti fanatici si mossero senza esitazioni contro qualsiasi influenza religiosa all’interno della cultura americana. Nei concerti scolastici la canzoncina Santa Claus Is Coming to Town (Babbo Natale arriva in città) sostituì i tradizionali canti natalizi. Le squadre sportive non poterono più pregare prima delle partite. Le Sacre Scritture potevano essere menzionate solo nell’ambito di una lezione di storia o di letteratura. Una “secolarizzazione per sottrazione”: così Barr chiama questo processo.
Mentre le scuole espellevano Dio, la disciplina degli studenti ne faceva le spese. Le autorità scolastiche disponevano solo di deboli frecce nella loro faretra, un “banale discorso di valori liberal”. Dicevano ai ragazzi di essere amichevoli, di mostrare rispetto, di aspettare il loro turno, di non mentire o colpire con rabbia. Pur tuttavia, non fornivano alcuna ragione per tali regole. “Ciò che doveva passare per condotta morale non aveva alcun fondamento metafisico”. Questi valori, essenziali per un discorso di civiltà, “divennero nient’altro che mero sentimentalismo, che attingeva ancora dalle scie vaporose del cristianesimo”.
In questa situazione già deteriorata i genitori di solito potevano ancora aspettarsi che le scuole rafforzassero, anche se debolmente, i valori insegnati a casa. Sebbene non fosse loro permesso di insegnare la moralità, almeno in classe non contraddicevano apertamente le lezioni dei genitori a casa.
Questo sistema, sostiene Barr, può funzionare in una società dotata di valori comuni, relativamente omogenei e trasversali alle razze e alle classi sociali. Ma la Teoria critica della razza è il tentativo più recente di distruggere una tale società, e ormai gli educatori moderni si stanno affrettando nell’attuare la terza fase, cioè “l’effettivo indottrinamento dei ragazzi con un sistema di credenze laiche che è un sostituto della religione ed è antitetico alle credenze e ai valori della religione tradizionale incentrata su Dio”.
Finire il lavoro
Attualmente la sinistra tenta in continuazione di rimuovere ogni traccia residua di cultura cristiana dalle scuole, gettando strenuamente le fondamenta di un mondo anticristiano distopico. Questo obiettivo precede tutti gli altri. I voti alti ora sono considerati un simbolo di oppressione e si è convinti che le lezioni impegnative penalizzino le vittime di ingiustizie passate. Nella mente di molti americani qualsiasi sistema disciplinare evoca immagini di schiavi frustati. La convinzione è che i concetti di oggettività e verità assoluta neghino “l’esperienza vissuta” e le “narrazioni alternative”.
I risultati sono strazianti. “Lo stato delle nostre scuole pubbliche sta diventando un’assurdità a cui difficilmente si può credere. Mentre un numero sorprendente di scuole pubbliche non riesce a produrre studenti competenti in lettura di base e matematica, non si risparmiano sforzi e spese nel tentativo di instillare un sistema radicale di credenze laiche che per gli americani di vent’anni fa sarebbe stato inimmaginabile”.
Barr offre prove a sostegno di questa conclusione e menziona in particolare una lezione tenuta nell’ambito di una “Settimana d’azione Black Lives Matter” in una scuola materna pubblica dell’Iowa. La didascalia su una pagina a colori annunciava una rivoluzione sociale: “Ognuno può scegliere se essere una ragazza o un ragazzo o entrambi o nessuno dei due o qualcos’altro, e nessuno può scegliere per loro”.
Questo messaggio, del tutto inadeguato per alunni in età prescolare, costituisce un assalto ai valori tradizionali. “Attenua” i sensi morali dei bambini al fine di far loro accettare violazioni flagranti della legge naturale, che altrimenti respingerebbero. Un processo simile è in atto nelle ripugnanti Drag Queen Story Hours [ore di lezione durante le quali travestiti, detti drag queen, leggono favole ai bambini, ndt] che hanno inorridito persino genitori di sinistra.
Nessuna risposta facile
Non esistono risposte facili a questa offesa se non quella di una rigenerazione morale e spirituale a livello nazionale. Fino ad allora, i cristiani impegnati devono fare tutto il possibile per sconfiggere – scuola dopo scuola, consiglio dopo consiglio, stato dopo stato – questa ideologia secolarista che minaccia tutti. L’ex ministro della Giustizia William Barr va lodato per aver saputo spiegare il problema in modo così chiaro.
Fonte: Tradition Family and Property
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