Federazione Una Voce: “Tristi per le restrizioni, preghiamo per il papa e per i vescovi. Vogliamo solo vivere una vita liturgica normale”

Comunicato ufficiale della Fœderatio internationalis Una Voce sul motu proprio Traditionis custodes

di Felipe Alanis Suarez, presidente Una Voce

La Federazione internazionale Una Voce (Fiuv) è l’organizzazione mondiale di fedeli laici addetti alla celebrazione della Messa secondo l’Editio typica 1962 del Messale romano, conosciuto fino a oggi come Forma straordinaria del Rito romano, Usus antiquior, o semplicemente Messa latina tradizionale.

Fin dalla sua fondazione nel 1965, la Fiuv ha sviluppato la sua attività in obbedienza e in sintonia con la Santa Sede, dove siamo sempre stati accolti con cordialità e apertura.

Il 16 luglio 2021, papa Francesco ha pubblicato una Lettera apostolica data motu proprio, Traditionis custodes, che stabilisce forti restrizioni e limitazioni alla celebrazione della Messa tradizionale in latino.

La Federazione internazionale non può non notare che la motivazione della nuova Lettera apostolica, come si legge nella lettera di accompagnamento del regnante pontefice, deriva da presunti atteggiamenti e parole di chi di noi sceglie la Messa tradizionale, come riferito da alcuni vescovi alla Santa Sede, atteggiamenti che comportano un “rifiuto della Chiesa e delle sue istituzioni in nome di quella che considerano la vera Chiesa” oltre a un “uso strumentale del Missale romanum del 1962, sempre più caratterizzato da un crescente rifiuto non solo della riforma liturgica ma del Concilio Vaticano II, con l’infondata e insostenibile pretesa di aver tradito la Tradizione e la vera Chiesa”.

Sia la caratterizzazione dei cattolici fedeli alla Messa tradizionale, sia le nuove dure restrizioni su di essa ci addolorano molto. È nostra esperienza, come rappresentanti di gruppi di fedeli, che ciò che attrae principalmente le persone alla spiritualità della Messa tradizionale non sono le discussioni teologiche o pastorali del passato, ma il rispetto per il Sacro e il senso della continuità della Tradizione, che non rimane come mera aspirazione, ma è vissuta quotidianamente nel venerabile rito che si è sviluppato lentamente nei secoli e non è mai stato abrogato.

Certamente, come per altri gruppi di fedeli, non c’è assoluta omogeneità nelle opinioni e negli atteggiamenti di coloro che sono legati all’ex Messale. Ma, proprio nel loro desiderio di assistere a questa Messa nell’ambito delle loro diocesi e parrocchie, questi cattolici esprimono implicitamente il loro riconoscimento della vera Chiesa, cum Petro et sub Petro.

Infine, come figli e figlie della Chiesa, desideriamo esprimere la nostra tristezza per le restrizioni alla nostra capacità di continuare a nutrire la nostra vita spirituale usando le chiese parrocchiali, come qualsiasi cattolico vorrebbe fare. Se c’è una cosa che desideriamo ardentemente, è poter vivere una vita normale senza essere costretti a utilizzare spazi nascosti o inaccessibili.

Crediamo che i bei frutti spirituali di questo Messale debbano essere condivisi, e preghiamo affinché possiamo essere strumenti di Dio dentro e fuori la Chiesa.

La Federazione internazionale è profondamente grata a ciascuno dei vescovi che generosamente provvedono ai fedeli che seguono l’antica Messa nelle loro diocesi e ai sacerdoti cui è affidata la cura delle loro anime.

I gruppi Una Voce di tutto il mondo sono uniti nella preghiera, come sempre, con i loro vescovi e con il papa.

Molti fedeli si rivolgono a noi per far conoscere i loro desideri, particolarmente a Roma, in un modo che coniughi un sincero rispetto per la Chiesa universale e il Santo Padre, con l’amore per le Tradizioni che sono in definitiva da esse inseparabili. Siamo impegnati in questo compito, che noi e i nostri predecessori abbiamo intrapreso da oltre mezzo secolo.

Fonte: fiuv.org

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