La Procura di Mantova ha aperto un’inchiesta all’indomani della morte del professor Giuseppe De Donno, ex primario di pneumologia dell’ospedale “Carlo Poma” e padre della terapia anti Covid con il plasma iperimmune. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.
De Donno, 54 anni, è stato trovato morto nel tardo pomeriggio di ieri: il medico si sarebbe suicidato impiccandosi nella sua casa di Eremo di Curtatone. Tuttavia, gli inquirenti vogliono approfondire le circostanze che hanno portato alla sua morte e, dopo aver ascoltato le testimonianze dei familiari, hanno già sequestrato pc e cellulari dell’ex primario. Già ieri sera, appresa la notizia della morte di De Donno, sul web si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio e solidarietà nei confronti del medico che aveva sostenuto l’uso del plasma in funzione anti Covid. Migliaia di utenti hanno condiviso sui social la sua immagine con la frase: “La terapia con il plasma costa poco, funziona benissimo e non fa miliardari. E io sono un medico di campagna, non un azionista di Big Pharma”.
Una dichiarazione, questa, fatta al quotidiano La Verità, ed ha scatenato anche diverse dietrologie in riferimento al business dei vaccini generato dalla pandemia per le grandi case farmaceutiche che producono il siero e hanno contratti milionari con i vari governi. Secondo molti, “De Donno è stato fatto uccidere” e ora spetterà alla magistratura provare a fare chiarezza sull’accaduto. “Addio eroe, hai nobilitato la medicina nel tempo più buio. Ti sei opposto, hai difeso la medicina democratica, nel popolo e per il popolo”, è stato scritto da alcuni manifestanti che si sono ritrovati in piazza Fontana a Milano per protestare contro il green pass.
Fonte: corrieredellumbria