Giuseppe De Donno, le ultime parole prima della morte: “Scendo a studiare”. Continuano le indagini per omicidio colposo
“Scendo a studiare”, queste le ultime parole pronunciate da Giuseppe De Donno prima della tragica morte avvenuta martedì sera nella sua abitazione. Secondo quanto riporta la Gazzetta di Mantova, gli investigatori non hanno trovato alcun biglietto di addio. Ieri, mercoledì 28 luglio, la procura della città lombarda ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, volta ad appurare se effettivamente l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma si sia tolto la vita a 54 anni.
Le indagini proseguono setacciando il pc e i cellulari del medico, già sequestrati dagli inquirenti nella giornata di ieri. Giuseppe De Donno era un “medico appassionato ed estremamente convinto dell’utilità e del valore della scienza. In occasione del Vaccine day” che il 27 dicembre 2020 ha dato il via alla campagna vaccinale anti Covid, “fu uno dei primi a proporsi come esempio per essere vaccinato”, ha sottolineato in una nota l’Asst di Mantova che, dopo la morte dello specialista, ha ringraziato la stampa “per le modalità con cui sono state riportate le notizie relative” alla scomparsa del pioniere della plasmaterapia contro il Covid, e in una nuova nota vuole “ricordarlo ulteriormente” diffondendo la foto della sua vaccinazione. Un’immagine che, si legge, “lo ritrae ancora nel pieno del suo vigore e della sua voglia di combattere questa malattia”.
Più duro l’intervento di Mariano Amici, medico di base dell’Asm Rm 6: “Lo Stato italiano ha consentito ai media nazionali che il dottor De Donno venisse letteralmente ridicolizzato solo perché ha dimostrato con i fatti di aver salvato molte vite con il suo metodo di cura: ritengo doveroso che i rappresentanti delle istituzioni si assumano le proprie responsabilità per quanto accaduto”, ha detto Amici. “Esprimo tutto il mio cordoglio alla famiglia De Donno – spiega il medico romano in una nota – ed a tutti i medici, impegnati nella lotta per la verità, profondamente colpiti da questa tragica morte. Si è aperto uno scenario profondamente inquietante in quanto un medico che sceglie la morte quale liberazione da un mondo nel quale non si ritrova più ha ben altre soluzioni, molto più semplici, per togliersi la vita”; ha concluso.
Fonte: corrieredellumbria.corr.it