Cari amici di Duc in altum, nuovo, illuminante intervento del Medicus Cogitans, il medico italiano (con ampia esperienza all’estero), che tramite questo blog fornisce un modo diverso di leggere le cifre sul Covid e smaschera la strategia del terrore imperante nei mass media. Ma questa volta il Medicus Cogitans ne ha anche per una certa virologia che imperversa in televisione e che di recente si è segnalata per una proposta tanto odiosa quanto delirante.
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di Meducus Cogitans
Caro Valli,
è sempre interessante venire a conoscere i dati sull’infezione Covid e sentire come sono presentati dai telegiornali.
È un tema che, come medico, mi sta molto a cuore e auspico che la gente si sforzi di ragionare su questi dati, specialmente in un momento in cui l’ordine di scuderia è quello di discriminare, additare, accusare di ogni tipo di infamia chi non si vaccina.
Giorni fa abbiamo appreso dal Tg2 che i contagi (o meglio, sottolineo sempre, i positivi al test) sono in calo ma aumentano i ricoveri. Ecco le cifre allarmanti: 7221 positivi su oltre 220 mila tamponi, pari al 3%. Trentasei nuovi ricoveri in ospedale e ben quattro in terapia intensiva.
En passant, quasi sottovoce, si riporta che i ricoverati in intensiva (circa 480 in tutta Italia) sono adesso per l’80% non vaccinati (ma non hanno ricordato che la settimana scorsa si è gridato ai quattro venti con toni apocalittici che erano il 90%).
Confezionati così, i dati mantengono alta la tensione, la paura dei contagi e l’odio verso i reprobi, stupidi, egoisti e malvagi che ostacolano la campagna vaccinale.
Proviamo allora a esporre gli stessi dati in altro modo.
Oggi il 97% dei tamponi (presumibilmente effettuati solo su soggetti non vaccinati) è negativo. Estrapolando, si ricava che il 99,984% dei non vaccinati non ha sintomi mentre lo 0,016% ha bisogno di cure ospedaliere e lo 0,0018% (uno su 55 mila non vaccinati) finisce in terapia intensiva.
Inoltre, aumenta del 100% la percentuale di vaccinati (ripeto: di vaccinati) in terapia intensiva. Infatti, una settimana fa erano il 10% e ora il 20%, cioè il doppio: un aumento, appunto, del 100%.
Le cifre, fornite così, suonano completamente diverse, e non sembra proprio che la popolazione non vaccinata sia colpita da un’epidemia devastante per numeri e aspetti clinici. Anzi, fa paura sentire che i vaccinati in intensiva aumentano del 100%.
Quanto è facile giocare con le parole, per mantenere terrorizzata e obbediente una popolazione intorpidita e che ha smesso di ragionare da mesi!
Si apprende anche che la Sicilia va in zona gialla perchè la percentuale di occupazione dei posti in terapia intensiva ha superato la soglia prevista. Ma ovviamente non la si sarebbe raggiunta se ci fosse un numero adeguato di posti letto e non una grave, cronica carenza degli stessi.
I posti in terapia intensiva in Italia sono aumentati pochissimo durante gli ultimi diciotto mesi e sono ancora un quinto (il 20%!) di quelli disponibili in Germania: ovvio che la soglia di occupazione si raggiunge subito se i posti sono pochi, ma i telegiornali si guardano bene dall’evidenziare questo aspetto.
Piuttosto, perchè raddoppiano i vaccinati in intensiva?
Perchè nessuno vuole accanto il collega “appestato”, mentre va bene in autobus o in metropolitana o in piedi al bancone del bar?
Perchè si sentono tutti tranquilli tra vaccinati, se è accertato che gli stessi possono ritornare positivi e contagiare altri positivi?
E perchè non si sente più parlare di variante Delta? Faceva comodo prima per terrorizzare la gente, ma adesso? È scomparsa? È più contagiosa, ma meno grave? Il vaccino non la contrasta?
Domande imbarazzanti. Nessuno le pone, nessuno risponde.
Per concludere, un accenno alla delirante proposta che la dottoressa Ilaria Capua ha inviato un mese fa dal suo dorato esilio in Florida: come parlando ex cathedra, ha pensato di introdurre una valutazione morale su chi merita le cure del Servizio sanitario nazionale e chi invece dovrebbe pagare una franchigia di 1000-2000 euro al giorno. Chi? Ovviamente i non vaccinati, poiché pesano sulle casse del Servizio sanitario nazionale.
Insomma, siamo ormai alle leggi razziali.
Si dà il caso però, purtroppo per la dottoressa Capua, che la legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale (la 833 del 1978, che molti dovrebbero leggere per la prima volta in vita loro prima di straparlare) sia un caposaldo della democrazia, una conquista di civiltà con la quale, tra l’altro, si stabilisce che tutti (dal presidente della Repubblica alla dottoressa Capua, fino all’ultimo migrante approdato in Italia) hanno diritto alla salute e alle cure fornite dallo Stato.
Da medico, trovo disgustoso che un altro medico auspichi liste di proscrizione e commissioni che giudicano il diritto alle cure dei singoli pazienti.
Ancora più disgustoso il silenzio assoluto di associazioni e movimenti politici che per loro estrazione e storia scendono in piazza ricordando sempre che l’Italia è democratica, solidale, inclusiva e antifascista, proprio i principi cui sembra ispirarsi la dottoressa Capua.
Nel caso poi si sia trattato di una provocazione (comunque inutile e stupida), ne voglio proporre una anch’io: quanto pesano sul Servizio sanitario nazionale tutti i fumatori con microcitoma polmonare, che richiede cure costosissime e lunghe?
E gli alcolisti con epatopatie croniche gravi? E i tossicodipendenti con immunodeficienze? E chi ha un incidente stradale con numerose fratture e mesi di degenza in ortopedia e riabilitazione perchè parlava al telefonino mentre guidava?
E un rapinatore che, dopo aver ucciso un tabaccaio, riporta gravi ferite in uno scontro a fuoco con la polizia e rimane in coma in terapia intensiva per mesi, va curato o gli si stacca la spina o gli si chiede un bonifico settimanale?
Anche per tutte queste persone la brillante e sovraesposta virologa ritiene che se la siano cercata e dunque debbano pagarsi le cure?
Collega Capua, non so in Florida, ma in Italia non si sentiva proprio la necessità di un’idiozia del genere.