Il grazie del cardinale Burke a tutti coloro che hanno pregato e pregano per lui
Il cardinale Raymond Leo Burke, che era stato ricoverato in terapia intensiva a causa del Covid, sta molto meglio. Uscito dalla terapia intensiva (come avevamo annunciato qui), si trova ancora ricoverato in ospedale ma non è più intubato e respira autonomamente.
In un messaggio, il cardinale ringrazia il personale medico che si è prodigato per lui e tutti coloro che in ogni parte del mondo hanno pregato per la sua salute.
“Questa generosa effusione di grazia – scrive – mi unisce a voi in modo speciale, così come sono particolarmente unito a tutte le vittime che soffrono gli effetti del virus Covid-19. Con tutto il mio cuore, vi esprimo il mio desiderio di poter rispondere a ogni telefonata, messaggio ed e-mail. Tuttavia, a causa della riabilitazione intensiva che inizierò presto, fornire una risposta personale non sarà possibile. Nella vostra carità, so che capirete questa circostanza e accetterete che devo preservare la mia energia per poter recuperare la mia salute e la mia forza. Il regolamento dell’ospedale limita le visite ai membri immediati della famiglia. Durante il prossimo lungo periodo di convalescenza, è mia intenzione fornire solo aggiornamenti occasionali quando ci sarà qualcosa di significativo da condividere con voi”.
Nel testo il cardinale precisa che le comunicazioni a lui rivolte vanno indirizzate al seguente indirizzo: guadalupeshrine.org/messagecardinalburke/. Il santuario provvederà a farle avere a sua eminenza.
“Ultimamente – scrive poi il cardinale Burke – mi è tornato in mente il motto che ho deciso per me quando sono stato scelto per l’episcopato: Secundum cor tuum, Secondo il tuo cuore. Tutte le cose ordinate nella e attraverso la Divina Volontà hanno come origine il Sacro Cuore di Nostro Salvatore, la cui motivazione fondamentale è il Suo Eterno Amore per Suo Padre e per i Suoi figli. Poiché la Divina Provvidenza ha disposto che io per il momento rimanga ricoverato, riaffermo ora questa stessa convinzione episcopale: la sofferenza, unita alla sofferenza di Gesù Cristo, è veramente efficace nel Suo Piano Divino per la nostra salvezza quando è accettata volentieri e con tutto il cuore. San Paolo, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, ci insegna il significato della nostra sofferenza: ‘Ora mi rallegro delle mie sofferenze per voi, e nella mia carne completo ciò che manca ai patimenti di Cristo a favore del suo corpo, cioè della Chiesa’ (Col 1,24)”.
“Unito a Gesù Cristo, Sacerdote e Vittima, offro tutto ciò che soffro per la Chiesa e per il mondo. Chiedendo la benedizione di Dio su voi e le vostre famiglie, e affidando le vostre intenzioni all’intercessione di Nostra Signora di Guadalupe e di san Juan Diego, di san Michele Arcangelo, di san Giuseppe, dei santi Pietro e Paolo e dei suoi santi patroni, e resto Vostro nel Sacratissimo Cuore di Gesù e nel Cuore Immacolato di Maria, e nel purissimo Cuore di San Giuseppe”