Nella lunga intervista a Carlos Herrera di Radio Cope (emanazione della Conferenza episcopale spagnola), Bergoglio tocca tanti argomenti. Tra questi, il prossimo viaggio in Ungheria e Slovacchia, a proposito del quale ancora una volta non riesce a nascondere l’antipatia verso il primo ministro ungherese Viktor Orbán e il suo governo.
Alla domanda sulla giornata del 12 settembre a Budapest, quando celebrerà la Messa conclusiva del Congresso eucaristico internazionale, il papa risponde: “Io non so se mi incontrerò con lui [con Viktor Orbán]. So che verranno a salutarmi le autorità. Non vado al centro di Budapest. Vado al luogo del Congresso. Ci sarà un salone dove incontrerò i vescovi. Riceverò le autorità che verranno. Non so quali siano le autorità che verranno. Il presidente lo conosco perché era presente nella Messa in Transilvania, parte della Romania dove si parla l’ungherese, una Messa bella. Credo che sia venuto con un ministro. Io credo che non fosse Orbán. Sa, alla fine della Messa si saluta formalmente. Non so chi manderanno. Una cosa che faccio io è non andare con un copione. Quando incontro una persona la guardo negli occhi e lascio che escano le cose. Non ho idea sulle cose che dirò. Non so. Normalmente non mi piacciono le cose futuribili che non mi aiutano”.
Dichiarazione sconcertante, perché il papa, sostenendo che improvviserà, non sembra prendere sul serio il lavoro diplomatico della Santa Sede in preparazione del viaggio e nemmeno il suo stesso ruolo. Ma sconcertante anche per quel sottolineare che non andrà “al centro di Budapest” ma solo al Congresso eucaristico. Un vero sgarbo al governo ungherese (che è stato democraticamente scelto dal popolo e, fra l’altro, ha collaborato all’organizzazione del Congresso eucaristico).
“Il fatto è – osserva il vaticanista Giuseppe Rusconi – che il papa argentino l’Ungheria di Orbán proprio non riesce a digerirla. Gli piacerebbe che il Congresso fosse magari su Marte (e ci andrebbe di sicuro), a Caracas, a L’Avana, così da evitare un incontro con l’orribile politico sovranista e invece colloquiare amichevolmente con le angeliche figure di Maduro e degli eredi di Castro (Fidel e Raul)”.
Già nel marzo scorso, di ritorno dall’Iraq, rispondendo a una domanda dei giornalisti il papa disse: “Adesso dovrò andare in Ungheria alla Messa finale del Congresso eucaristico internazionale, non una visita al Paese, ma soltanto per la Messa. Ma Budapest è a due ore di macchina da Bratislava, perché non fare una visita in Slovacchia? È così che vengono le cose…”.
“Non una visita al Paese”! Non sia mai! E poi via, subito in Slovacchia!
Comunque, il papa dovrà rassegnarsi. Nel programma ufficiale del viaggio c’è scritto infatti che domenica 12 settembre 2021 alle 8:45 è previsto l’ “incontro con il presidente della Repubblica e con il primo ministro presso il Museo delle Belle Arti a Budapest”.
A.M.V.