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Ringiovanire? Pioggia di dollari per il sogno dell’elisir di lunga vita

La Mit Technology Review riferisce che Jeff Bezos, il multimiliardario fondatore di Amazon, e il miliardario russo-israeliano Jurij Milner hanno investito una bella somma in Altos Lab, una società di biotecnologie che sta studiando tecniche di ringiovanimento a livello cellulare.

La società, che avrebbe già raccolto investimenti per 270 milioni di dollari, sta attirando cervelloni da tutto il mondo, anche grazie a lauti stipendi. L’obiettivo è capire come le cellule invecchiano e come far tornare indietro l’orologio.

“La riprogrammazione cellulare è una delle idee più entusiasmanti nella biologia dell’invecchiamento” dice Andrew Steele, autore di Ageless, un libro sulla scienza dell’invecchiamento.

“Alcuni primi passi sono stati fatti negli animali: la domanda è se possiamo capirne abbastanza per trasformare i risultati in trattamenti praticabili. Penso che valga sicuramente la pena provarci!”

Il processo di invecchiamento, spiega Steele, è qualcosa di molto sfaccettato. Se anche la ricombinazione funzionasse, non è detto che sarebbe sufficiente per contrastare tutti i cambiamenti biologici che si verificano con l’età. Potrebbero essere necessari altri trattamenti in combinazione con la riprogrammazione cellulare.

Una sfida di enorme portata, e che non riguarda, dicono gli esperti, solo il desiderio di restare giovani e attraenti il più a lungo possibile. Combattere l’invecchiamento, sostengono, avrebbe importanti effetti sociali ed economici.

In proposito, un documento sostiene che un anno di vita sana in più varrebbe qualcosa come 38 trilioni di dollari per l’economia statunitense.

Su questi argomenti un anno fa c’è stato un incontro fra scienziati nella mega-villa di Jurij Milner sopra Palo Alto, in California. Jurij Borisovič Milner (Mosca, 11 novembre 1961) è un imprenditore e fisico russo con cittadinanza israeliana. Investitore russo più influente nel settore delle tecnologie dell’informazione, è cofondatore ed ex presidente della società Internet Mail.Ru Group (ex Digital Sky Technologies) e fondatore della società di investimento DST Global. Attraverso DST Global, Milner ha investito in Byju’s, VKontakte, Facebook, Zynga, Stripe, Twitter, Flipkart, Practo, Spotify, Zocdoc, Groupon, JD.com, Xiaomi, OlaCabs, Alibaba, Airbnb, WhatsApp, Nubank, Wish. Altri investimenti includono una partecipazione in 23andMe, Habito, Planet Labs, e una quota di minoranza in una startup di investimenti immobiliari, Cadre, fondata da Jared Kushner, genero di Donald Trump. Secondo Forbes, il patrimonio di Milner è stimato in 4,8 miliardi di dollari, e proprio questa enorme ricchezza gli ha permesso di promuovere i Breakthrough Prize, ricchi riconoscimenti assegnati ogni anno a scienziati di varie discipline per i loro studi.

Proprio nella villa di Milner, ragionando sui processi di ringiovanimento, sarebbe nata la Altos Labs, società costituita negli Stati Uniti e nel Regno Unito all’inizio di quest’anno con lo scopo di dar vita a diversi istituti di ricerca.

La modifica dell’epigenoma, che attiva e disattiva i nostri geni, potrebbe essere l'”elisir di lunga vita”. Un fronte su cui la nuova società si propone di mettersi in concorrenza con Calico Labs, azienda voluta dal co-fondatore di Google, Larry Page e anch’essa impegnata nel campo della riprogrammazione cellulare.

Tra gli scienziati che, a quanto si dice, si sono uniti ad Altos ci sarebbe Juan Carlos Izpisúa Belmonte, biologo spagnolo del Salk Institute, a La Jolla, in California, noto per una ricerca che mescola embrioni umani e di scimmia e che ha previsto che la durata della vita umana potrebbe essere aumentata di cinquant’anni. C’è poi Steve Horvath, docente dell’Università della California a Los Angeles e sviluppatore di un orologio biologico in grado di misurare l’invecchiamento umano.

Un altro nome è quello di Shinya Yamanaka, premio Nobel per la medicina nel 2012, il quale ha scoperto che con l’aggiunta di sole quattro proteine, ora note come fattori Yamanaka, è possibile istruire le cellule perché tornino a uno stato primitivo, con le stesse proprietà delle cellule staminali embrionali.

“Anche se ci sono molti ostacoli da superare, c’è un enorme potenziale”, ha dichiarato Yamanaka confermando il suo coinvolgimento in Altos.

Lavorano per Altos anche Peter Walter, il cui laboratorio presso l’Università della California, a San Francisco, ha sviluppato una molecola che mostra effetti notevoli sulla memoria, e Wolf Reik, uno specialista di riprogrammazione che si è recentemente dimesso dalla carica di direttore del Babraham Institute nel Regno Unito.

Secondo alcuni, il fatto che Milner abbia 59 anni e Bezos 57, e siano dunque alle soglie della vecchiaia, potrebbe spiegare perché hanno deciso di investire in queste ricerche.

Attualmente sono diverse le startup impegnate nella tecnologia di riprogrammazione cellulare. Nel Regno Unito ci sono Life Biosciences, Turn Biotechnologies, AgeX Therapeutics, Shift Bioscience, ma finora gli sforzi non hanno portato a trattamenti testati su esseri umani.

“Centinaia di milioni di dollari raccolti dagli investitori sono destinati alle tecniche di riprogrammazione, specificamente mirata a ringiovanire in parte o del tutto il corpo umano”, afferma David Sinclair, ricercatore dell’Università di Harvard che lo scorso dicembre ha riferito di aver ripristinato la vista ad alcuni topi usando queste tecniche.

“Nel mio laboratorio stiamo controllando i principali organi e tessuti, ad esempio pelle, muscoli e cervello, per vedere quali possiamo ringiovanire”.

Alcuni ricercatori si chiedono però se la riprogrammazione sia una tecnologia che può davvero dare risultati. Alejandro Ocampo, che lavorava nel laboratorio Salk di Izpisúa Belmonte e ora è professore all’Università di Losanna in Svizzera, è scettico sul fatto che la tecnologia di riprogrammazione sia pronta a trasformarsi presto in medicina: “Penso che il concetto sia forte, ma c’è molto clamore. La realizzazione pratica è lontana e rischiosa”.

Un problema è che la riprogrammazione non solo rende le cellule più giovani, ma cambia la loro identità, ad esempio trasformando una cellula della pelle in una cellula staminale. Questo è ciò che rende la tecnologia troppo pericolosa per essere ancora provata sulle persone.

Che Bezos si stia comunque concentrando sulla questione dell’invecchiamento è confermato dalla sua ultima lettera agli azionisti di Amazon, nella quale c’è una citazione tratta dal libro The Blind Watchmaker del biologo ateo Richard Dawkins: “Evitare la morte è una cosa su cui devi lavorare”.

A.M.V.

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Fonti:

iflscience.com

breakthroughprize.org/

calicolabs.com

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