Cari amici di Duc in altum, vi propongo il testo del videomessaggio inviato dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò alla Coalition for Canceled Priest.
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Canceled Priest Event
Dubuque, Iowa
September 22, 2021
di Carlo Maria Viganò
Carissimi Fratelli nel Sacerdozio,
Cari Fratelli e sorelle,
non rivelo nulla di sconosciuto, dicendovi che la Chiesa di Cristo sta attraversando una gravissima crisi, e che la Gerarchia cattolica è venuta meno ai gravi obblighi della sua missione apostolica ed è in parte deviata. Le origini di questa crisi e di questa apostasia sono ormai evidenti anche ai più moderati e risiedono nell’aver voluto allineare la Chiesa alla mentalità del mondo, il cui principe, non dimentichiamolo, è Satana: princeps mundi hujus (Gv 12, 31).
Come cattolici, sappiamo e crediamo che la Santa Chiesa è indefettibile, ossia che non potrà essere sopraffatta dalle porte dell’Inferno, per la promessa di Nostro Signore: portae inferi non praevalebunt (Mt 16, 18). Ma quanto vediamo accadere ci mostra la realtà di una situazione terribile, in cui una parte deviata della Gerarchia – quella che chiamo per brevità deep church – si è totalmente consegnata al deep state. Un tradimento che pone i Pastori e i vertici della Chiesa dinanzi ad una gravissima responsabilità morale e che impone nei sacerdoti e nei laici scelte coraggiose che in altri momenti sarebbero difficilmente adottabili e giustificabili. Ci troviamo dinanzi ad una guerra, uno scontro epocale, in cui i nostri generali non solo non guidano l’esercito per fronteggiare il nemico, ma anzi ordinano di deporre le armi e di arrendersi senza condizioni, ne allontanano i soldati più coraggiosi e ne puniscono gli ufficiali più fedeli. L’intero stato maggiore della Chiesa Cattolica si è rivelato alleato del nemico e nemico di coloro che dovrebbe invece difendere. Nemico di Cristo e di quanti si gloriano di militare sotto le Sue insegne.
Come possiamo comprendere, alla luce della Rivelazione, questa situazione tremenda e unica nella Storia della Chiesa? Dobbiamo avere uno sguardo soprannaturale, anzitutto, con il quale comprendere che gli eventi presenti sono permessi da Dio e che comunque non riusciranno mai a sopraffare la Chiesa. La grande apostasia è annunciata nelle Sacre Scritture e non ci deve cogliere impreparati. Illuminati dalle parole dell’Apocalisse di San Giovanni e dalle rivelazioni approvate, possiamo comprendere che gli ultimi tempi sono necessari per separare finalmente il grano dalla zizzania, permettendoci di riconoscere chi sta con Cristo e chi è contro di Lui. Dobbiamo parimenti comprendere che le tribolazioni che ci troviamo a subire sono anche la giusta punizione per decenni – oserei dire secoli – di infedeltà dei Cattolici e di parte della Gerarchia: infedeltà private e pubbliche, fatte di rispetti umani, di pavidità, di deviazioni morali e dottrinali, di compromessi con la mentalità secolarizzata e con i nemici di Nostro Signore. Se pensate che la Rivoluzione Francese fu la punizione di Dio alla mancata obbedienza di Luigi XIV di consacrarGli le insegne del Regno, comprendiamo bene quali conseguenze abbia avuto la disobbedienza del Re di Francia sul futuro dell’Europa:
Ricordiamo il messaggio che Nostro Signore confidò a Santa Margherita Maria Alacoque nel 1689, con il compito di trasmetterlo al Re di Francia Luigi XIV: «Fa’ sapere al figlio primogenito del mio Sacro Cuore che, come la sua nascita temporale fu ottenuta grazie alla devozione ai meriti della mia santa Infanzia, così la sua nascita alla grazia e alla gloria eterna verrà ottenuta mediante la consacrazione che egli farà di se stesso al mio adorabile Cuore, che vuole trionfare sul suo e, mediante questo, sui cuori dei grandi della terra».
«Il Sacro Cuore vuole regnare nella sua reggia, essere raffigurato sui suoi stendardi e inciso sulle sue armi, per renderle vittoriose su tutti i suoi nemici, abbattendo ai suoi piedi le teste orgogliose e superbe, per farlo trionfare su tutti i nemici della Chiesa».
«Il Sacro Cuore desidera entrare con pompa e magnificenza nei palazzi dei prìncipi e dei Re, per esservi oggi onorato tanto quanto venne oltraggiato, umiliato e disprezzato durante la sua Passione. Egli desidera di vedere i grandi della terra tanto abbassati e umiliati ai suoi piedi, quanto allora venne annichilito».
Ma se due secoli orsono la disobbedienza dei governanti della cosa pubblica meritò la severa punizione del Re dei re, immaginiamo quali sciagure può aver provocato la disobbedienza di coloro che governano la Chiesa. Così, se con la Rivoluzione francese la società civile spodestò della Sua divina Signoria il Re universale per usurparla e diffondere gli errori del Liberalismo e del Socialismo, con la rivoluzione conciliare i Papi e i Vescovi hanno tolto la triplice corona al Capo del Corpo Mistico e al Suo Vicario, facendo della Chiesa di Cristo una sorta di repubblica parlamentare in nome della collegialità e della sinodalità. Prendiamone atto: Nostro Signore Gesù Cristo non solo non è più riconosciuto come Sovrano delle nazioni, ma nemmeno della Sua Chiesa, in cui il fine della gloria di Dio e della salvezza delle anime è stato sostituito dalla gloria dell’uomo e dalla conseguente dannazione delle anime. Quel che ieri era vizio, oggi è virtù; quello che era virtù, oggi è vizio: tutta l’azione odierna della setta modernista che infesta il Vaticano, le Diocesi e gli Ordini religiosi è caratterizzata dal capovolgimento di quanto ci è stato insegnato e trasmesso.
In questo quadro di ribellione e di infedeltà, chi rimane fedele e si adopera per continuare a compiere quello che ha sempre fatto viene fatto oggetto di una vera e propria persecuzione. Si iniziò con il ridicolizzare i tradizionalisti, designandoli come lefebvriani o come preconciliari. Poi, secondo la prassi che abbiamo visto usare nei regimi totalitari, i buoni Cattolici sono stati definiti come dei pazzi o dei malati: è quella che i sociologi chiamano patologizzazione del dissenso. Non crediate che io stia usando espressioni esagerate: proprio alcuni giorni fa un sacerdote in Costa Rica è stato sospeso dal ministero e costretto a sottoporsi a cure psichiatriche per aver celebrato nientemeno che la Messa di Paolo VI in latino, nonostante il divieto del Vescovo, mons. Bartolomé Buigues (qui). Oggi siamo alla criminalizzazione dei dissenzienti, e se non assistiamo ancora alla loro eliminazione fisica, sappiamo quanti di loro sono sospesi a divinis, privati degli stessi mezzi di sostentamento e banditi dalla vita ecclesiale. E questo avviene mentre personaggi scandalosi e fornicatori di ogni genere non solo non vengono puniti e allontanati dal Ministero, ma anzi vengono promossi e immortalati nelle foto al fianco di Bergoglio, che se li tiene ben stretti sapendo di poterli usare a proprio piacimento. Comprendiamo allora perché la corruzione dei Prelati sia strumentale al piano della setta conciliare: le loro colpe sono un ottimo modo per ottenere la loro obbedienza e complicità nel compiere le peggiori nefandezze contro la Chiesa e contro i fedeli.
L’iniziativa Coalition for Canceled Priests è certamente una risposta a quanto accade, perché questo progetto intende dare assistenza ai sacerdoti vittime della persecuzione e degli abusi canonici di Vescovi infedeli e rinnegati. L’autorità di costoro, usurpata per compiere il male anziché per governare con saggezza e carità il gregge loro affidato, viene meno proprio nel momento in cui essi la usano contro lo scopo per il quale essa è costituita. Hanno il potere, certo: ma questo potere è un abuso tirannico dinanzi al quale non si può e non si deve tacere. È nostro dovere levare la voce per condannare fermamente gli atti illegittimi di Pastori che si sono mostrati mercenari, se non addirittura lupi rapaci. Ed è parimenti nostro diritto non solo disobbedire ad ordini illegittimi, invalidi e nulli, ma anche agire con azioni di obiezione di coscienza e con iniziative volte a tutelare le vittime di questi lupi travestiti da agnelli.
Mi permetto anzi di suggerire, a fianco di questa lodevole iniziativa, di costituire una Fondazione internazionale che raccolga le offerte e le donazioni dei fedeli, distogliendole dalle parrocchie e dalle Diocesi che si mostrano conniventi con l’attuale regime bergogliano. Quando i Vescovi si vedranno toccati nel conto in banca, saranno probabilmente indotti a moderare la loro opera di ostracismo contro i buoni sacerdoti. Quando i tribunali – civili o ecclesiastici – daranno ragione ai perseguitati, i loro persecutori saranno probabilmente più attenti ad abusare del proprio potere. Nel frattempo iniziative come Coalition for Canceled Priests e altri analoghi progetti costituiranno un’opportunità per praticare le opere di Misericordia e acquisire meriti dinanzi a Dio. Ciascuno di noi, a seconda dei propri mezzi, potrà dare un contributo concreto – non necessariamente solo economico – anche semplicemente destinando le proprie offerte a chi le merita e non a chi le usa per vessare i buoni chierici.
Non dimentichiamo, tuttavia, che oltre all’aiuto materiale siamo tutti chiamati a riscoprire il senso della comunità, di cui si è riempita la bocca la Gerarchia conciliare senza mai applicarla in senso cattolico. Se siamo fratelli in Cristo, come fratelli ci dobbiamo aiutare anche accogliendo i nostri sacerdoti, offrendo loro un posto dove alloggiare, preparando loro un altare domestico intorno al quale raccogliere i nostri amici. Dobbiamo mettere a disposizione le nostre capacità – anche le più umili, come il saper cucinare, costruire un muro o riparare un tetto – per quanti oggi sono cacciati dalle loro canoniche e si trovano in mezzo alla strada. Dobbiamo pensare ai giovani che con generosità hanno risposto alla Vocazione sacerdotale o religiosa in seno alla Tradizione e che oggi vedono messa in pericolo l’Ordinazione o la Professione, se non accettano le deviazioni dottrinali e morali che oggi sono imposte dalla setta conciliare. Dobbiamo far comprendere ai pochi Vescovi e Cardinali rimasti fedeli al Magistero che non vi può essere possibilità di dialogo con chi ha dimostrato ampiamente di essere schierato con il nemico. E dobbiamo pregare la Maestà divina, per l’intercessione della Regina del Cielo e Madre del Sacerdozio, affinché si degni di accogliere le sofferenze nostre e di questi buoni sacerdoti per la conversione della Gerarchia, oggi corrotta sin dal suo vertice.
Ai tanti, troppi sacerdoti, religiosi e chierici – tra cui non dimentichiamo vi sono anche molte religiose, monache e suore – rivolgo il mio ricordo affettuoso e partecipe delle loro sofferenze, esortandoli tutti ad offrirsi come vittime in espiazione delle colpe dei ministri della Chiesa. Unitevi nel Santo Sacrificio della Messa all’offerta della Vittima divina, pura, santa e immacolata: sia la vostra vita un sacrificio gradito a Dio, in vero spirito sacerdotale. E possiate tutti ripetere, prima della fine dei vostri giorni, le parole del Cantico di Simeone: quia viderunt oculi mei salutare tuum (Lc 2, 30).
Ho ricordato poc’anzi la causa dei mali presenti: la ribellione alla Regalità universale di Nostro Signore Gesù Cristo. La consacrazione di ognuno di noi, delle nostre famiglie, delle nostre comunità, delle nazioni e della Santa Chiesa al Sacratissimo Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria possono muovere a compassione la Santissima Trinità e porre fine a questo terribile flagello, o quantomeno abbreviarlo ed avvicinare il trionfo del Re dei re sul nemico del genere umano. Questo è il mio più sincero auspicio, questo il nobile intento che deve animare ogni nostra azione, questa la premessa per la fine tremenda e inesorabile dei piani di Satana. Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat!
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo